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Area euro – Inflazione: mare in tempesta

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a cura di Aniello dell’Anno


ABSTRACT

I prezzi al consumo a maggio hanno registrato un nuovo forte rialzo di 0,8% m/m e l’indice core è cresciuto di 0,7% m/m.
I maggiori contributi alla variazione mensile vengono dall’energia (+2% m/m), spinta al rialzo dai rincari dei carburanti, e dagli alimentari (+1,6% m/m), che risentono dei problemi all’offerta legati al conflitto tra Russa ed Ucraina.
L’inflazione headline, a 8,1% a/a da 7,4% precedente, e quella core, a 4,4% a/a, sono sui massimi dal 1998 (ovvero da quando esistono i dati comparabili).
Le aspettative di una moderazione dei prezzi delle materie prime sono state deluse negli ultimi mesi, e le stime di inflazione sistematicamente riviste al rialzo.
Pensiamo che l’inflazione di fondo toccherà il massimo nel trimestre estivo ma, in ogni caso, riteniamo che la discesa attesa a partire da ottobre sarà lenta.
In media annua l’indice core dovrebbe assestarsi intorno al 4% nel 2022.
In sintesi, ci aspettiamo un’inflazione media annua nel 2022 intorno al 7%.
Le nostre stime per il 2023 prevedono un rallentamento della dinamica dei prezzi al consumo, che però rimarrà anche il prossimo anno significativamente al di sopra (3,4%) della soglia tollerata dalla BCE.
Il nostro scenario centrale sconta un parziale rientro delle tensioni sul greggio, verso i 95 dollari al barile in media il prossimo anno, e sul gas naturale, a 75 €/MWh.
Se, invece, il prezzo delle commodity si mantenesse sui livelli attuali più a lungo (oggi il petrolio ha toccato i 124 dollari al barile), l’inflazione rischierebbe di superare il 4% nel 2023. Riconosciamo che permangono ancora rischi verso l’alto da fattori esogeni.
La dinamica salariale è attesa accelerare marcatamente nella seconda parte dell’anno anche se al momento il rischio che si inneschi una spirale prezzi-salari è ancora basso.
In Italia la stima preliminare dei prezzi al consumo ha spinto l’inflazione calcolata sulla base dell’indice NIC al 6,9% a/a da 6% di aprile, e quella armonizzata al 7,3% a/a (massimo da quando esiste la serie storica) da 6,3% precedente.
Nel mese i prezzi sono cresciuti di +0,9% m/m sia sul NIC che sull’IPCA.
Riteniamo che l’inflazione possa seguire un discendente stabile a partire dal 3° trimestre.
La media d’anno potrebbe attestarsi intorno al 6,5% nel 2022 e oltre il 2,5% nel 2023 (sull’indice armonizzato), con rischi verso l’alto.

 


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