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La Bussola dell’Economia Italiana

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a cura di Elisa ColettiPaolo Mameli e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Rivediamo al rialzo le stime sul PIL italiano, a 4,6% nel 2021 e 4% nel 2022.
L’economia quest’anno resterà inferiore di quasi il 5% rispetto ai valori del 2019, ma è attesa recuperare i livelli pre-COVID a fine 2022 (prima di quanto previsto in precedenza).
Inoltre, la crescita potrebbe rimanere superiore al potenziale fino al 2026, per effetto sia del rimbalzo post-pandemico che degli effetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La produzione industriale è cresciuta molto più del previsto ad aprile, di +1,8% m/m.
Nel mese, sono stati trainanti i beni strumentali, ma l’incremento della produzione è diffuso a tutti i raggruppamenti principali di industrie.
In ogni caso, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è tornato sopra i livelli pre-COVID (+1,2% rispetto a febbraio 2020).
Tuttavia, le indagini segnalano che la tendenza espansiva nell’industria è destinata a continuare nei prossimi mesi.
L’indice Istat di fiducia delle imprese nel settore manifatturiero è salito più del previsto a 110,2 da 106 di aprile (rivisto da una stima preliminare a 105,4).
Il PMI manifatturiero non solo è rimasto in territorio espansivo per l’undicesimo mese consecutivo a giugno, ma ha toccato un nuovo massimo storico a 62,3.
A marzo il fatturato industriale è salito per il quarto mese consecutivo, di +1,6% m/m.
Ad aprile la produzione nelle costruzioni è calata del -2,2% m/m da +4,4% m/m di marzo.
Su base tendenziale e corretta per i giorni di calendario, la crescita dell’output è risultata del +260,2% (da +76,9%) per via del confronto favorevole con aprile 2020, il mese di massima severità delle misure anti-COVID.
Nel 1° trimestre il fatturato nei servizi è cresciuto di +0,6% t/t (+1,6% a/a) dopo la flessione di -2,1% t/t subita nei tre mesi finali del 2020.
I dati sulla fiducia delle imprese comunicati dall’Istat e relativi al settore terziario hanno mostrato un ulteriore netto miglioramento a maggio: tale trend è atteso continuare nei prossimi mesi.
Anche il PMI servizi è salito decisamente a maggio.
La fiducia dei consumatori è salita per il secondo mese a maggio, accelerando decisamente da 102,3 a 110,6.
Ad aprile le vendite al dettaglio sono calate di -0,4% m/m in valore (-0,4% m/m in volume) dopo la sostanziale stagnazione registrata nel mese precedente.
La crescita tendenziale ha invece mostrato un’accelerazione da 23,5% a 30,4% in valore (da 24,2% a 31,5% in volume) per via del confronto con aprile 2020.
In aprile il tasso di disoccupazione è salito a 10,7% da 10,4% precedente.
Riteniamo che il tasso di disoccupazione possa salire ancora nei prossimi trimestri, per raggiungere un picco, in media annua, nel 2022 (poco sopra l’11%).
Ad aprile le esportazioni sono cresciute per il quarto mese consecutivo (+3,4% m/m da +3,3% di marzo) e a ritmi superiori alle importazioni (+1,9% m/m da +6,3% precedente).
Al netto della flessione registrata dalle esportazioni di energia (-7,1% m/m) l’incremento è più ampio (+3,7%m/m) e risulta trainato dai beni strumentali (+8,3% m/m) con progressi comunque diffusi a tutte le altre componenti.
A maggio, l’inflazione annua è salita a 1,3% (massimo da novembre 2018) con riferimento al NIC, dall’1,1% del mese precedente; i prezzi sono rimasti stabili sul mese.
Le pressioni al rialzo sul valore tendenziale sono venute principalmente dalla crescita dei beni energetici che compensa la frenata dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.
I prodotti alimentari hanno ampliato, sia pur di poco, il loro calo (da -0,5% a -0,7%), mentre si registra una accelerazione per i trasporti.
In prospettiva, l’inflazione è attesa accelerare ulteriormente nel trimestre estivo; il picco in corso d’anno dovrebbe essere raggiunto a settembre, attorno all’1,7%.
In sintesi, stimiamo un’inflazione all’1,2% in media annua nel 2021 (da -0,1% l’anno scorso) e all’1% l’anno prossimo.
Ad aprile la crescita dei prezzi alla produzione nell’industria ha mostrato una accelerazione da +0,9% a +1,1% m/m.

 

Tendenze del settore bancario italiano

Permane un quadro di stabilità dei tassi sui depositi bancari, con marginali ritocchi al ribasso.
Il tasso sui conti correnti è rimasto sullo 0,03% e anche dal lato dei tassi sui nuovi depositi con durata prestabilita non si notano variazioni di rilievo, contrariamente alla consueta variabilità.
Dai tassi sui nuovi prestiti alle società non-finanziarie si osserva un lento allentamento di quello sui finanziamenti di minore entità.
Anche il tasso sulle operazioni oltre 1 milione si è aggiustato verso il basso.
I tassi sulle erogazioni di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ad aprile hanno segnato un altro piccolo aumento del tasso variabile, dopo quello registrato a marzo, mentre il tasso fisso è rimasto invariato.
Per maggio le anticipazioni ABI delineano un rialzo da 1,37% a 1,43% del tasso medio sulle erogazioni di mutui casa.
Prosegue il rallentamento dei prestiti alle società non-finanziarie, dopo le esigenze straordinarie di liquidità di un anno fa.
Il ritmo rimane comunque robusto, del 4,6% a/a.
L’andamento dei flussi lordi mensili di credito mostra che la frenata per ora è concentrata sui prestiti di maggiori dimensioni, mentre quelli di taglio più contenuto continuano a crescere a due cifre.
All’opposto rispetto ai prestiti alle società non-finanziarie, si accentua la ripresa di quelli alle famiglie.
Il credito al consumo, che era stato fortemente colpito dagli impatti della pandemia, è tornato a crescere, con una variazione annua dell’1,3% ad aprile.
Anche i prestiti per acquisto di abitazioni hanno proseguito nel miglioramento del trend positivo, grazie alla crescita delle erogazioni per nuovi contratti a tasso fisso.
Secondo le anticipazioni ABI, a maggio il ritmo del complesso dei prestiti a famiglie e imprese è risultato invariato al +4,4% a/a già registrato ad aprile.
La dinamica dei depositi resta sostenuta, del 9,6% a/a, solo leggermente più moderata rispetto al picco di inizio 2021.
Ad aprile si è registrato un notevole incremento mensile dei conti correnti, pari a 18 miliardi di cui 7,5 da famiglie ed imprese.
Il tasso di crescita è rimasto a due cifre, identico a quello di marzo (+12,9% a/a).
Tale dinamica continua a sostenere la crescita della raccolta complessiva da clientela, che a marzo ha segnato una variazione del 7,3% a/a.
Il graduale rallentamento dei depositi dovrebbe essere proseguito a maggio, secondo le anticipazioni ABI, portando la raccolta da clientela a un ritmo più moderato di 0,6 punti percentuali.

 


Indice dei contenuti

• Prima revisione al rialzo delle stime di crescita dallo scoppio del COVID (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 9 )
Accelera la produzione industriale (p. 10 )
• Prosegue il rimbalzo della fiducia delle aziende e del fatturato nell’industria (p. 11 )
• Si rafforza la ripresa nelle costruzioni (p. 12 )
• Il contributo dei servizi al PIL potrebbe essere trainante nei prossimi mesi (p. 13 )
• Inizia il recupero della fiducia e della spesa delle famiglie (p. 14 )
• Non è immediata una svolta per il mercato del lavoro (p. 15 )
• Continua il trend positivo per il commercio estero (p. 16 )
• Ancora rischi al rialzo sull’inflazione (p. 17 )
• Stabili i tassi sui depositi (p. 18 )
• Torna in crescita il credito al consumo (p. 22 )
• Ancora afflussi sui conti correnti bancari (p. 25 )

 


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Giugno 2021