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Germania: inflazione sui massimi dagli anni ‘70

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a cura di Aniello dell’Anno


ABSTRACT

In Germania a maggio l’inflazione armonizzata è salita all’8,7% a/a dal 7,8% precedente, ben oltre le attese all’8%, portandosi sui massimi dall’inizio delle rilevazioni nel 1997.
Su base nazionale l’inflazione è invece balzata al 7,9% a/a dal 7,4% di aprile, record toccato solamente durante i mesi a cavallo tra il 1973 e il 1974 (ovvero durante la prima crisi petrolifera).
Lo spaccato parziale dell’indice dei prezzi al consumo su base nazionale pubblicato da Destatis suggerisce come siano ancora energia (38,3% a/a da 35,3% precedente) ed alimentari (11,1% a/a da 8,6% precedente) a trainare l’inflazione.
Rallentano i servizi (2,9% a/a da 3,2%), per mezzo di irregolarità stagionali dovute alla collocazione della Pasqua che hanno colpito principalmente la componente pacchetti vacanze.
Si conferma invece in crescita all’1,7% a/a l’inflazione degli affitti.
Riteniamo che il rallentamento ciclico non frenerà la dinamica sottostante dei prezzi al consumo e che la dinamica salariale possa accelerare bruscamente nella seconda parte dell’anno (nel 1° trimestre 2022 i salari negoziati sono cresciuti del 4% a/a in termini nominali).
Sul mese i prezzi sono cresciuti di 1,1% sull’indice armonizzato mentre sono calati di 0,9% su quello nazionale.
La stima flash dai Länder indica che il maggior contributo alla variazione mensile viene da alimentari e bevande, saliti, ad esempio, del 2% m/m in Assia; crescono anche beni manufatti, come abbigliamento e arredamento, che risentono dell’impatto ritardato dei colli di bottiglia all’offerta.
Ci aspettiamo inoltre che in maggio la bolletta energetica possa crescere intorno al 5% m/m.
Non ci aspettiamo, per adesso, un significativo calo dell’inflazione nel breve periodo.
In media annua, l’inflazione tedesca dovrebbe assestarsi ben sopra il 7% sull’indice armonizzato, in un contesto di ampia incertezza.
L’inflazione core dovrebbe assestarsi ben sopra la soglia del 2% sia quest’anno che nel 2023.
Questa mattina anche l’inflazione spagnola è cresciuta più del previsto, all’8,5% a/a dall’8,3% precedente sull’indice armonizzato.
L’inflazione di fondo, al netto di energia e alimentari freschi, è balzata di 0,5% m/m, al 4,9% a/a, livello più alto dal 1995.
In Belgio l’inflazione armonizzata è al 9,9% a/a ed è spiegata in gran parte dal contributo della componente energetica.
Visti i primi dati preliminari di maggio rivediamo al rialzo di circa un punto percentuale, all’8,2%, le nostre previsioni per l’inflazione armonizzata relativa al complesso dell’area euro che verrà pubblicata domani.
Alla luce della riunione della BCE prevista per la prossima settimana, si rafforza, quindi, la posizione di chi ritiene si debba accelerare nella decisione di aumentare i tassi contro chi, come Philip Lane, pensa si debba procedere in maniera più graduale.

 


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