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29 Marzo 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA
– Una survey diffusa stamane da GfK ha mostrato una marcata correzione per il morale dei consumatori (dato preliminare di aprile), a -15,5 da -8,5 (rivisto al ribasso da -8,1);
– I prezzi all’import di febbraio hanno visto una lieve decelerazione, a 26,3% a/a da 26,9% di gennaio.

STATI UNITI – Ieri, la stima preliminare della bilancia commerciale dei beni di febbraio ha registrato un deficit di 106,6 mld di dollari, da 107,6 mld di gennaio, con rialzi di 1,2% m/m e 0,3% m/m per export e import, rispettivamente.

GIAPPONE – Il tasso di disoccupazione a febbraio è sceso a 2,7%, da 2,8% di gennaio, con una correzione di -30 mila disoccupati, occupazione stabile e un incremento della forza lavoro di 30 mila unità.
Gli occupati e la forza lavoro hanno seguito l’andamento delle ondate pandemiche, mentre il tasso di disoccupazione ha fluttuato all’interno di un intervallo contenuto, fra 2,7 e 3,1%, dall’inizio della pandemia.
Il jobs-to-applicant ratio è salito a 1,21 da 1,2, toccando un massimo da fine 2020.

 

COMMENTI:

UCRAINA – Per la prima volta dopo oltre due settimane, sono attesi riprendere oggi in Turchia i negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina, anche se le dichiarazioni delle parti non lasciano sperare in un esito decisivo.
Intanto il G7, attraverso la presidenza di turno tedesca, ha respinto la richiesta di Mosca di pagamento del gas in rubli; da parte russa sono arrivate minacce di interruzione delle forniture.

STATI UNITI
Biden ha presentato il budget 2023, che include un sentiero di riduzione del deficit/PIL da 5,8% nell’a.f. 2023 a 4,8% nel 2032.
Il debito/PIL è previsto in rialzo da 102% nel 2023 a 107% nel 2032.
Il budget include aumenti di spese per la difesa e di imposte su imprese e fasce di reddito elevate, oltre a un riferimento all’agenda Build Back Better, senza specificarne le misure, con l’ipotesi che sia neutrale in termini di deficit in ogni anno fiscale.
Nel decennio 2023-32, il budget prevede aumenti di spese per 1,7 tln più che compensate da 2,6 tln di maggiori entrate e da 95 mld di minori spese per interessi.
Le ipotesi macroeconomiche su cui si basano le stime del budget sono molto ottimistiche, con una crescita circa 0,5 pp al di sopra delle stime della Fed e del CBO nel prossimo triennio.
– Dalla Fed, ci sarà un discorso di Harker, tipicamente nel gruppo dei falchi del Comitato.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in ampio rialzo ieri verso i massimi d’inizio mese sull’ulteriore salita verso nuovi massimi dei rendimenti.
Oggi sta ritracciando: dati gli elevati livelli raggiunti lo slancio rialzista potrebbe facilmente ridimensionarsi anche in presenza di un’eventuale ulteriore riduzione della risk aversion in funzione degli sviluppi sul fronte russo-ucraino.
Nel breve comunque il quadro di fondo per il dollaro è ancora favorevole.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in marginale calo ieri, contenuto comunque in area 1,09 EUR/USD, penalizzato dall’allargamento dei differenziali di rendimento.
Oggi apre in leggera risalita in area 1,10 EUR/USD, anche grazie all’ulteriore ridimensionamento della risk aversion (oggi riprendono i negoziati tra delegazioni russa e ucraina).
Tuttavia, se in questi giorni il confronto tra i dati USA e quelli dell’area resterà favorevole ai primi e sul fronte del conflitto non vi saranno novità positive, l’euro potrebbe tornare a indebolirsi (supporti chiave in area 1,08 EUR/USD).

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo sia contro dollaro da ,31 a 1,30 GBP/USD sia contro euro da 0,83 a 0,84 EUR/GBP, penalizzata dall’allargamento dei differenziali di rendimento con gli USA e dalle dichiarazioni di Bailey che ha sottolineato l’ulteriore deterioramento del trade off tra crescita e inflazione, spiegando che questo complica la gestione della politica monetaria.
La BoE infatti alzerà i tassi meno della Fed per questo motivo il che potrebbe mantenere ancora la sterlina sulla difensiva rispetto al dollaro, togliendole supporto anche contro euro.

JPYLo yen ha aperto la settimana in ampio calo verso nuovi minimi ieri da 121 a 125 USD/JPY contro dollaro e da 134 a 137 EUR/JPY contro euro, schiacciato dall’ampio allargamento dei differenziali di rendimento (con gli USA soprattutto).
Oggi è in parziale recupero, ma potrebbe esservi spazio per ulteriore indebolimento in funzione di ulteriore salita dei rendimenti (soprattutto di quelli a lunga USA).
Intanto, le autorità giapponesi sono intervenute nuovamente a livello verbale ribadendo lo stretto monitoraggio del cambio, per evitare un deprezzamento eccessivo.
Questo infatti inasprirebbe ulteriormente la salita già in atto dell’inflazione.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Questa mattina la fiducia dei consumatori è attesa calare a 94 da 98 di febbraio.
L’indagine dovrebbe evidenziare, oltre all’incertezza legata al conflitto in Ucraina, l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, attesa riflettersi sulle opinioni relative a inflazione percepita, capacità di risparmio e situazione finanziaria futura.

STATI UNITI – Oggi la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a marzo è prevista in calo a 107,5 da 110,5 di febbraio.
L’indagine dovrebbe confermare il trend in flessione di questo indice, che però è molto più moderato, almeno per ora, rispetto a quello delle altre indagini, per via del maggior peso attribuito al mercato del lavoro.