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4 Agosto 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri, i prezzi alla produzione hanno registrato un incremento di 1,4% m/m e 10,2% a/a, circa in linea con le attese.
La crescita mensile dei prezzi dei beni intermedi è sostenuta ma potrebbe aver raggiunto il picco.
Il trasferimento dei rincari a beni di investimento e beni di consumo appare limitato, anche se potrebbe non essersi ancora manifestato appieno.

STATI UNITI – L’unico dato rilevante di ieri, quello sugli ordinativi industriali, è stato migliore delle attese: +1,5% m/m.

CINA – La giornata è iniziata con un rimbalzo dell’indice PMI Caixin dei servizi a 54,9 in luglio, variazione che annulla il calo di giugno e riporta l’indice al livello di maggio.
La ripresa riflette l’efficace contenimento dei contagi di Covid-19 nel sud del paese.
Tuttavia, i nuovi focolai emersi recentemente porteranno quasi certamente a un nuovo calo in agosto.

 

COMMENTI:

ITALIA – I dati di luglio del fabbisogno del settore statale hanno marcato un’ulteriore divergenza positiva rispetto al percorso verso la proiezione fornita dal governo in primavera e la nostra successiva proiezione di 185 miliardi, che rifletteva i dati migliori del previsto già usciti.
La dinamica corrente potrebbe portare a un fabbisogno di 130-140 miliardi a fine anno e a emissioni nette fortemente negative tra settembre e dicembre.
Ciò potrebbe favorire anche un rallentamento degli acquisti netti PEPP nel quarto trimestre, a parità di altre condizioni.
Un rallentamento degli acquisti netti PEPP a 10,6 miliardi è emerso dal rendiconto finanziario della BCE relativo all’ultima settimana di luglio, ma ciò è legato a fattori stagionali e compensa la più intensa attività delle precedenti settimane (22,3 miliardi in media).

STATI UNITI – Da segnalare alle h. 16:00 l’intervento di Richard Clarida (membro del board Fed) su “Outlooks, outcomes and prospects for U.S. Monetary Policy” a un evento PIIE e l’intervista a Reuters di Robert Kaplan, in programma alle h. 20:00.
Kaplan è fra i membri del FOMC maggiormente a favore di una pronta riduzione dello stimolo monetario.
Un altro membro del FOMC a favore di una veloce correzione di rotta è James Bullard (St. Louis Fed), che ieri ha detto in un’intervista a Reuters di voler avviare al più presto il tapering, per azzerare gli acquisti nei primi mesi del 2022 e preparare il terreno a possibili rialzi dei tassi ufficiali.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro si è sostanzialmente stabilizzato ieri chiudendo marginalmente al rialzo, ma è di nuovo in calo, seppur lieve e non significativo, oggi.
Si tratta comunque di movimenti poco rilevanti, che denotano attesa per i dati chiave di venerdì sul mercato del lavoro per poterne trarre spunti direzionali più chiari.
Se non deluderanno il dollaro dovrebbe beneficiarne.
Fermo restando che l’employment report sarà decisivo, oggi intanto il biglietto verde potrà comunque reagire al dato sugli occupati ADP, che non è atteso in miglioramento, e all’ISM non-manifatturiero, atteso invece in aumento.

EUR – Di riflesso al dollaro, l’euro ieri si è pressoché stabilizzato in area 1,18 EUR/USD chiudendo marginalmente in calo, ed apre di nuovo in lieve rialzo oggi.
Come detto per il dollaro, si tratta però di movimenti non significativi, in quanto le attese sono per l’employment report di venerdì che, se si confermerà favorevole, dovrebbe indebolire l’euro.
Oggi però intanto il cambio reagirà ai dati USA su occupati ADP e ISM: se dovessero deludere l’euro si rafforzerebbe.

GBPLa sterlina invece si è rafforzata ieri ed è in salita – comunque modesta – anche oggi sia contro dollaro da 1,38 a 1,39 GBP/USD sia contro euro, all’interno comunque dell’area 0,85 EUR/GBP, su fattori più tecnici che fondamentali, legati anche al corto speculativo sterlina prodottosi nelle ultime due settimane.
Le oscillazioni comunque sono poco significative anche in questo caso denotando attesa non solo per i driver USA più rilevanti (employment report di venerdì in primis e dati USA di oggi) ma anche per la riunione BoE di domani che dovrebbe far emergere contrasti interni sull’opportunità di iniziare a ridurre il QE.

JPYLo yen si è rafforzato ieri sia contro dollaro da 109 a 108 USD/JPY sia contro euro, rimanendo comunque in area 129 EUR/JPY, favorito da un temporaneo aumento della risk aversion, legato anche alle preoccupazioni per il diffondersi della variate Delta.
Oggi è invece in lieve calo su entrambi i fronti ma si tratta di oscillazioni poco rilevanti.
Il driver principale restano infatti i dati USA ed è a questi che il cambio risponderà in maniera più direzionale.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Stamane le stime finali degli indici PMI dei servizi di luglio dovrebbero ribadire l’incremento a 60,4 da 58,3 registrato nel mese di giugno, confermando il settore come comparto trainante per la ripresa nel 3° trimestre.
Un forte incremento rispetto a giugno è previsto anche in Italia.
Le vendite al dettaglio nell’area euro sono attese in ulteriore incremento a giugno dopo l’ampio rimbalzo di +4,6% m/m già registrato nel mese precedente, a maggior ragione dopo il dato molto forte pubblicato in Germania lunedì.

STATI UNITI – L’ISM non manifatturiero dovrebbe restare intorno a 60, confermando la diffusa ripresa del terziario. L’ADP pubblicherà alle h. 14:15 la stima dei nuovi occupati.