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28 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri la crescita di M3 è rallentata più del previsto al 7,4% a/a a settembre dal 7,9% di agosto; dopo il picco toccato a gennaio, la crescita dell’aggregato monetario dovrebbe decelerare ancora nei prossimi mesi.

FRANCIA – La fiducia dei consumatori rilevata dall’INSEE è calata a 99 ad ottobre da 101 precedente (rivisto da 102); l’indagine riporta un deterioramento delle attese, un ridimensionamento delle intenzioni di spesa ed un marcato incremento dell’inflazione percepita e attesa.
Il dato segnala un rallentamento dei consumi privati nel 4° trimestre.

STATI UNITI – Gli ordini di beni durevoli di settembre, pubblicati ieri, hanno confermato il quadro di eccesso di domanda.
Gli ordini al netto dei trasporti sono aumentati di 0,4% m/m, con l’aggregato per i beni capitali ex-difesa e aerei in rialzo di 0,8% m/m (circa 20% al di sopra del livello pre-COVID), che testimonia una domanda sempre solida e superiore alle consegne.

GIAPPONE – Il tasso di disoccupazione di settembre è rimasto stabile a 2,8%, con un calo degli occupati e della forza lavoro, mentre il jobs-to-applicant ratio è calato a 1,14 da 1,15 di agosto

 

COMMENTI:

ITALIA – E’ in calendario oggi il Consiglio dei Ministri che dovrebbe varare la Legge di Bilancio 2022 da oltre 23 miliardi; secondo fonti di stampa, sarebbe stato trovato un accordo in seno alla maggioranza in materia pensionistica (quota 102 con validità solo sul 2022, proroga di “opzione donna” e Ape sociale), su un “decalage” del Reddito di cittadinanza e su uno stop definitivo al cashback.

BCE – Il focus di oggi sarà sulla riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea.
Non ci attendiamo modifiche al quadro di politica monetaria ma la Presidente cercherà di raffreddare le premature aspettative di rialzo dei tassi espresse dal mercato, che hanno resistito finora agli interventi verbali di altri membri del consiglio direttivo.

GERMANIA – Il Ministro dell’Economia Altmaier ha presentato le previsioni economiche aggiornate del Governo, confermando le indiscrezioni che indicavano una revisione al ribasso sulla stima del 2021 (da 3,5% a 2,6%) ed al rialzo su quella per il 2022 (da 3,6% a 4,1%).

PORTOGALLO – Il parlamento ha bocciato la proposta di budget per il 2022 presentata dal governo; si prospetta ora la possibilità di elezioni anticipate a gennaio e di esercizio provvisorio per la gestione dei conti pubblici.

GIAPPONE – La riunione della BoJ ha mantenuto stabile la politica monetaria, con il tasso a breve a -0,1%, i rendimenti a 10 anni ancorati intorno a zero e i programmi di acquisto titoli invariati.
L’aggiornamento dello scenario di attività e prezzi rileva che la crescita resterà frenata dagli effetti della pandemia sui consumi di servizi e dal rallentamento di produzione ed export collegato alle strozzature all’offerta.
Per i prezzi, la BoJ prevede una temporanea risalita dell’inflazione legata alla componente energetica e un successivo modesto trend verso l’alto.
I rischi restano verso il basso. Lo scenario include revisioni verso il basso sia per la crescita sia per l’inflazione (a zero per l’a.f. 2021, e circa stabile intorno a 1% nel 2022-23).
Non c’è spazio per cambiamenti di politica monetaria nel futuro prevedibile.

CANADA – La Bank of Canada ha dato il via a una intensa settimana di riunioni di politica monetaria con l’annuncio che interrompe da subito gli acquisti netti di titoli.
Ora la banca centrale canadese prevede di raggiungere il suo obiettivo di inflazione fra il secondo e il terzo trimestre 2022, il che potrebbe spianare la strada a un rialzo dei tassi ufficiali nel 2022.
Oltre che dalle prospettive dei prezzi, la decisione è motivata anche dalla constatazione che la crescita economica è di nuovo robusta.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ieri, erodendo la salita del giorno precedente, penalizzato sia dalle indicazioni miste giunte dai dati sugli ordini di beni durevoli sia dal rafforzamento del dollaro canadese in seguito alla riunione della BoC.
Si tratta comunque di movimenti di assestamento, in attesa di indicazioni più chiare dal FOMC della settimana prossima (3 novembre).
Intanto anche dai dati di oggi si attendono segnali di carattere misto, con il PIL in ampio rallentamento nel 3° trimestre, ma con la dinamica dei sussidi di disoccupazione in miglioramento.
Oggi il biglietto verde dovrebbe comunque risentire anche della reazione dell’euro alla riunione BCE.
Nel complesso quindi potrebbe riuscire a stabilizzarsi.

EURL’euro si è stabilizzato nel range stretto di due giorni fa 1,1583-1,1625 EUR/USD in attesa della riunione BCE di oggi, che non apporterà modifiche al quadro di policy emerso a settembre e cercherà di raffreddare le attese di avvio anticipato del ciclo di rialzi dei tassi emerse di recente sul mercato monetario.
La conferma che la BCE partirà in ritardo rispetto alla Fed con la svolta di policy dovrebbe mantenere l’euro privo di spunti di forza propria e tendenzialmente nel range 1,15-1,16 EUR/USD. L’uscita da questo range potrebbe aversi invece in seguito al FOMC della settimana prossima.

JPYLo yen si è rafforzato ieri, seppure di poco, sia contro dollaro da 114 a 113 USD/JPY sia contro euro da 132 a 131 EUR/JPY mantenendosi in rialzo anche oggi, complici l’arretramento del dollaro e un nuovo aumento della risk aversion.
A parte oscillazioni di breve, la tendenza di fondo rimane però in calo.
La riunione BoJ di questa notte ha infatti confermato la necessità di mantenere la politica monetaria massimamente espansiva ancora a lungo
.
La banca centrale ha rivisto al ribasso sia la previsione di crescita sia quella di inflazione per l’anno fiscale 2021-22 e si attende che l’inflazione rimanga ancora sotto target nel prossimo biennio.

GBPLa sterlina si è indebolita ieri, ma di poco, sia contro dollaro, mantenendosi in area 1,37 GBP/USD, sia contro euro, restando in area 0,84 EUR/GBP.
Il calo ha in parte seguito quello dei rendimenti sia a breve sia a lunga, che sono scesi molto ieri dopo la pubblicazione del Budget, che ha visto abbassate rispetto a marzo le previsioni di disavanzo e fabbisogno.
È stata invece rivista al rialzo la previsione di crescita per quest’anno da 4,0% a 6,5%, ma in calo da 7,3% a 6% quella dell’anno prossimo.
A pesare leggermente sul cambio è anche il nuovo stallo delle relazioni tra Regno Unito e UE sulla questione del protocollo nordirlandese.
Spunti più direzionali arriveranno la settimana prossima in occasione della riunione BoE del 4 novembre.

CADIl dollaro canadese si è rafforzato ieri sia contro il dollaro USA da 1,2431 a 1,2300 USD/CAD sia contro euro da 1,4441 a 1,4291 EUR/CAD sull’esito della riunione della Bank of Canada.
La BoC ha infatti annunciato la chiusura del QE
con apertura della fase di reinvestimento (acquisto limitato a rimpiazzare i titoli che giungono a scadenza) in funzione del positivo quadro di ripresa e dell’aumento delle pressioni inflazionistiche.
Ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione da 3,0% a 3,4 quest’anno, da 2,4% a 3,4% il prossimo e da 2,2% a 2,3% nel 2023.
La crescita sul biennio 2021-22 è stata invece rivista al ribasso ma le previsioni sono di crescita robuste.
La BoC ha inoltre anticipato il timing atteso dell’avvio del ciclo di rialzi dei tassi dal secondo semestre 2022 ai trimestri centrali del 2022.
Oggi il movimento sul cambio sta in parte rientrando ma il nuovo scenario di politica monetaria giustifica una revisione al rialzo del profilo atteso del dollaro canadese che passa a 1,25-1,26-1,23-1,21-1,20 USD/CAD a 1m-3m-6m-12m-24m dal precedente 1,28-1,30-1,27-1,23-1,20 USD/CAD.
L’indebolimento atteso nel breve riflette l’imminente svolta di policy della Fed, mentre l’apprezzamento atteso successivamente è funzione dell’avvio del ciclo di rialzi dei tassi l’anno prossimo

 

PREVISIONI:

ITALIA – Le indagini di fiducia dell’ISTAT di ottobre dovrebbero riportare una correzione del morale di famiglie e imprese manifatturiere, a fronte di una tenuta nei servizi.

AREA EURO – Le indagini della Commissione Europea sono viste confermare il quadro di rallentamento della ripresa in Eurozona tra il 3° e il 4° trimestre.
I primi dati di contabilità nazionale relativi al 3° trimestre dovrebbero infine riportare una crescita del PIL dell’1,8% t/t in Belgio.

GERMANIA – La stima flash dai Länder, che dovrebbe mostrare un aumento dell’inflazione al 4,4% a/a in ottobre, mentre il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 5,5%.

STATI UNITI – Verrà pubblicata la prima stima del PIL del 3° trimestre, che dovrebbe evidenziare un netto rallentamento della crescita, attesa a 2,9% t/t ann., dovuto ai colli di bottiglia all’offerta e alla variante Delta, con un forte freno dei consumi (da 12% t/t ann. in primavera a circa 2% t/t ann. in estate).
I dati dovrebbero evidenziare un ampio contributo negativo delle esportazioni nette, di almeno -1,5pp, dovuto agli effetti degli uragani, che mette rischi verso il basso per la crescita complessiva.
La domanda rimane forte e, nonostante i problemi della logistica e della distribuzione, è prevista un’accelerazione della crescita in autunno, soprattutto grazie ai consumi.