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31 Maggio 2023 – nota economica giornaliera

ITALIA
– Il PPI è calato per il quarto mese ad aprile, di -4,8% m/m, portando la variazione annua a -1,5% da 3,7% precedente, in territorio negativo per la prima volta da inizio 2021.
Come nei mesi precedenti, la flessione è guidata dall’energia e, in misura minore, dai beni intermedi: al netto del comparto energetico i prezzi alla produzione risultano stagnanti rispetto a marzo e in crescita del 4,2% su base annua (comunque in rallentamento dal 6,2% a/a del mese precedente, e ai minimi da quasi due anni).
Nei prossimi mesi il calo di energia e materie prime dovrebbe iniziare a trasferirsi anche alle altre componenti e favorire un’accelerazione al ribasso del PPI.
– Il fatturato industriale è calato di -0,3% m/m a marzo (4,3% a/a).
Il dato espresso in volume e relativo alla sola manifattura registra un incremento di 0,4% m/m (-0,4% a/a), chiudendo il 1° trimestre in contrazione di -0,8% t/t.

GERMANIA – Poco fa i prezzi all’import hanno registrato l’ottava flessione di fila (-1,7% m/m), passando, su base annua, da -3,8% a -7% in aprile, un minimo da ottobre 2009.
Come nei mesi precedenti il calo tendenziale è imputabile principalmente alla componente energia, scesa di -31,8% a/a (-6,6% m/m) in aprile.

SPAGNA – Ieri l’inflazione ha sorpreso al ribasso, con un calo di due decimi dei prezzi nel mese e un rallentamento su base annua da 3,8% a 2,9% (mezzo punto al di sotto delle attese) sull’IPCA.
La dinamica “di fondo” (sull’indice nazionale) ha registrato una flessione da 6,6% a 6,1% (un minimo da quasi un anno).

AREA EURO
– Ieri in Eurozona l’indice di fiducia economica ESI della Commissione Europea ha sorpreso al ribasso a maggio (96,5 da 99; consenso: 98,8) con flessioni diffuse a tutti i principali settori.
Il calo è risultato particolarmente ampio nell’industria ma anche i servizi sembrano iniziare a perdere spinta, segnalando la presenza di rischi al ribasso per il ciclo nel 2° semestre dell’anno.
Le indicazioni sui prezzi hanno infine confermato la tendenza decrescente in un contesto però di pressioni inflattive ancora sostenute nei servizi.
– La crescita di M3 ha rallentato ad aprile a 1,9% a/a dal 2,5% del mese precedente.
M1 ha accelerato al ribasso a -5,2% a/a da -4,2%, e i prestiti hanno evidenziato una frenata sia verso le imprese che verso le famiglie.
Continua invece la crescita dei depositi a breve termine (esclusi quelli a vista), a 21,1% a/a da 20% di marzo, mentre si registra una lieve flessione sugli strumenti negoziabili altamente liquidi (a 21,9% da 23,9%).

STATI UNITI – Ieri, la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a maggio è scesa a 102,3 da 103,7 di aprile, sulla scia di correzioni sia per le condizioni correnti sia per le aspettative.
L’indice delle aspettative, a 71,7, rimane al di sotto di 80 (livello associato con una recessione entro 1 anno) da febbraio 2022.
Anche la valutazione del mercato del lavoro correnti è in netto peggioramento, mentre le aspettative di inflazioni sono elevate, ma stabili.

CINA – Il PMI manifatturiero è calato in maggio da 49,2 a 48,8.
L’indagine mostra debolezza della domanda di beni sia sul fronte interno sia su quello esterno, con una riduzione dei tempi di consegna e degli ordinativi.
Anche l’indice non manifatturiero è calato, restando però in territorio ampiamente espansivo, a 54,5 da 56,4.
L’espansione è ancora robusta per trasporti, telecomunicazioni e costruzioni (58,2).

 

COMMENTI:                                  

ITALIA
 – Nel primo pomeriggio, è prevista la riunione della cabina di regia sul PNRR in cui il Ministro per gli Affari Europei Fitto dovrebbe presentare la relazione semestrale sullo stato di attuazione del piano che sarà inviata al Parlamento nei prossimi giorni.
Intanto ieri il MEF ha assegnato ulteriori 2,32 miliardi di euro del “Fondo opere indifferibili” per gli interventi previsti dal PNRR e dal PNC per fronteggiare l’aumento dei costi dei materiali.
– Oggi alle 10,30 sono in agenda le considerazioni finali del Governatore Ignazio Visco in occasione della pubblicazione della Relazione annuale della Banca d’Italia sul 2022.

STATI UNITI
 – Oggi la Camera vota il Fiscal Responsibility Act of 2023, che sospende il limite del debito e vincola il sentiero della spesa fino a gennaio 2025.
Ieri, il disegno di legge ha superato il voto del House Rules Committee, nonostante l’opposizione di diversi repubblicani.
Al momento si stima che circa metà dei 222 rappresentanti repubblicani alla Camera voti a favore del FRA, richiedendo quindi un ampio numero di democratici per raggiungere i 218 voti richiesti per la maggioranza.
Un rappresentante repubblicano ha detto che sta considerando la possibilità di cercare di rimuovere McCarthy dalla sua posizione di speaker.
Tuttavia, è probabile che una eventuale guerra interna al partito repubblicano avvenga dopo il passaggio del FRA.
Secondo il Congressional Budget Office, il FRA ridurrebbe il deficit cumulato del 2023-33 di 1500 miliardi di dollari.
Il miglioramento del quadro fiscale deriverebbe per 1300 miliardi, dai limiti alla spesa discrezionale in atto dal 2024 e per 10 mld da una riduzione della spesa programmatica per assistenza, con un risparmio di 188 mld in termini di interessi sul debito.
Un punto cruciale nella valutazione degli effetti del FRA è che il disegno di legge prevede che i limiti di spesa per il 2024-25 debbano essere applicati, anche eventualmente con sequestri di fondi, mentre negli anni successivi non c’è un meccanismo di salvaguardia dei livelli di spesa indicati nella legge.
– In calendario ci sono anche diversi discorsi dalla Fed, che aggiorneranno la distribuzione delle opinioni nel Comitato riguardo alla possibilità di una pausa nel sentiero dei tassi a giugno.
Il mercato sta ora scontando un rialzo alla prossima riunione e una pausa molto breve, prima di una svolta verso il basso già a novembre.
I dati del mercato del lavoro e del CPI di maggio potrebbero essere determinanti per l’esito della riunione.

 

PREVISIONI:

ITALIA
– I prezzi al consumo a maggio sono visti in calo di -0,2% m/m sul CPI e di -0,3% m/m sull’IPCA, per un’inflazione annua in rallentamento al 7% dall’8,2% sulla misura nazionale e al 7,5% dall’8,7% sull’indice armonizzato, principalmente per effetto di un calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati.
L’indice core al netto degli alimentari freschi e dell’energia è visto in frenata al 6% da 6,2% di aprile. L’inflazione dovrebbe mantenere un moderato trend al ribasso nei prossimi mesi, che la porterà al 2,3% per fine anno; il calo dell’indice “core BCE” sarà più lento (è atteso rimanere sopra il 3% a fine anno).
– Il PIL dovrebbe essere confermato in crescita di 0,5% t/t (1,8% a/a) nel 1° trimestre.
Il dettaglio dovrebbe mostrare che l’espansione è stata trainata, dal lato dell’offerta, da servizi e costruzioni, e, per quanto riguarda le componenti di domanda, da commercio estero e investimenti.
Ci aspettiamo un rallentamento su base congiunturale nel range 0,1/0,2% t/t nei trimestri centrali dell’anno.

FRANCIA
 – I prezzi al consumo sono attesi in aumento di 0,5% m/m sull’indice nazionale e di 0,4% m/m su quello armonizzato.
L’inflazione annua dovrebbe rallentare di tre decimi al 5,6% sulla misura nazionale e di quattro decimi al 6,5% sull’IPCA.
In media annua il CPI francese nel 2023 è visto attestarsi poco al di sotto del 5%.
– I dati relativi al mese di marzo sono risultati particolarmente deboli per via dell’effetto degli scioperi, non ci attendiamo tuttavia una revisione al ribasso della stima finale del PIL che risulterà probabilmente invariata a 0,2% t/t (0,8% a/a).
– Dopo due mesi di calo (-2,1% la flessione cumulata in febbraio-marzo), la spesa per consumi di beni dovrebbe rimbalzare ad aprile.
La flessione di febbraio era imputabile prevalentemente a ragioni tecniche, mentre quella di marzo è stata influenzata dalle proteste per la riforma delle pensioni.
Stimiamo un recupero di 1,5% m/m, ma a nostro avviso la tendenza dei consumi privati è destinata a rimanere fiacca nei prossimi mesi, come suggerito da una fiducia dei consumatori che stenta a mostrare una significativa ripresa.

GERMANIA
– I dati dai Laender dovrebbero mostrare un calo dell’inflazione a maggio, a 6,7% da 7,2% sulla misura nazionale e a 7% da 7,6% sull’indice armonizzato.
Nel mese i prezzi sono visti in aumento di mezzo punto percentuale su entrambi gli indici. I
l dato già diffuso sui prezzi in Nordreno-Vestfalia (-0,2% m/m) segnala rischi al ribasso su questa stima.
La dinamica dei prezzi core (al netto di alimentari ed energia) dovrebbe calare al 5,6% a/a dal 5,8% precedente.
La discesa dell’inflazione tedesca potrebbe interrompersi a giugno (per via di effetti base sfavorevoli sulla componente servizi), per poi riprendere da luglio, sino a raggiungere il 3,4% a fine 2023 (sul CPI).
– Oggi la disoccupazione è attesa stabile a maggio al 5,6% per il terzo mese consecutivo.
Il rallentamento del ciclo economico per ora non sta avendo effetti particolarmente significativi sulla dinamica del mercato del lavoro.

STATI UNITI – Oggi, non ci sono dati di rilievo in calendario, ma viene pubblicato il Beige Book, che dovrebbe dare indicazioni potenzialmente rilevanti per la riunione del FOMC di giugno.
In particolare, sarà importante vedere la valutazione delle imprese riguardo al mercato del lavoro e alla restrizione del credito.