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31 marzo 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – L’indice ESI di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea ha registrato in marzo una robusta diminuzione a 94,5 (-8,9 punti rispetto al valore precedente).
La discesa è guidata dal crollo della fiducia dei servizi a -2,2 (-13,3 punti rispetto al valore di febbraio), seguito dal calo dell’indice delle vendite al dettaglio, sceso a -8,3 da -0,2 precedente, e del settore manifatturiero, sceso a -10,8 da -6,2 (-4,6 punti).
La flessione è stata meno severa nel settore delle costruzioni (a 2,7 da 5,4 precedente).
Lo spaccato per paesi indica che, tra le maggiori economie dell’Eurozona, l’ESI è fortemente diminuito in Italia (-17,6 punti dal valore precedente) e Germania (-9,8 punti dal valore precedente), mentre registrano un calo meno forte Francia (-4,9 punti dal valore precedente), Spagna (-3,4 punti dal valore precedente) e Paesi Bassi (-4 punti dal valore precedente). Il pessimismo è diffuso in tutta l’area euro.
Il dato finale della fiducia dei consumatori del mese di marzo conferma il valore della stima flash di -11,6, con l’Italia che, anche in questo caso, registra il peggior calo. A causa dei tempi di rilevazione, avvenuta fra il 26 febbraio e il 23 marzo, Il livello dell’indice composito della Commissione sembrerebbe sottostimare il pesante crollo dell’economia avvenuto nel mese di marzo.
L’ottimismo dei mesi iniziali del nuovo anno, infatti, è stato completamente spiazzato dagli effetti negativi sull’economia dell’impatto della pandemia di COVID-19.
La fiducia potrebbe calare ulteriormente ad aprile, a mano a mano che l’adozione di misure di contenimento più severe si estende fra i paesi dell’Eurozona e riduce l’attività economica.

GERMANIA – A marzo, la stima flash indica un rallentamento dell’inflazione all’1,4% a/a, dopo il picco raggiunto con l’1,7% di febbraio.
L’indice armonizzato è passato all’1,3% a/a dall’1,7% precedente. Sul mese, i prezzi sono aumentati dello 0,1%, posizionandosi al disotto dell’andamento stagionale ma un decimo sopra le nostre aspettative.
L’aumento inatteso è imputabile alla crescita dei listini alimentari (+3,7% a/a, dal +3,3% di febbraio), mentre i prezzi dell’energia sono calati del -0,9% a/a, dopo il +2,0% precedente.
L’Istituto tedesco di statistica (Destatis) ha sottolineato che i dati sui prezzi risultano influenzati solo marginalmente dalla pandemia di COVID-19, essendo, gli stessi, generalmente raccolti nella settimana centrale del mese. Il dato finale sarà pubblicato il 16 aprile.

GIAPPONE – I dati macroeconomici usciti oggi sono “vecchi”, poiché riguardano febbraio. Le vendite al dettaglio aumentano di 1,7% a/a, dopo il calo di -0,4% a/a di gennaio, spinte da un effetto calendario (anno bisestile) e dagli approvvigionamenti straordinari di alimentari e presidi sanitari di fronte alla diffusione dell’epidemia di Covid-19.
Le vendite dovrebbero calare a marzo, sotto gli effetti delle misure restrittive.
Il tasso di disoccupazione a febbraio è stabile a 2,4%. La produzione industriale a febbraio (prel.) aumenta di 0,4% m/m (-4,7% a/a), spinta dai settori elettronico, chimico, metallurgico, mentre i comparti auto, trasporti e macchinari son i calo.
Le previsioni raccolte dal METI segnalano un’ampia correzione prevista per marzo (-5,3% m/m), seguita da un rimbalzo di 7,5% m/m ad aprile (che probabilmente sarà drasticamente rivista verso il basso con la prossima rilevazione).
La previsione di ampia contrazione del PIL nel 1° trimestre sarà accompagnata da revisioni verso il basso anche per i trimestri successivi, alla luce del rinvio delle Olimpiadi al 2021.

CINA – L’indice PMI manifatturiero rilevato dal NBS è rimbalzato a 52 in marzo da 35 in febbraio, portandosi sopra il livello di gennaio (50), grazie ad un aumento di simile entità delle componenti di produzione, ordini interni, acquisti e occupazione, che si sono tutte riportate in territorio espansivo. La componente degli ordini esteri, pur in aumento, da 28,7 in febbraio a 46,3 in marzo, è invece rimasta al di sotto di 50 e dei livelli di gennaio. Le componenti dei prezzi sono scese ulteriormente.
Il rimbalzo dell’indice non manifatturiero è stato simile, anche se meno marcato, grazie al recupero dell’indice dei servizi e delle costruzioni che, pur tornando in territorio espansivo, sono rimasti al di sotto dei livelli di gennaio con gli ordini sono rimasti in contrazione.
I dati segnalano una ripresa dell’attività rispetto ai minimi di febbraio in linea con altri indicatori ma non un ritorno pieno al ritmo di attività precedente lo scoppio del Coronavirus, che rimane non plausibile vista la contrazione degli ordini esteri.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il ministro della salute Speranza ha anticipato che le misure restrittive per limitare il contagio da COVID-19 saranno estese almeno sino a dopo Pasqua, e che da metà aprile si potrà pensare a forme di allentamento parziale del blocco alle attività produttive.
La proroga sarà ufficializzata nel Consiglio dei Ministri di domani o giovedì. Intanto, secondo Il Messaggero, il governo starebbe lavorando a due distinti decreti con ulteriori misure di sostegno all’economia, per complessivi 50 miliardi che si aggiungerebbero ai 25 del “Cura Italia”.

AREA EURO – Secondo Regling, presidente dell’ESM (Meccanismo Europeo di Stabilità), ogni emissione comune di debito legata alla pandemia dovrà avvenire dai meccanismi esistenti, che hanno già collocato circa 800 miliardi di debito nell’aggregato e potrebbero fare di più se necessario.
Nel lungo termine ci sono altre opzioni”, ma se le esigenze sono urgenti “l’unica strada è quella di utilizzare istituzioni esistenti con strumenti esistenti”: “occorrerebbero due o tre anni” per mettere in piedi un’istituzione nuova, perché “gli Stati membri dovrebbero erogare garanzie, capitale o assegnare flussi futuri di entrate tributarie”.
In pratica, le opzioni disponibili nel breve termine sono tre: ESM/MES, Commissione Europea (nell’ambito del prossimo budget settennale) o BEI/EIB.
Regling si attende che le condizioni applicate a un’eventuale ECCL connessa alla lotta contro la pandemia siano limitate a utilizzare le risorse per il finanziamento della spesa sanitaria o per contrastare le conseguenze economiche della pandemia.
Anche Regling ha invitato gli Stati Membri alla solidarietà reciproca, “perché se vogliamo preservare il mercato unico, non è sufficiente salvare la propria economia”. Le sue dichiarazioni sono state riportate dal Financial Times on line.

STATI UNITI – Covid-19 update
 – Contagi: 164.539; decessi: 3.164; guarigioni: 5.896 (dati al 30 marzo, fonte: John Hopkins Univ.). Washington State, il primo focolaio, sta registrando un rallentamento della crescita dei contagi. Anche a livello nazionale, la variazione giornaliera di casi da alcuni giorni si è stabilizzata.
Florida, Texas e Rhode Island hanno imposto restrizioni all’ingresso di individui provenienti da zone a rischio (New York e stati limitrofi, California, Washington State, fra gli altri), con l’obbligo di quarantena per due settimane.
La Florida, pur avendo un elevato numero di contagi, non ha imposto misure restrittive sull’attività, lasciando il compito di regolamentare le restrizioni agli enti locali.
Le restrizioni all’attività economica negli USA ordinate a livello statale riguardano ora 30 stati, con un PIL complessivo pari a circa il 75% del totale e una popolazione pari al 78% del totale.
Oltre ai lockdown statali, in 11 stati sono state introdotte misure restrittive dai comuni e dalle contee (fra cui la Florida).
– Gli accrediti previsti dal CARES Act (base di 1.200 dollari per adulto + 500 dollari per figlio sotto i 17 anni, con riduzioni per redditi annui al di sopra di 75 mila dollari) saranno effettuati entro tre settimane senza che i contribuenti debbano farne richiesta. Chi non ha presentato una dichiarazione dei redditi nei due anni precedenti dovrà fare una dichiarazione per fornire i dati all’Internal Revenue Service.
Gli accrediti totali saranno pari a 290 mld di dollari.
Il Tesoro ha sollecitato le linee aeree a fare domanda per i fondi allocati nel CARES Act per coprire le spese per le buste paga entro il 3 di aprile. I finanziamenti saranno determinati in base ai salari e ai contributi pagati fra aprile e settembre e condizionati al fatto che le compagnie evitino licenziamenti, congedi e riduzioni di stipendio. Il segretario del Tesoro ha confermato che il Tesoro acquisirà quote di capitale nelle società che otterranno i finanziamenti.
– La New York Fed ha costruito un nuovo indicatore, il Weekly Economic Indicator (WEI), per prevedere l’andamento dell’attività economica su base settimanale e ad avere il polso delle condizioni dell’economia con una frequenza maggiore rispetto a quella fornita dagli indicatori standard, aggiornati su base mensile o trimestrale. Gli input per il WEI sono i sussidi di disoccupazione, le vendite al dettaglio settimanali, l’indice di fiducia dei consumatori raccolto da Rasmussen, un indice di occupazione costruito dall’American Staffing Association, la produzione di acciaio, la produzione di elettricità, le vendite di carburanti.
L’indice è scalato in modo da poter essere letto direttamente come una stima della crescita del PIL rispetto all’anno precedente che prevarrebbe se le condizioni della settimana considerata persistessero per tutto il trimestre.
Per ora i valori dell’indice non sono disponibili, ma sulla base del grafico pubblicato dalla NY Fed, la variazione tendenziale del PIL implicita nel valore dell’ultima rilevazione del WEI (21 marzo), aggiornata con l’ultimo dato dei nuovi sussidi, sarebbe intorno a -4,5% a/a, corrispondente a una variazione di circa -20% t/t ann. nel 2° trimestre.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in lieve recupero dopo l’ampio calo della settimana scorsa. Il movimento, di dimensione comunque contenuta, è in parte di natura tecnica e in parte funzione della consapevolezza che la crisi attuale è molto pesante anche al di fuori degli Stati Uniti.
I dati di oggi, PMI di Chicago e fiducia dei consumatori, sono attesi in ampio calo, anche a causa degli effetti del coronavirus. Questo potrebbe contribuire a contenere l’ulteriore upside del biglietto verde, che per ora rimane tuttavia ancora guidato perlopiù dai flussi collegati all’evoluzione della risk aversion.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo da 1,11 a 1,09 EUR/USD, ancora per effetto del generale recupero del dollaro. La fiducia dell’area ha mostrato un’ampia discesa, anche se leggermente inferiore alle attese. Un valore del cambio in un intorno di 1,10 EUR/USD è coerente nella situazione attuale: nel range 1,08-1,12 EUR/USD può essere considerato sostanzialmente in equilibrio.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 1,24 a 1,22 GBP/USD penalizzata dal generale recupero del biglietto verde e dal taglio del rating da parte di Fitch per gli effetti negativi sul debito pubblico delle recenti misure di stimolo fiscale.
Contro euro invece la valuta britannica si è leggermente rafforzata da 0,89 a 0,88 EUR/GBP per il simultaneo calo dell’EUR/USD.
Dai livelli correnti la sterlina rimane a rischio di nuovi cali se si guarda ai fondamentali domestici, ma nel breve rimangono dominanti le dinamiche generalizzate del dollaro.

JPYLo yen ha aperto la settimana in leggero rafforzamento sia contro dollaro da 108 a 107 USD/JPY sia contro euro da 120 a 118 EUR/JPY, favorito da una risk aversion che seppure in calo rimane comunque elevata e dal rimpatrio di capitali in chiusura dell’anno fiscale. Tendenzialmente lo yen dovrebbe restare supportato.

 

PREVISIONI:

ITALIA – L’inflazione potrebbe scendere in territorio negativo già da marzo, a -0,3% a/a. Nel mese i prezzi sono visti in calo di tre decimi anche su base congiunturale sull’indice nazionale, mentre salirebbero di 1,7% m/m secondo la misura armonizzata UE (che tiene conto del rientro dei saldi invernali).
Il contributo più ampio al calo dei prezzi dovrebbe venire dai trasporti, mentre sono attesi rincari nel settore alimentare.
Le misure prese per combattere il COVID-19 potrebbero non solo spingere al ribasso l’inflazione nei prossimi mesi, ma anche causare problemi nella significatività della rilevazione statistica dei dati. In ogni caso, la tendenza al calo dei prezzi dovrebbe accentuarsi ad aprile, sulla scia del taglio delle tariffe.

FRANCIA – La spesa per consumi a febbraio è vista salire di 0,5% m/m, recuperando solo in parte il calo di gennaio (-1,1% m/m). Stando ai dati sulle immatricolazioni, le vendite di auto dovrebbero essere risalite dopo il crollo di gennaio. La variazione annua è attesa a +0,3% da -0,9% precedente. Gli effetti delle misure prese per contenere il COVID-19 potrebbero causare una riduzione dei consumi tra il 6 e il 7% nel trimestre.

AREA EURO – La stima flash dovrebbe indicare un rallentamento dell’inflazione allo 0,6% a/a dall’1,2% di febbraio, sulla scia del calo dei prezzi dell’energia (visti in discesa di -2,9% m/m) e dell’impatto negativo sulla domanda della pandemia di COVID-19.
L’indice core BCE (al netto di alimentari ed energia) è visto in rallentamento all’1,1% a/a dall’1,3% precedente. Sul mese, i prezzi sono visti in aumento di +0,5% m/m, per via della stagionalità, dopo il +0,2% m/m di febbraio. L’inflazione è attesa rallentare ulteriormente nei prossimi mesi.

GERMANIA – Dopo la diminuzione di gennaio e febbraio, la disoccupazione dovrebbe aumentare di 40 mila unità a marzo. Ciò alzerebbe il tasso dei senza-lavoro di un decimo al 5,1%. L’indagine PMI indica che l’occupazione sta calando: la flessione dell’indice di diffusione è stata la più rapida dal maggio 2009 e ha interessato sia l’industria manifatturiera sia i servizi.
Per proteggere il mercato del lavoro il governo tedesco ha esteso il suo programma Kurzarbeit, che consente alle aziende, se affrontano un calo della domanda, di ridurre l’orario di lavoro senza dover licenziare i lavoratori. Il programma ha effettivamente impedito un forte aumento della disoccupazione durante la recessione del 2008-09.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a marzo è prevista in ampio calo a 110 da 130,7 di febbraio, sulla scia degli effetti del crollo del mercato azionario, della diffusione dell’epidemia di COVID-19 e del rapidissimo aumento della disoccupazione a partire da metà marzo. L’indice della situazione corrente potrebbe calare a 130 da 165,mentre per le aspettative il calo dovrebbe essere più limitato, a 99 da 107,8.
La valutazione del mercato del lavoro dovrebbe subire un violento peggioramento, con indicazioni per un significativo rialzo del tasso di disoccupazione in tempi brevi.