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28 Settembre 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ieri i dati di agosto sul commercio con i paesi extra-UE hanno registrato un calo delle esportazioni (-7% m/m), condizionato però dalle operazioni occasionali ad elevato impatto nella cantieristica navale registrate il mese precedente, al netto delle quali la flessione sarebbe pari a -2,4%.
In diminuzione anche le importazioni (-3,6%), che risentono del calo dei prezzi dei beni energetici (al netto dell’energia, l’import sarebbe in rialzo del 3,8%).
Il disavanzo commerciale con i Paesi extra-UE è quindi pari a -5,8 miliardi (+1,3 miliardi un anno prima) mentre il saldo energetico è in deficit di -9,9 miliardi.

GERMANIA – Stamane, il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori secondo l’istituto GfK è sceso ulteriormente in ottobre, toccando un nuovo minimo storico per il quarto mese consecutivo.
L’indice è calato più del previsto a -42,5 da -36,8 in settembre.
A contribuire al calo soprattutto le aspettative sul reddito, ai minimi storici dall’inizio delle rilevazioni nel 1991.

AREA EURO – Ieri la crescita di M3 di agosto ha sorpreso al rialzo a 6,1% a/a, in accelerazione da un precedente 5,7%.
Nonostante il rallentamento del credito al settore pubblico (5,5% da 7%), per via del progressivo ridimensionamento degli acquisti da parte dell’Eurosistema, si registra una stabilizzazione dei prestiti alle famiglie (al 4,5%) e una accelerazione per quelli verso le imprese (8,7% da 7,6%).

STATI UNITI
 – Ieri i dati hanno segnalato attività in espansione e modesto ridimensionamento dei rischi sui prezzi.
La fiducia delle famiglie rilevata dal Conference Board a settembre ha segnato il secondo rialzo consecutivo, salendo a 108 da 103,6, con incrementi diffusi sia alle condizioni correnti sia alle aspettative spinti dalle prospettive favorevoli del mercato del lavoro e dal calo dei prezzi della benzina.
– Le aspettative di inflazione rilevate dalla NY Fed hanno segnato nuovi ampi cali ad agosto, su tutti gli orizzonti, con segnali incoraggianti per lo scenario dei prezzi, anche se continua ad aumentare l’incertezza sulle previsioni, su massimi storici.
– Gli ordini di beni durevoli (prelim.) di agosto hanno registrato un marginale calo di -0,2% m/m.
Gli ordini di beni capitali al netto di difesa e aerei sono cresciuti a un ritmo solido, 1,3% m/m, con indicazioni favorevoli per gli investimenti non residenziali.
Alla luce delle informazioni delle indagini e del netto peggioramento delle condizioni finanziarie, è probabile che gli investimenti entrino in una fase di contrazione a inizio 2023.
– Le vendite di case nuove di agosto hanno sorpreso verso l’alto, con un balzo di 28% m/m, a 685 mila da 532 mila (rivisto da 511 mila) di luglio.
Le vendite sono amplificate dalla correzione stagionale, in presenza di un rialzo anomalo per il mese di agosto, potenzialmente causato dal temporaneo calo dei tassi sui mutui del mese scorso.
Pertanto, a settembre potrebbe esserci una correzione ampia.
I dati non devono essere letti come un’inversione del trend in calo dell’attività nel settore.
– I prezzi delle case rilevati dall’indice Case-Shiller e da quello della Federal Housing Finance Agency hanno mostrato prezzi (corretti per le caratteristiche delle abitazioni vendute) in calo su base mensile a luglio, con un segnale credibile degli effetti restrittivi del rialzo dei tassi.
Tuttavia, la trasmissione dai prezzi agli affitti e alla componente abitazione dell’inflazione ha dei ritardi lunghi, intorno a un anno, pertanto per ora la pressione su CPI e deflatore rimarrà elevata.

 

COMMENTI:

ITALIA – Ieri, la Commissione europea ha approvato il pagamento all’Italia della seconda rata del PNRR da 21 miliardi, per il raggiungimento dei 45 obiettivi e traguardi previsti entro lo scorso giugno.
Intanto, il Governo uscente punta al completamento entro ottobre di 29 delle 55 condizioni previste entro fine anno (domani il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare, assieme alla NADEF, tre decreti che completano la riforma della giustizia civile e penale).

RUSSIA – La notizia del danneggiamento dei gasdotti NordStream, con evidenza di perdite in mare, ha reso più improbabile una ripresa dei flussi e causato un aumento delle quotazioni sui mercati regolamentati. Il danneggiamento è stato identificato come risultato di sabotaggio, e non di un incidente.
Anche se le conseguenze sull’offerta sono limitate, a causa del fermo delle forniture già deciso dalla Russia, il risvolto più preoccupante è costituito dalla possibilità che l’evento rappresenti un avviso che altri gasdotti (come quelli che forniscono il gas norvegese) potrebbero essere attaccati.
La Norvegia ha riferito di una crescente attività di droni intorno alla propria costa e ha invitato tutti gli operatori e i vettori marittimi a intensificare l’attività di vigilanza.

STATI UNITI – Oggi non ci sono dati di rilievo in uscita, ma ci saranno altri discorsi dalla Fed.
Ieri, Kashkari (Minneapolis Fed) ha ribadito l’impegno della Fed a riportare l’inflazione sotto controllo e a evitare di ripetere gli errori degli anni ’70.
Pertanto, a suo avviso è necessario continuare a restringere le condizioni monetarie fino a quando ci sarà evidenza convincente di inflazione in calo.
A suo avviso un atterraggio “morbido” è possibile.
Daly (San Francisco Fed) ha detto che la Fed è determinata a ridurre l’inflazione, ma cercherà di farlo “nel modo più gentile possibile”, cercando di evitare una recessione e di danneggiare il mercato del lavoro nel lungo termine.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Dopo un breve e parziale ritracciamento ieri il dollaro ha ripreso a salire già in giornata ed è salito su nuovi massimi oggi, spinto dal consolidarsi di attese di robusti rialzi dei tassi – confermate anche dai discorsi Fed di ieri – e da un rinnovato aumento della risk aversion a livello globale.
Il contesto complessivo rimane favorevole al biglietto verde nel breve.

EURL’euro è sceso ancora aggiornando i minimi in area 0,95 EUR/USD, penalizzato sia dalla forza del dollaro sia dall’evoluzione sfavorevole del quadro dell’area (dati negativi) e del conflitto russo-ucraino (perdite di gas dai gasdotti Nordstream, dichiarazione di non legalità da parte dell’ONU dei referendum nel Donbass).
Ha in parte recuperato stamani dopo che Lagarde ha indicato che i tassi saliranno per diverse riunioni, ma nel breve le pressioni ribassiste permangono.

GBP – La sterlina, dopo un temporaneo recupero ieri è di nuovo in calo da 1,08 a 1,06 GBP/USD.
Dalla BoE, Pill ha indicato che ci sarà una significativa riposta in termini di rialzi dei tassi al piano di stimolo fiscale, ma solo alla prossima riunione del 3 novembre.
Mentre il governo ha annunciato un “Medium-Term Fiscal Plan” per il 23 novembre, accompagnato dalle previsioni dell’OBR su crescita e conti pubblici.
Nel frattempo, in assenza di novità che possano migliorare il clima di fiducia per ora intaccato, la sterlina resta esposta a rinnovata debolezza.
Contro euro dopo un parziale recupero ieri la sterlina è di nuovo sulla difensiva oggi, in area 0,89 EUR/GBP.

JPYL’indebolimento dello yen contro dollaro si è per ora fermato in area 144 USD/JPY a un soffio dai livelli sui quali le autorità sono intervenute sul cambio la settimana scorsa.
La combinazione di attese di possibili nuovi interventi e di aumento della risk aversion può temporaneamente frenare il calo, ma la salita in atto dei rendimenti a lunga USA mantiene le pressioni ribassiste.
Contro euro lo yen si è rafforzato ancora da 139 a 138 tra ieri e oggi, per via del calo dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi la fiducia di famiglie e imprese è attesa in calo a settembre, sull’onda della recrudescenza della crisi geopolitica ed energetica.
Il morale dei consumatori, dopo l’inatteso rimbalzo a 98,3 ad agosto, è visto tornare a calare a settembre, stimiamo a 94 (sarebbe un minimo dai mesi del primo lockdown).
La fiducia delle aziende è attesa deteriorarsi ancora nel settore manifatturiero (a 103,5 da 104,3, si tratterebbe di un minimo da marzo 2021) e anche per quanto concerne l’indice composito IESI (che stimiamo a 108,5 da 109,4 precedente).
– In calendario anche i dati di luglio sul fatturato industriale.

FRANCIA – La fiducia dei consumatori dovrebbe scendere di due punti a 80 nel mese di settembre.