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30 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Questa mattina, i prezzi all’import di aprile hanno visto una lieve accelerazione, a 31,7% a/a (1,8% m/m) da 31,2% di marzo.

STATI UNITI – Venerdì, la spesa personale di maggio ha mostrato un aumento di 0,9% m/m in termini nominali e di 0,7% m/m in termini reali.
L’incremento è stato spinto sia dai beni (1% m/m reale) in gran parte grazie alla ripresa del comparto auto, sia dai servizi (0,5% m/m reale).
Il reddito nominale è cresciuto di 0,4% m/m (10,7% a/a), con un rialzo del reddito da lavoro di 0,6% m/m.
Il tasso di risparmio ha segnato una nuova flessione a 4,4%, minimo dal 2008.
Il deflatore core ha segnato un rialzo di 0,34% m/m (6,3% a/a), inferiore a quello del CPI core essenzialmente per due motivi: il calo dei prezzi delle attività finanziarie, che si trasmette meccanicamente sul prezzo dei servizi finanziari, e la riduzione delle tariffe di Medicare, che ha determinato una contrazione di -0,1% m/m per i servizi sanitari.
A conferma della natura transitoria del rallentamento dell’inflazione core, l’inflazione mediana è in rialzo di 0,5% m/m.
La media troncata calcolata dalla Dallas Fed mostra tuttavia un segnale di stabilizzazione della dinamica di prezzi, a 3% ann. per il secondo mese consecutivo, in calo dal picco di 6,3% di gennaio.
I dati nel complesso segnalano che 1) i consumi sono su un trend in accelerazione, 2) il reddito da lavoro è in crescita più rapida rispetto ai prezzi, 3) il rallentamento dell’inflazione core non segnala un cambiamento del ritmo di crescita mensile sottostante, ma essenzialmente riflette l’effetto di fattori una tantum.
Non c’è nulla che possa indurre la Fed a considerare di ridurre la dimensione dei rialzi annunciata per giugno e luglio (50 pb).
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Università del Michigan a maggio (finale) ha segnato un nuovo calo a 58,4 da 59,1 della lettura preliminare, spiegato dal peggioramento delle prospettive per l’acquisto di case e beni durevoli e per l’economia, attribuito all’inflazione elevata.
Le aspettative di inflazione sono calate di un decimo a 5,3% sull’orizzonte a 1 anno e rimaste stabili a 3% sull’orizzonte a 5 anni.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA – Oggi e domani si terrà una riunione straordinaria del Consiglio Europeo dedicata alla crisi ucraina, alla transizione energetica (REPowerEU) e alla difesa.
Ieri è fallito un altro tentativo di raggiungere l’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni economico-finanziarie alla Russia, ancora bloccato da divergenze sull’embargo petrolifero.
Reuters riferisce che i negoziati dovrebbero riprendere stamane, nel tentativo di concluderli prima del Consiglio Europeo; tuttavia, Politico.eu cita un anonimo funzionario della Commissione secondo il quale un accordo è più probabile nei giorni prossimi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in calo, e in calo apre anche oggi, sul parziale arretramento dei rendimenti e ridimensionamento della risk aversion (anche su segnali di prime riaperture in Cina).
Oggi i mercati USA sono chiusi, ma i dati dei prossimi giorni saranno importanti (ISM manifatturiero mercoledì, employment report e ISM non-manifatturiero venerdì).
Le attese sono nel complesso positive ma su livelli meno elevati rispetto al mese precedente, per cui, a meno di sorprese eclatanti, o di un nuovo aumento dell’avversione al rischio, i rendimenti potrebbero non essere in grado di risalire, lasciando il dollaro in fase di stabilizzazione o ancora in leggero cedimento.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata al rialzo da 1,05 a 1,07 EUR/USD, complice soprattutto il generalizzato ritracciamento del dollaro, e al rialzo apre anche oggi.
Importante sarà domani il dato di inflazione dell’area, per il quale il consenso prevede un nuovo incremento, anche se le aspettative sono contrastanti.
Un altro aumento dovrebbe favorire l’euro facendo salire le attese di mercato per un primo rialzo dei tassi BCE di 50 pb invece che di 25 pb.
Le prime resistenze di questa fase rialzista si collocano comunque in area 1,08 EUR/USD (le successive in area 1,10), ma a questi livelli il cambio resta ancora all’interno del fronte ribassista e i rischi verso il basso non sono ancora del tutto rientrati.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata al rialzo contro dollaro da 1,24 a 1,26 GBP/USD, e al rialzo apre anche oggi, mostrando una dinamica invece più contrastata contro euro, ma comunque contenuta all’interno del range 0,84-0,85 EUR/GBP.
Questa settimana, in assenza di spunti nuovi a livello domestico, la valuta britannica dovrebbe perlopiù seguire i driver di dollaro, per cui potrebbe riuscire a consolidare contro dollaro a meno di sorprese eclatanti dai dati USA e/o di un nuovo importante aumento della risk aversion.
In questo caso un consolidamento contro dollaro dovrebbe corrispondere a una tendenziale stabilizzazione contro euro.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in marginale rialzo contro dollaro da 128 a 127 USD/JPY favorito dal calo dei rendimenti a lunga USA, ma in indebolimento contro euro da 134 a 136 EUR/JPY per via del maggior rafforzamento dell’EUR/USD.
Nel breve potrebbe prevalere una stabilizzazione contro dollaro se la tendenza dei rendimenti USA non si modificherà e la risk aversion tenderà a stabilizzarsi.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Oggi verranno diffusi i dati di maggio sugli indici di fiducia della Commissione Europea (che dovrebbero evidenziare un miglioramento dell’attività nei servizi a fronte di una persistente debolezza nella manifattura) e sui prezzi al consumo in Germania (è possibile un lieve rallentamento su base annua a 7,1% sulla misura nazionale e 7,7% su quella armonizzata).
– Il resto della settimana vedrà il completamento della tornata di indagini di fiducia di maggio, con la diffusione delle stime finali sui PMI, e i dati sull’inflazione di maggio in Italia, in Francia e nel complesso dell’Eurozona.
– In aprile, il tasso di disoccupazione dovrebbe essere sceso lievemente sia nell’area euro che in Italia, e le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono viste rimbalzare dopo il calo del mese precedente.

FRANCIA
– In calendario anche la lettura finale del PIL del 1° trimestre, che dovrebbe confermare la stagnazione riportata con la stima preliminare.
– La produzione industriale dovrebbe aver fatto registrare una flessione ad aprile, mentre nello stesso mese la spesa per consumi è attesa invariata.

STATI UNITI – Oggi i mercati sono chiusi per Memorial Day e non ci sono dati in agenda.
Durante la settimana verranno pubblicati i principali dati del mese di maggio.
Il focus sarà sul rapporto del mercato del lavoro, che dovrebbe mostrare un altro mese di crescita solida degli occupati, un calo della disoccupazione a 3,5% e una variazione sempre rapida dei salari.
– Gli indici ISM di maggio sono previsti in moderata correzione, coerente con un’espansione dell’attività ancora solida, pressioni sui prezzi elevate e scarsità di manodopera disponibile.
– La spesa in costruzioni ad aprile è attesa in riaccelerazione.