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28 Settembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il mese di settembre ha visto un ulteriore recupero per il morale sia delle famiglie che delle imprese. I dati sono risultati più forti del previsto.
L’indice composito ISTAT sulla fiducia delle imprese è salito a 91,1 (da 81,4 di agosto), il livello più alto dallo scorso febbraio (98,9).
Il rimbalzo è stato trainato dal settore più colpito in precedenza, ovvero i servizi (da 75,1 a 88,8), che restano comunque ben al di sotto dei livelli di febbraio (98,7).
Recuperano tutte le componenti: il saldo dei giudizi sugli ordini da -30,1 a -10,4, quello relativo all’andamento del business da -33,3 a -12,3 e, infine, quello delle attese sugli ordini da -2,9 a -1,2.
Il morale è cresciuto anche nelle costruzioni (da 132,6 a 138,6) e nel commercio al dettaglio(a 97,4 da 94,3).
Nel settore manifatturiero, l’indice di fiducia a settembre è migliorato più del previsto a 92,1 (dall’87,1 di agosto).
La ripresa è stata diffusa tra tutte le componenti principali: non solo gli ordini correnti e gli indicatori di produzione sono meno negativi rispetto a un mese fa, ma l’outlook sia sugli ordini che sulla produzione è tornato in territorio positivo per la prima volta dallo scorso febbraio. Le scorte sono calate da 7,7 a 4,1, leggermente al di sopra del livello di marzo (3,9). Le aspettative delle imprese sull’economia sono migliorate notevolmente, le intenzioni di assunzione in misura molto minore.
Il morale delle famiglie è salito a settembre a 103,4 (da 101 di agosto), anche in questo caso più del previsto, pur rimanendo notevolmente inferiore al livello di febbraio (110,6).
Migliorano tutte le componenti: l’aumento è più marcato per il clima economico nazionale che per la situazione personale delle famiglie, e per le aspettative più che per il clima corrente. Le preoccupazioni per la disoccupazione sono diminuite per il quarto mese consecutivo, pur rimanendo a un livello molto alto in termini storici (72 contro una media a lungo termine a 46,7 e 38,1 di febbraio).
In sintesi, le indagini non segnalano che la ripresa sia vicina ad esaurirsi, almeno per il momento. A nostro avviso, i rischi per la nostra previsione sul PIL sono al rialzo per il 3 ° trimestre e al ribasso per il 4 ° trimestre (il nostro scenario di base vede un +10% t/t nel trimestre estivo e un +4,4% t/t nei mesi autunnali).
Ad ogni modo, la nostra stima sul PIL 2020 (-9,5%), che fino a pochi mesi fa poteva essere considerata ottimistica, appare ora soggetta a rischi equilibrati.
Restano rischi al ribasso per la nostra previsione di PIL per il prossimo anno (6,5%), soprattutto in relazione all’evoluzione della curva dei contagi (non solo in Italia ma in alcuni importanti partner commerciali che vedono un’evoluzione ad oggi meno favorevole, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Spagna).

STATI UNITI – Gli ordini di beni durevoli ad agosto aumentano di 0,4% m/m, dopo +11,7% m/m di luglio, e segnano il quarto aumento consecutivo. Al netto dei trasporti, gli ordini sono in rialzo di 0,4% m/m.
Gli ordini di beni capitali aumentano di 7,8% m/m; l’aggregato che esclude anche difesa e aeronautica civile aumenta di 1,8% m/m.
Le consegne calano di -0,3% m/m, prima correzione dopo tre rialzi consecutivi, ma sono positive per l’aggregato dei beni capitali al netto di aeronautica e difesa.
Nel complesso, i dati sono positivi e riportano ordini e consegne al di sopra dei livelli di febbraio, con indicazioni incoraggianti per gli ordini di macchinari e per i beni capitali e segnali di ripresa degli investimenti non residenziali dopo il crollo del 2° trimestre.

 

COMMENTI:

ITALIA – A inizio settimana il Governo è atteso approvare la Nota di Aggiornamento al DEF, con le prime indicazioni di massima sulla manovra 2021 e sull’utilizzo dei fondi dal Recovery Fund.

AREA EURO – L’andamento dell’epidemia di COVID-19 resta preoccupante in diversi paesi dell’area.
In Francia, il tasso di incidenza è calato a 87,52 ogni 100mila abitanti, appena sotto il picco di 93 del 15 settembre, ma resta ben sopra la soglia di allarme di 10. Il tasso di riproduzione Rt è stimato a 1,06, e il tasso di positività resta elevato (5,93%). Sono emersi a livello locale i primi segnali di stress del sistema sanitario, anche se a livello nazionale il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva resta ben sotto la soglia di allarme.
La Spagna è caratterizzata da parametri peggiori (mortalità incrementale più alta, tasso di positività e tasso di incidenza maggiori), ma il tassodi incremento dei casi è in rallentamento.
Altri paesi con dinamica recente negativa sono Olanda, Belgio, Lussemburgoe, fuori dall’area dell’euro, Repubblica Ceca, Ungheria.
Malta e Romania presentano una mortalità relativa particolarmente elevata, simile a quella della Spagna, che potrebbe riflettere un tasso di incidenza effettivo ampiamente superiore a quello ufficiale.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in ampio rialzo. La settimana entrante proporrà molti spunti. Dai dati – soprattutto employment report di venerdì ma anche fiducia dei consumatori domani e ISM manifatturiero giovedì – si attendono indicazioni positive.
Numerosi saranno i discorsi Fed in calendario e novità potrebbero aversi anche sul fronte del nuovo pacchetto di stimolo fiscale.
Se il confronto tra i dati non sarà sfavorevole agli USA e la risk aversion non rientrerà, il dollaro dovrebbe consolidare o perlomeno stabilizzarsi.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,18 a 1,16 EUR/USD, abbandonando – tecnicamente – il fronte rialzista.
La settimana entrante propone come dati gli indici di fiducia dell’area domani, attesi in aumento, e i PMI finali giovedì, nonché alcuni discorsi BCE a partire da Lagarde oggi.
Se il sentiment generale di cautela per l’aumento dei contagi in Europa verrà confermato, il cambio dovrebbe mantenersi nella parte bassa del range della scorsa settimana, con possibilità di incursione almeno temporanea in area 1,15 EUR/USD.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,29 a 1,26 GBP/USD e in rafforzamento contro euro da 0,92 a 0,91 EUR/GBP. La settimana entrante propone pochi spunti sul fronte dei dati (PIL finale del 2° trimestre mercoledì e PMI finali giovedì).
Il flusso di notizie sul fronte dei negoziati post-Brexit resterà il driver principale, insieme a eventuali novità sul versante della pandemia e delle relative misure di stimolo fiscale o monetario.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 104 a 105 USD/JPY ma in salita contro euro da 123 a 122 EUR/JPY. Se la risk aversion non rientrerà, lo yen dovrebbe mantenersi sulla difensiva contro dollaro stabilizzandosi o rafforzandosi ancora contro euro.

 

PREVISIONI:

BCE – Oggi, la presidente della BCE, Christine Lagarde, terrà l’usuale audizione di fronte alla Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento Europeo, che include una sessione di domande e risposte.

AREA EURO – La disoccupazione è attesa stabile in Germania ma in aumento in Italia e nell’intera Eurozona.
In settimana, l’indice composito della Commissione UE dovrebbe confermare l’ulteriore recupero per le indagini di fiducia a settembre, trainato dall’industria, mentre la risalita appare ben più lenta nei servizi. L’inflazione è vista in ulteriore calo a settembre (a -0,3% nell’Eurozona), e dovrebbe mantenersi in territorio negativo per diversi mesi.

STATI UNITI – La settimana è densa di dati di rilievo. Il focus sarà sull’employment report di settembre, che dovrebbe dare ancora segnali positivi, con una crescita di occupati non agricoli poco sotto 1 mln e un modesto calo del tasso di disoccupazione. L’ISM manifatturiero, la fiducia dei consumatori, il reddito e la spesa personali a settembre dovrebbero aumentare ancora.
Sempre a settembre, il deflatore dei consumi, sia totale sia al netto di alimentari ed energia, sono previsti in rialzo solido, di 0,3% m/m.