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Area euro: inflazione sopra il 2% nel 2022

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

La stima flash mostra una lieve accelerazione dell’inflazione nel mese di dicembre, da 4,9% a 5% a/a (0,4% m/m); si tratta di un nuovo massimo storico da quando esistono dati comparabili ovvero almeno dal 1998.
Sulla variazione tendenziale, la componente energetica, nonostante il rallentamento, spiega direttamente poco più della metà dell’inflazione osservata.
Ad ogni modo, riteniamo che il trend nel corso del nuovo anno sarà discendente; effetti base legati al taglio dell’IVA in Germania causeranno un ribasso a gennaio 2022 ma il ritorno sotto la soglia del 2% è previsto solamente da marzo 2023.
L’indice core BCE al netto di alimentari freschi ed energia è cresciuto al 2,7% a/a dal 2,6% precedente; il rialzo riflette l’accelerazione tendenziale dei beni manufatti, al 2,9% dal 2,4% di novembre.
La componente principale dell’indice sottostante, i servizi, ha, invece, registrato un rallentamento (2,4% a/a da 2,7%), a causa dell’introduzione di nuove misure restrittive.
Lo spaccato per Paese ha fatto registrare un andamento divergente dell’inflazione armonizzata nelle quattro maggiori economie dell’area.
L’indice ha toccato il massimo in Spagna (6,7%), è cresciuto in Italia (a 4,2% da 3,9% precedente) e calato in Germania (a 5,7% da 6% precedente); l’inflazione è infine risultata stabile in Francia (3,4%).
Tuttavia, un nuovo significativo shock nel 4° trimestre (ad esempio, un aumento del prezzo del gas naturale a 80 EUR/MWh) sposterebbe verso l’alto il profilo dell’inflazione a cavallo fra 2022 e 2023, con ritorno sotto la soglia del 2% solamente da gennaio 2024.
Secondo le nostre previsioni, nel 2022 in media d’anno l’indice generale dei prezzi dovrebbe crescere di 3,2%, in accelerazione dal 2,6% stimato nel 2021.
Riteniamo che i rischi sul nostro scenario previsivo siano al rialzo, in un contesto di ampia incertezza.

 


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