Seguci su twitter

Categorie

La Bussola dell’Economia Italiana

LEGGI il documento completo

a cura di Elisa Coletti, Paolo Mameli e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Dopo un 2023 meno debole del previsto, la ripresa potrebbe lentamente guadagnare vigore nel corso del 2024.
L’andamento recente delle indagini segnala che i rischi oggi sono più bilanciati rispetto a qualche settimana fa: l’industria potrebbe aver raggiunto un punto di minimo del ciclo, i servizi sembrano riaccelerare moderatamente, e le costruzioni beneficiano ancora della coda dei lavori legati al Superbonus.
Il PIL è cresciuto a sorpresa di 0,2% t/t nel 4° trimestre 2023 (contro attese di stagnazione).
La crescita nell’intero 2023 si è attestata a 0,7% (in linea con le precedenti attese).
In prospettiva, il PIL potrebbe tornare a rallentare nel trimestre in corso, a zero/0,1% t/t, per via del minor supporto offerto verosimilmente dal settore delle costruzioni, e dopo il boom di fine 2023.
La ripresa dovrebbe acquistare vigore solo nella seconda parte dell’anno, trainata da tre fattori fondamentali:
Il recupero di potere d’acquisto dei nuclei familiari, che già sinora è stato più rapido del previsto. La ripresa che ci attendiamo nel 2024 e 2025 (dell’ordine di 1,9% e 2,2% rispettivamente) è subordinata a due fattori: la tenuta dell’occupazione e il prosieguo della “normalizzazione” dell’inflazione;
La ripresa del commercio mondiale. La domanda mondiale rivolta verso l’Italia è attesa rimbalzare nel 2024, dell’1,5%, dopo il calo di -1,8% nel 2023; il recupero dovrebbe accentuarsi nel 2025, a 4,8%;
L’accelerazione nei flussi di spesa effettiva finanziati dal PNRR. Sulla base della relazione semestrale sull’implementazione del Piano presentata il 22 febbraio, la spesa effettiva nel 2023 è stata di 21,1 mld, in accelerazione solo moderata rispetto ai circa 17 mld del 2022, e molto più bassa dei 40,9 mld previsti nella NADEF di fine 2022.
Nel complesso, confermiamo la nostra stima di un’espansione pari a 0,7% quest’anno (in linea con il 2023), seguita da una accelerazione a 1,2% nel 2025.

 

Tendenze del settore bancario

Il 2023 si è chiuso con un rallentamento del calo dei prestiti al settore privato.
L’intensità della flessione dell’aggregato dei prestiti a famiglie e imprese è passata dal -3% di novembre al -2,5% di dicembre, mentre gennaio risulta tornato sui ritmi autunnali, con il -2,9% secondo le stime ABI.
L’evoluzione dell’ultimo trimestre 2023 è il risultato di un disaccoppiamento delle tendenze dei prestiti alle imprese e di quelli alle famiglie, i primi in risalita dai minimi seppure ancora in forte calo (-3,7%), i secondi in lento peggioramento (-1,35%) mentre lo stock di mutui è arrivato a segnare una variazione circa nulla.
In termini di flussi, è proseguito il calo delle erogazioni per nuovi contratti di mutuo, del -26% nell’anno.
Inoltre, le erogazioni a tasso fisso, incluse le rinegoziazioni, sono rimaste in forte crescita.
Continua a rallentare il calo dei depositi che hanno chiuso il 2023 con una variazione del -3,1%, dal -4,1% di novembre, e aperto il 2024 con un -2,0% secondo le stime ABI.
In parallelo, prosegue la brillante dinamica delle obbligazioni bancarie, con un tasso di crescita dello stock del +18,2% a/a a dicembre, che risulta ulteriormente rafforzato a +22% a gennaio secondo le stime ABI.
Pertanto, la raccolta totale da clientela a fine 2023 ha registrato un calo molto contenuto (-0,9%) ed è vista di nuovo in lieve crescita a gennaio 2024, del +0,5% secondo le anticipazioni ABI.

 


Indice dei contenuti

• L’economia si conferma più resiliente del previsto, il peggio potrebbe essere alle spalle  (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 6 )
Rimbalza la produzione industriale a dicembre (p. 7 )
• Le indagini mostrano segnali di attenuazione della recessione manifatturiera (p. 8 )
• Costruzioni ancora spinte dal completamento dei lavori legati al Superbonus (p. 9 )
• Servizi in moderata riaccelerazione (p. 10 )
• I consumatori sono più ottimisti per il futuro ma mantengono cautela (p. 11 )
• Continua a calare a sorpresa la disoccupazione (p. 12 )
• Nel 2023 il saldo commerciale è tornato in surplus (p. 13 )
• Resta molto bassa l’inflazione a inizio 2024 (p. 14 )
• Frena il calo dei prestiti alle imprese, lento peggioramento di quelli alle famiglie (p. 15 )
• Le obbligazioni sostengono la raccolta bancaria, rallenta la riduzione dei depositi (p. 18 )

 


LEGGI il documento completo

Febbraio 2024