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La bussola dell’economia italiana

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a cura di Elisa Coletti e Paolo Mameli


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Il governo ha prima approvato la Nota di Aggiornamento al DEF, con il nuovo target sul deficit 2020 al 2,2%, e poi ha inviato alla UE il Documento Programmatico di Bilancio, che prospetta una manovra espansiva, ma quasi esclusivamente per il già annunciato blocco degli aumenti IVA. Le coperture vengono dalla lotta all’evasione (con stime più realistiche di quanto comunicato in prima battuta) e da altri interventi di natura fiscale.
La UE ha già chiesto chiarimenti, perché lo scostamento dello sforzo strutturale rispetto alle richieste è ampio (-0,1% contro +0,6%).
Inoltre, restano rilevanti clausole di salvaguardia da disinnescare per gli anni dal 2021: il sentiero di finanza pubblica è destinato a rimanere stretto anche dopo il 2020.
La produzione industriale è tornata a crescere ad agosto, di +0,3% m/m, dopo il calo dei due mesi precedenti. La tendenza annua tuttavia non solo è rimasta in territorio negativo per il sesto mese consecutivo, ma è peggiorata ulteriormente a -1,8%: l’unico macro-gruppo in crescita sia nel mese che sull’anno è quello dei beni di consumo durevoli (+1% m/m, +5,9% a/a).
Ad agosto, si è registrato il terzo calo consecutivo per il fatturato nell’industria (-0,3% m/m), a fronte di un parziale rimbalzo su base congiunturale per gli ordinativi (+1,1%). Il dato conferma che non si è esaurita la fase recessiva per l’industria, sulla scia soprattutto della debolezza del commercio con l’estero.
La produzione nelle costruzioni è calata lievemente (-0,1% m/m ad agosto), dopo essere aumentata di +0,2% in ciascuno dei due mesi precedenti. La tendenza annua (corretta per gli effetti di calendario) è risalita a 2,1% (settimo mese consecutivo in territorio espansivo).
La fiducia dei costruttori è tornata a salire a settembre e ciò segnala che può continuare la tendenza espansiva nel settore.
I prezzi delle abitazioni sono risaliti su base congiunturale nel 2° trimestre 2019 (+1,3% t/t), ma restano in calo su base annua (-0,2%).
A settembre, l’indagine Istat di fiducia delle imprese dei servizi ha mostrato un aumento in controtendenza con il manifatturiero; anche l’indagine PMI ha mostrato un miglioramento a settembre, in controtendenza rispetto al quadro di rallentamento del terziario che ha caratterizzato gli altri Paesi dell’Eurozona.
Le vendite al dettaglio sono calate ancora ad agosto, di -0,6% m/m per il secondo mese consecutivo (dopo il balzo di +1,9% a giugno). La variazione tendenziale è rallentata a 0,7% da 2,4% precedente. C’è da dire che, a fronte di una sostanziale stagnazione delle vendite al dettaglio, i consumi di beni durevoli dovrebbero essere cresciuti nel trimestre, come segnalato dal recupero delle immatricolazioni di auto.
Nel frattempo, il morale dei consumatori è tornato ad aumentare a settembre, dovuto alla situazione personale degli intervistati (mentre peggiorano le valutazioni sul clima economico nazionale) e alle aspettative per il futuro.
Il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa ad agosto, a 9,5% da 9,8% precedente (rivisto da una stima preliminare di 9,9%). È un nuovo minimo dal 2011. Tuttavia, il calo non è dovuto alla creazione di posti di lavoro ma alla contrazione delle forze di lavoro dovuta all’aumento degli inattivi (+73 mila nel mese; il tasso di inattività è salito al 34,5% dal 34,3%).
Nel complesso, al netto dell’accentuata volatilità che caratterizza i dati estivi, le condizioni del mercato del lavoro restano espansive.
Ad agosto, le esportazioni sono rimaste stabili (dopo il calo di -2,3% m/m a luglio), a fronte di un deciso incremento per le importazioni (+1,8% m/m da -0,3% precedente). Sull’anno, entrambi i flussi tornano in territorio negativo (export -3,4%, import -4,1%).
In sintesi, i dati più recenti confermano la fase di rinnovata debolezza del commercio estero.
A settembre, i prezzi al consumo sono diminuiti di -0,6% m/m in base all’indice nazionale e sono aumentati di +1,4% m/m sull’IPCA (che tiene conto della fine dei saldi estivi): in entrambi i casi i dati sono stati inferiori alle attese. L’inflazione annua è calata di un decimo allo 0,3% a/a secondo il NIC e di ben tre decimi allo 0,2% a/a sull’indice armonizzato.
I prezzi alla produzione sono calati per il terzo mese consecutivo ad agosto, di -0,4% m/m, per un rallentamento su base tendenziale a -1,4% a/a.

 

Tendenze del settore bancario italiano

Ad agosto il tasso medio sullo stock di depositi è risultato invariato, mentre ulteriori riduzioni sono state registrate dal tasso offerto sui nuovi depositi a tempo delle famiglie con durata superiore a 1 anno e su quelli delle imprese.
Per quanto riguarda il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese si è registrata una riduzione di ben 11pb m/m al nuovo minimo di 1,26%, trainata dal calo di 22pb m/m del tasso sulle erogazioni di maggiore importo.
Con riguardo alle condizioni sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, ad agosto si è osservato un assestamento del tasso medio a 1,70%. A settembre, invece, le anticipazioni ABI danno una riduzione di ben 25pb m/m a 1,45%, minimo di sempre.
Ad agosto la variazione dei prestiti alle società non-finanziarie è rimasta negativa. Con -0,7% a/a ha continuato a oscillare attorno a una media di -0,5%.
Anche per i prestiti alle famiglie non sono emerse particolari novità. Il ritmo di crescita è rimasto robusto, sebbene più moderato, del 2,4% a/a.
Tra le componenti, lo stock di prestiti per acquisto abitazioni ha mantenuto il passo del 2,5% a/a.
Va poi evidenziato un segnale positivo proveniente dalla domanda, che a settembre ha visto il ritorno in lieve crescita delle richieste di mutui. Nel complesso, l’aumento dello stock di prestiti al settore privato è risultato dello 0,6% ad agosto. Con una crescita stimata del +0,5% per settembre le anticipazioni ABI confermano un andamento molto moderato.
Al contempo, il credito al consumo erogato dalle banche continua a segnare risultati positivi, con una crescita del 3% a/a ad agosto, dopo il +13% di luglio, e dell’8,5% in termini cumulati da inizio anno.
Di nuovo, la dinamica dei conti correnti ha accelerato, a +8,3% a/a ad agosto, dal ritmo già molto robusto del 6,7% a luglio. Di contro, è proseguito l’indebolimento dei flussi verso i depositi con durata prestabilita delle società non finanziarie, la cui crescita è rimasta comunque a doppia cifra, grazie agli afflussi dei mesi precedenti. I depositi totali, pertanto, hanno visto un rafforzamento del ritmo di sviluppo a +6,4% a/a dal 5,1% di luglio e 3,5% medio dei 2° trimestre.
La corsa dei conti correnti avrebbe segnato un rallentamento a settembre, secondo le anticipazioni ABI, pur mantenendosi su un ritmo robusto. Inoltre, per le obbligazioni è proseguita la fase di miglioramento, con un calo più moderato.
Questi trend hanno contribuito al rafforzamento della crescita della raccolta complessiva da clientela, portatasi ad agosto a +5,1% a/a, da un dato già eccezionale di +4% a luglio, il doppio rispetto alla variazione media del 2° trimestre. La dinamica sarebbe tornata più moderata a settembre, secondo le stime ABI.

 


Indice dei contenuti

• La manovra 2020: difficili equilibri (p. 2 )
• Sintesi della previsione macroeconomica (p. 10 )
• Produzione industriale in recupero ad agosto (p. 11 )
• Ancora in calo fatturato e fiducia delle imprese nell’industria (p. 12 )
• Anche le costruzioni si sono fermate (dopo il buon inizio d’anno) (p. 13 )
 La (modesta) espansione nei servizi compensa la debolezza dell’industria (p. 14 )
• I consumi restano in crescita, sia pur moderata (p. 15 )
• Non si arresta il trend di calo della disoccupazione (p. 16 )
• Prosegue la fase di rinnovata debolezza del commercio con l’estero (p. 17 )
• L’inflazione è ai minimi, la risalita sarà lenta (p. 18 )
• Per i tassi sui nuovi prestiti, l’andamento resta al ribasso (p. 19 )
• Prosegue la debolezza dei prestiti alle imprese (p. 23 )
• Ancora forti afflussi verso i conti correnti (p. 26 )

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Ottobre 2019