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La Bussola dell’economia italiana

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a cura di Elisa Coletti, Paolo Mameli e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Il mercato del lavoro anche nei prossimi trimestri dovrebbe risentire solo in misura contenuta del rallentamento del ciclo economico.
Le imprese sinora sembrano aver considerato come temporanee le difficoltà legate al rincaro dei costi, e le crisi pandemica ed energetica non paiono aver aggravato i divari territoriali.
I rischi prospettici derivano nel breve termine dai possibili effetti occupazionali della stretta sugli incentivi fiscali nelle costruzioni, e, nel medio termine, dall’impatto potenzialmente stagflattivo della contrazione delle forze di lavoro.

 

Tendenze del settore bancario italiano

A dicembre 2022 la crescita dei prestiti al settore privato ha rallentato a +2,1% a/a, dal 3,4% di novembre, ma le anticipazioni ABI mostrano una stabilizzazione del ritmo a +2,0% a gennaio 2023.
La frenata è stata determinata dai prestiti alle società non-finanziarie che a fine 2022 hanno subito un arresto della crescita, col tasso di variazione sceso a -0,4% da 2,7% di novembre.
Tale andamento è dovuto al rapido rallentamento dei prestiti a breve termine e all’ulteriore indebolimento dei prestiti a medio-lungo, risultati chiaramente in calo a fine anno.
Anche i prestiti alle famiglie hanno rallentato, ma hanno mantenuto una buona dinamica, del 3,3% a/a.
In particolare, i mutui casa hanno continuato a segnare un ritmo di crescita robusto, del 4,6% a/a a dicembre.
I flussi mensili hanno confermato lo spostamento delle preferenze verso i mutui a tasso variabile, che a dicembre hanno registrato erogazioni pari a oltre 4 volte il volume di fine 2021, alla luce di un differenziale tra tasso fisso e variabile salito da metà 2022 a punte di 0,9% e 1%, per chiudere il 2022 a 0,8%.
Il 2022 si è chiuso con un calo dei depositi bancari, pari a -0,7% a/a, proseguito a gennaio 2023, dopo un lungo periodo di crescita durato oltre dieci anni.
Ancora una volta, l’evoluzione è stata determinata dai conti correnti, che a dicembre hanno registrato una contrazione dell’1,6% a/a, a causa del calo di quelli delle società non-finanziarie.
Questi nel 2022 hanno segnato un flusso netto negativo, pari a -23,6 miliardi.
A fronte di ciò, parte della liquidità delle società non-finanziarie è stata riallocata sui depositi a tempo, per 17,6 miliardi.
Pertanto, nell’anno il calo del complesso dei depositi delle società non-finanziarie è stato contenuto in circa 6 miliardi.
Diversamente, i depositi delle famiglie sono rimasti in crescita, sebbene in graduale rallentamento a +1,2% a/a a fine 2022.
Nell’anno, il flusso netto verso i depositi delle famiglie è stato positivo per 15,4 miliardi, ma decisamente ridimensionato rispetto ai 62,8 miliardi del 2021.

 


Indice dei contenuti

• La resilienza del mercato del lavoro è un fattore positivo per lo scenario  (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 9 )
L’industria chiude il 2022 in crescita (p. 10 )
• Indagini manifatturiere in recupero ma coerenti con un’attività ancora debole (p. 11 )
• Costruzioni: la produzione tiene, ma peggiorano le prospettive (p. 12 )
• Servizi più resilienti del previsto (p. 13 )
• Consumi ancora frenati dalla contrazione del reddito reale delle famiglie (p. 14 )
• Mercato del lavoro solido ma restano deboli le dinamiche salariali  (p. 15 )
• Import in deciso calo sia in valore che in volume (p. 16 )
• L’inflazione sta rallentando più velocemente del previsto (p. 17 )
• A fine 2022, si ferma la crescita dei prestiti alle società non-finanziarie (p. 18 )
• Depositi bancari in calo dopo oltre dieci anni di crescita (p. 22 )

 


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Febbraio 2023