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Area euro: la risalita dei contagi pesa sull’ESI a dicembre

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

Le indagini della Commissione Europea di dicembre hanno riportato un calo dell’indice composito ESI di fiducia economica superiore alle attese che è sceso sui minimi dallo scorso maggio: 115,3 da un precedente 117,6 (rivisto al rialzo di 0,1).
Gli indici sono coerenti con una frenata della ripresa a fine anno ed è probabile che i più recenti sviluppi sul fronte epidemiologico possano pesare sulla ripresa anche a inizio 2022.
Il calo del morale è spiegato infatti dall’impatto della risalita dei contagi sui settori più esposti al rischio sanitario come servizi (11,2 da 18,3) e commercio al dettaglio (1,1 da 3,7) dove si registrano correzioni diffuse sia alla valutazione dell’attività che alle aspettative mentre cresce il grado d’incertezza percepita dalle imprese su livelli vicini a quelli toccati durante la scorsa primavera.
Si registrano invece segnali di miglioramento per l’industria (14,9 da 14,3) e le costruzioni (10,2 da 9,0).
Le valutazioni sui prezzi di vendita mostrano invece i primi segnali di ridimensionamento con modeste correzioni diffuse a tutti i settori ma su livelli ancora elevati e non ancora coerenti con un più significativo ridimensionamento dei rischi al rialzo per l’inflazione nel corso del 2022.
Confermato infine il calo del morale dei consumatori a -8,3 da -6,8 già rilevato dalla stima flash.
Tra le principali economie la fiducia cala per il terzo mese consecutivo in Germania (113 da 115,8, sui minimi da maggio) ma la flessione risulta diffusa anche a Francia (114,9 da 117), Italia (117,9 da 119,5) e Spagna (108,5 da 109,3) mentre si registrano ampie flessioni anche in Austria, Belgio e Olanda, paesi particolarmente penalizzati dalla risalita dei contagi.
Riteniamo che una marcata frenata della ripresa a cavallo d’anno sia abbastanza scontata.
La diffusione della variante Omicron e lo shock energetico dovrebbero infatti contribuire a frenare l’attività economica tra il 4° trimestre del 2021 e il 1° del 2022.
Prevediamo quindi una crescita intorno allo 0,2% t/t nel 4° trimestre e allo 0,4% t/t a inizio 2022.
L’incertezza, anche sul fronte sanitario, rimane però elevata e il rincaro dei prezzi al consumo e alla produzione (non solo relativamente all’energia) rappresenta un rilevante rischio verso il basso.
Manteniamo quindi uno scenario positivo ma più cauto rispetto al consenso: dopo il 5,1% stimato per il 2021 prevediamo una crescita del PIL al 3,9% nel 2022.

 


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