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Italia: Un PNRR ambizioso. L’impatto economico dipenderà dalla capacità di implementazione

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a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

Il Governo ha inviato lo scorso 30 aprile alla Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ulteriori dettagli sono in corso di discussione in queste settimane prima che la Commissione esprima il suo parere al Consiglio Europeo.
Il  PNRR avrà effetti positivi sul PIL, in particolare nel biennio 2022-23 (nelle nostre simulazioni e con le informazioni attualmente disponibili, in linea con gli scenari più “prudenti” ipotizzati dal Governo).
Nel complesso l’ammontare delle risorse vale ben oltre 200 miliardi.
Ai fondi del Programma “Next Gen EU” (68,9 miliardi di sovvenzioni, 122,6 miliardi di prestiti totali e oltre 13 mld nell’ambito del Programma “React-EU”) si affiancheranno risorsenazionali (Fondo Complementare al PNRR).
Nei piani del Governo, il 61,8% delle risorse è destinato a investimenti pubblici, il 12,2% è costituito da spesa corrente, il 18,7% sono incentivi alle imprese, il 5% trasferimenti alle famiglie e il 2,4% sono riduzioni di contributi sociali a carico dei datori di lavoro.
L’allocazione percentuale delle risorse avverrà in base a sei “missioni” individuate; agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico viene assegnato il 40% delle risorse (contro il 30% della missione “rivoluzione verde e transizione ecologica” in senso stretto) e all’asse strategico della transizione digitale il 27% circa (contro il 21% della missione “digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”).
Il Governo ha anche specificato che il 10% circa del Piano è dedicato alla coesione sociale, e che il 40% delle risorse sarà diretto al Mezzogiorno.

Fig. 01 e 02 - Classificazione del PNRR - FOCUS Italia - a cura di Intesa Sanpaolo (Paolo Mameli)

Fig. 01 e 02 – Classificazione del PNRR / fonte: Focus Italia – Un PNRR ambizioso (a cura di Intesa Sanpaolo)


L’impatto sarà permanente
e potenzialmente maggiore di quanto suggeriscano le nostre simulazioni se accompagnato da un’efficace e tempestiva implementazione delle riforme incluse nel PNRR (sia di quelle “abilitanti” che di quelle “orizzontali”).

 


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