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La bussola dell’economia italiana

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a cura di Elisa Coletti e Paolo Mameli


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Il Governo Draghi si presenta con un programma ambizioso, che include riforme in grado di migliorare il potenziale di crescita.
L’atteggiamento dei partiti nelle prossime settimane, quando cominceranno ad emergere temi teoricamente “divisivi”, chiarirà meglio quali potranno essere le concrete prospettive di realizzazione delle riforme.
Intanto, abbiamo rivisto al ribasso le prospettive di crescita per il 2021, ma al rialzo quelle per il 2022 (e per gli anni successivi).
Nel suo discorso di insediamento, il Presidente del Consiglio ha delineato il programma del nuovo esecutivo, mettendo l’accento sulle seguenti priorità: lotta alla pandemia, rilancio dell’economia e sostegno al mercato del lavoro, Recovery Plan, riforme strutturali (concorrenza, fisco, pubblica amministrazione, giustizia), rapporti internazionali e politica estera.
A nostro avviso, è difficile che tutte le riforme annunciate vengano realizzate, poiché il Governo rischia di non avere abbastanza tempo, e perché molte di esse sono divisive e non sarà facileraggiungere un ampio consenso intorno ad esse.
A gennaio, dagli indici di fiducia delle imprese nel settore manifatturiero sono arrivati segnali contrastanti. L’indagine Istat è calata più delle attese: l’andamento negli ultimi mesi è stato irregolare, dipendente dall’evoluzione del grado di restrizione alla mobilità e all’attività economica rispetto al mese precedente.
A gennaio, l’indice Istat di fiducia delle imprese nel settore dei servizi è aumentato da 78,4 a 82,0. Tutte le componenti dell’indice di fiducia sonorisultate in miglioramento rispetto al mese precedente, ma i livelli dell’indice restano abbondantemente inferiori a quelli pre-COVID.
Anche la fiducia dei consumatori è calata sia pur meno del previsto a gennaio e la a flessione è dovuta alle aspettative sul futuro, mentre sono migliorati i giudizi sul clima corrente.
A dicembre, gli occupati sono tornati a calare (per la prima volta dallo scorso mese digiugno); si registra anche un aumento dei disoccupati (non accadeva da luglio) e degli inattivi (in questo caso, per il secondo mese di fila).
L’aumento degli inattivi ha limitato la salita del tasso di disoccupazione al 9%: rispetto  ai livelli pre-COVID (febbraio 2020), si registrano 420 mila occupati in meno e oltre 400 mila inattivi in più.
A dicembre, entrambi i flussi commerciali sono tornati a calare (export da +4% a -3,8% m/m  , import da +3% a -1,1% ).
Al netto dell’energia, che ha visto un incremento congiunturale a due cifre, la flessione di ambo i flussi sarebbe stata ancor più accentuata.
Il 2020 si è chiuso con una contrazione dell’export di -9,7% (la più ampia dal 2009), spiegata per oltre un terzo dai beni strumentali, ma l’avanzo commerciale è migliorato a 63,6 miliardi (dai 56,1 miliardi del 2019).
I dati sui prezzi al consumo di gennaio, come in altri Paesi europei, sono stati anche in Italia superiori alle attese: l’aggiornamento del paniere di riferimentoper la rilevazione dei prezzi al consumo, per tenere conto dei cambiamenti nelle abitudini di spesa dei consumatori, mostra (sul NIC) un aumento del peso degli alimentari (+3%)e delle spese per la casa (+1,3%), a discapito dei servizi ricettivi e di ristorazione (-3%), dei trasporti (-2,4%) e delle spese per il tempo libero (-0,8%), riflettendo le mutate abitudini di consumo post-COVID.

 

Tendenze del settore bancario italiano

Mentre per i tassi sui depositi il 2020 si è chiuso all’insegna della stabilità, i tassi sui nuovi prestiti alle società non-finanziarie hanno continuato a segnare aggiustamenti verso l’alto, registrando a dicembre 2020 gli stessi livelli di fine 2019 o più alti.
In particolare, il tasso medio sulle erogazioni è salito a dicembre di 7 pb m/m a 1,40%, superando di 3pb la chiusura del 2019, ed è visto ancora in aumento a gennaio 2021, secondo le anticipazioni ABI.
Per il tasso medio sui flussi di prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, pur in un quadro disostanziale stabilità, a dicembre si è toccato un nuovo minimo storico, pari a 1,25%.
La dinamica dei prestiti alle società non-finanziarie ha chiuso il 2020 in ulteriore accelerazione, a +8,5% a/a a dicembre, il massimo da fine 2008, confermandosi superiore a quella media dell’area euro per il 3° mese consecutivo.
In Italia, le erogazioni alle società non-finanziarie restano in crescita a due cifre, tornando ad accelerarea dicembre. La dinamica dello stock di prestiti alle imprese si confermamolto sostenuta per il settore manifatturiero, anche se in lieve frenata, mentre crescono anchei prestiti al commercio e quelli alle costruzioni sono vicini alla svolta, avendo riportato una variazione nulla.
I prestiti alle famiglie continuano a mostrare una divaricazione dei trend tra le componenti dell’aggregato, con la crescita dei finanziamenti alle famiglie produttrici, un miglioramento anche per i mutui per acquisto della casa e persistente difficoltà del credito al consumo.
Va ricordato che, mentre le rinegoziazioni di mutui sono in calo, i nuovi contratti sono in aumento. S
econdo le anticipazioni ABI, a gennaio 2021 la crescita del totale dei prestiti a famiglie e imprese ha rallentato a +4,5% a/a dal +5,5% di fine 2020.
Il 2020 ha registrato un afflusso record sui depositi bancari di imprese e famiglie, pari a 172 miliardi, di cui 163 miliardi sui conti correnti.
La crescita ha chiuso l’anno in accelerazione, segnando un record dell’11,1% a/a per il complesso dei depositi, e, secondo le stime ABI, il 2021 è iniziato con una dinamica in ulteriore rafforzamento.
All’opposto, resta in calo lo stock di obbligazioni, alla luce della forte crescita dei depositi e del notevole ricorso al rifinanziamento a lungo termine della BCE.
La straordinaria dinamica dei conti correnti continua a trainare la crescita della raccolta complessiva da clientela, che ha chiuso il 2020 in accelerazione ai massimi, a +8,4% a/a,per rafforzarsi ulteriormente a gennaio 2021.

 


Indice dei contenuti

• Comincia l’era Draghi. Stime di crescita riviste al ribasso nel breve, ma al rialzo per il medio termine (p. 2 )
• Sintesi della previsione macroeconomica (p. 6 )
Si è arrestato il rimbalzo della produzione industriale… (p. 7 )
…ma le indagini segnalano un possibile recupero nei prossimi mesi (p. 8 )
• Le costruzioni hanno corretto a fine 2020, ma dovrebbero riprendere un trend di moderata crescita (p. 9 )
• I servizi continuano a frenare il PIL (p. 10 )
• Le prospettive restano deboli per i consumi (p. 11 )
• Torna a calare l’occupazione (p. 12 )
• Si mantiene in ripresa il commercio estero (p. 13 )
• Inflazione in recupero negli ultimi mesi (p. 14 )
• Ancora aggiustamenti al rialzo per i tassi sui nuovi prestiti alle imprese (p. 15 )
• La crescita dei prestiti alle imprese ha chiuso il 2020 al massimo da fine 2008 (p. 19 )
• Depositi di imprese e famiglie aumentati di 172 miliardi nel 2020 (p. 23 )

 


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Febbraio 2021