Seguci su twitter

Categorie

29 Ottobre 2019 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La crescita di M3 è rallentata dal 5,8% al 5,5% in settembre. La dinamica continua a essere alimentata dalla componente più liquida (M1), a fronte di variazioni modeste per M2-M1 (1,2%) e di una perdurante contrazione per M3-M2. Fra le controparti, il rallentamento trova riflesso in una dinamica più contenuta delle attività estere nette delle banche e del credito alle imprese non finanziarie (3,7% a/a da 4,3%), mentre il credito alle famiglie mantiene un tasso di incremento invariato al 3,4% a/a.

STATI UNITI – Il deficit della bilancia commerciale dei beni di settembre (prel.) sorprende con una riduzione a -70.4 mld di dollari (consenso: -73,5 mld), da -73,1 mld (rivisto da -72,8 mld).
I dati mostrano un crollo dell’export di -1,6% m/m, particolarmente marcato nel comparto auto (-7,2% m/m) in parte sulla scia dello sciopero GM, a fronte di una contrazione anche maggiore delle importazioni (-2,3% m/m).
I flussi commerciali risentono dell’aumento dei dazi e dell’incertezza sulle prospettive e proseguono sui trend verso il basso in atto da più di un anno. Sulla base dei dati della bilancia dei beni di settembre, il contributo del canale estero alla crescita del PIL del 3° trimestre dovrebbe essere pari a -0,2 pp. La previsione di crescita per il PIL nel 3° trimestre è di 1,6% t/t ann.

 

COMMENTI:

BREXIT – L’Unione Europea ha annunciato che accetterà la richiesta di proroga fino al 31 gennaio del Regno Unito, che sarà formalizzata oggi o mercoledì, con procedura scritta (senza riunione del Consiglio Europeo). La scadenza non esclude la possibilità di uscire prima in caso di rapida approvazione della legislazione collegata da parte del Regno Unito.
Lunedì la Camera dei Comuni ha nuovamente rigettato la proposta di elezioni anticipate, il consenso a favore delle quali sta però crescendo.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in marginale arretramento sugli sviluppi di Brexit e sul miglioramento di sentiment in relazione alla prospettiva di raggiungimento di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e sulla notizia che gli USA starebbero valutando se estendere la sospensione di alcuni dazi sui beni cinesi che scadrebbe a fine anno. Il biglietto verde si è comunque mantenuto nella parte medio-alta del range di venerdì.
Oggi esce il dato sulla fiducia dei consumatori attesa in miglioramento, il che potrebbe favorire un seppur modesto rafforzamento del biglietto verde. L’attesa per l’esito del FOMC di domani sera tende a limitare l’ampiezza dei movimenti.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in marginale rafforzamento ancora per via della correlazione positive con la sterlina, ma l’ampiezza del movimento è stata molto limitata, da 1,1074 a 1,1107 EUR/USD. Analoghe dinamiche potrebbero osservarsi anche oggi, in assenza di spunti sul fronte domestico e in attesa del FOMC di domani.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana in lieve recupero dai minimi di venerdì – mantenendosi comunque in area 1,28 GBP/USD contro dollaro e 0,86 EUR/GBP contro euro – sulla notizia che l’UE ha accordato il rinvio di Brexit dal 31 ottobre 2019 al 31 gennaio 2020, scegliendo l’opzione dell’estensione flessibile in cui l’uscita dall’UE può avvenire anche prima se il parlamento britannico riesce ad approvare il Withdrawal Agreement in tempi più rapidi.
Sul fronte politico interno però il parlamento ha bocciato la proposta del governo per andare a elezioni anticipate il 12 dicembre. Johnson ripresenterà la proposta oggi attraverso un iter semplificato che richiede la maggioranza semplice per l’approvazione, diversamente da ieri dove era necessaria una maggioranza di due terzi. In caso di ulteriore bocciatura la sterlina tornerebbe a indebolirsi, mentre dovrebbe rafforzarsi in caso di approvazione. Sul fronte dati esce questa mattina il credito al consumo atteso stabile.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in calo sia contro dollaro da 108 a 109 USD/JPY rivedendo minimi abbandonati a inizio agosto sia contro euro da 120 a 121 EUR/JPY, sul miglioramento di sentiment in merito agli sviluppi sul fronte USA-Cina e su Brexit. Oggi potrà anche tornare a reagire ai dati USA, restando sulla difensiva se confermeranno le attese di miglioramento.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori è visto stabile a 104 a ottobre. Il morale era risalito vistosamente il mese scorso ma non vediamo un miglioramento da qui a fine anno.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a ottobre è attesa in recupero a 126,5, da 125,1 di settembre. La correzione del mese scorso di 8,8 punti dovrebbe essere solo parzialmente recuperata: nonostante il rinvio dei dazi previsti per metà ottobre, diverse indagini presso le famiglie riportano aspettative di un trend in rallentamento per le prospettive di reddito.