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La Bussola dell’Economia Italiana

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a cura di Elisa Coletti, Paolo Mameli, Luca Mezzomo e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

A fine dicembre è stato raggiunto un accordo sulla riforma delle regole fiscali comunitarie.
Rispetto alla proposta iniziale della Commissione UE sono state introdotte soglie di salvaguardia numeriche su debito e deficit che contribuiscono a complicare lo schema regolamentare.
Il previsto regime transitorio sino al 2027 mostra che i governi sono ostaggio dei cicli elettorali, il che suscita non pochi dubbi sull’effettivo livello di ownership dei futuri piani fiscali.
La presenza della fase di transizione e le regole in caso di Excessive Deficit Procedure implicano che l’Italia non dovrebbe essere costretta a un aggiustamento di entità superiore a quello già prospettato nella
NADEF (anzi, potrebbero esserci spazi di minore restrizione).
L’aggiustamento fiscale però dovrà proseguire, forse su ritmi superiori, dopo il 2027; la restrizione richiesta a regime sarà meno severa rispetto al quadro regolatorio precedente, ma comunque significativa.

 

Tendenze del settore bancario

Gli ultimi mesi del 2023 hanno confermato le indicazioni di un calo dei prestiti alle imprese meno marcato rispetto al periodo estivo.
Lo stock di prestiti a famiglie e imprese si è ridotto del 3,0% a/a a novembre e del -2,2% a dicembre secondo le stime ABI.
Il calo dei prestiti alle società non-finanziarie si è attenuato per il secondo mese consecutivo, ma è rimasto marcato, del -4,8%.
Per i prestiti alle famiglie, invece, la discesa iniziata da pochi mesi vede una progressiva e modesta intensificazione, a -1,2% a novembre, da -1,1% a ottobre, con lo stock di mutui arrivato a segnare una variazione nulla.
In termini di flussi, è proseguito il calo delle erogazioni per nuovi contratti di mutuo, del -26% negli undici mesi da gennaio a novembre.
Inoltre, in analogia col trend emerso nel 3° trimestre, le erogazioni a tasso fisso, incluse le rinegoziazioni, sono rimaste in forte crescita.
Dopo il minimo di -6,5% a luglio, a novembre la variazione annua dei depositi è stata pari a -4,1%.
Il rallentamento del trend negativo è proseguito a dicembre, con il -3,8%, secondo le anticipazioni ABI.
In parallelo, si è rafforzata la già brillante dinamica delle obbligazioni bancarie, con un tasso di crescita dello stock balzato a +18,6% a/a a novembre, un ritmo confermato per fine anno, dal +19,1% stimato da ABI, dopo una dinamica di circa +16% nei quattro mesi da luglio a ottobre.
Perciò, la raccolta totale continua a segnare un calo più contenuto rispetto ai mesi estivi, del -1,7% a novembre e -1,5% a dicembre secondo le stime ABI.

 


Indice dei contenuti

• Riforma del Patto di Stabilità e Crescita: più flessibilità rispetto al passato, ma una restrizione sarà comunque necessaria anche nel medio termine  (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 6 )
Sorprende in negativo la produzione industriale a novembre (p. 7 )
• Ancora non si intravede una ripresa per il settore manifatturiero (p. 8 )
• Tornano a crescere le costruzioni a fine 2023 (p. 9 )
• Servizi in lieve espansione a fine anno (p. 10 )
• Le famiglie mostrano un recupero del morale ma restano caute nelle decisioni di spesa (p. 11 )
• Nuovi massimi per l’occupazione, cala ancora il tasso dei senza-lavoro (p. 12 )
• Le esportazioni nette daranno un contributo positivo al PIL nel 2024 (p. 13 )
• L’inflazione potrebbe aver toccato un minimo a fine 2023 (p. 14 )
• Il picco negativo del trend dei prestiti alle imprese sembra superato (p. 15 )
• Anche per i depositi, i dati di fine 2023 mostrano che il calo si sta attenuando (p. 19 )

 


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Gennaio 2024