Seguci su twitter

Categorie

28 Gennaio 2020 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice Ifo è sceso a 95,9 in gennaio, dopo i 96,3 punti registrati a dicembre. Il calo è dovuto al peggioramento delle aspettative, scese da 93,9 a 92,9.
Contrariamente, l’indice della situazione corrente ha segnato un leggero aumento a 99 da 98,8 precedente. Il dato di gennaio è in netto contrasto con i valori registrati nello stesso mese sia per l’indice ZEW, che per il PMI.
L’asimmetria è attribuibile principalmente ad effetti statistici. Nonostante l’attuale discesa, la media mobile a 3 mesi dell’Ifo segna una crescita, da 95,4 in dicembre a 95,8 in gennaio.
L’indagine indica che la ripresa sarà graduale, in linea con le nostre previsioni di crescita del Pil a 0,2% t/t nel il primo trimestre del 2020.
A livello settoriale, la produzione manufatturiera inizia a dare segnali positivi (da -5,0 a -1,6 in gennaio) dopo un debole 2019, mentre sia i servizi, che le costruzioni sembrano perdere, in parte, l’ottimismo dei mesi passati.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri ha convenuto sulla data del 29 marzo per l’indizione – con decreto del Presidente della Repubblica – del referendum popolare previsto dall’articolo 138 della Costituzione sulla riforma relativa al taglio del numero dei parlamentari.
Lo scorso 23 gennaio, era giunto il semaforo verde della Corte di Cassazione, dopo le firme raccolte in Senato. La maggioranza degli osservatori, ricalcando la tempistica delle precedenti consultazioni, si attendeva che il referendum potesse avere luogo diverse settimane più avanti. Probabilmente, la maggioranza di governo intende chiudere rapidamente la finestra temporale entro la quale eventuali elezioni anticipate si terrebbero con il vecchio sistema.

CINA – L’aumento dei casi di novel coronavirus riportati in Cina e la diffusione, se pure ancora contenuta in termini numerici, del virus nel resto del mondo, stanno causando ampie correzioni sui mercati azionari.
Per ora la WHO mantiene una valutazione di rischio “molto alto per la Cina e “alto” a livello globale, dopo una prima valutazione che metteva il rischio globale su livelli “moderati”.
Tuttavia, la WHO continua a non ritenere la diffusione del coronavirus un’emergenza globale.
In Cina, per contrastare la diffusione del virus, le autorità hanno esteso le festività per il capodanno fino al 2 febbraio e bloccato viaggi di gruppo all’estero per i cittadini cinesi.
Finora, il tasso di mortalità del nuovo virus è stato pari a circa un terzo rispetto a quello della SARS. Il punto centrale per valutare le conseguenze (anche economiche) del nuovo coronavirus è la sua infettività (cioè la velocità e la facilità con cui si diffonde): è probabile che manchino ancora diverse settimane prima di raggiungere il picco della diffusione.
Pertanto, i mercati resteranno in modalità risk-off, ed è probabile che l’attività economica risenta negativamente del rallentamento di alcuni settori (commercio, turismo), sia pure in misura temporanea.

STATI UNITI – La diffusione di notizie da parte della stampa americana riguardo alle affermazioni di Bolton, incluse nelle bozze di un suo libro in via di pubblicazione, sul caso Ucraina al centro del processo di impeachment potrebbe modificare gli equilibri in Senato.
Alcuni senatori repubblicani starebbero considerando di accettare la richiesta democratica di sentire testimoni durante il processo, e di prendere una posizione contraria alla leadership repubblicana, che mira a concludere il processo senza l’aggiunta di ulteriori informazioni.
Entro venerdì dovrebbe esserci un voto sulle procedure del processo, inclusa la convocazione di testimoni. Per procedere in questo senso ci vorrebbe il voto favorevole di 4 senatori repubblicani; Romney e Collins sembrano inclini a richiedere i testimoni e alcuni altri hanno segnalato incertezza dopo la diffusione del contenuto del libro di Bolton.
L’inclusione di nuove informazioni, anche se potrebbe non modificare l’esito del processo (e indebolire sotto certi aspetti la posizione democratica, con possibili testimonianze del figlio di Biden), è probabile che lo prolunghi e abbia maggiore influenza sui sondaggi pre-elettorali.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in ulteriore rialzo – rivedendo massimi abbandonati quasi due mesi fa – favorito sia da fattori di debolezza di altre valute sia – come safe haven – dall’acuirsi delle preoccupazioni per il virus cinese.
Non è stato infatti penalizzato dal dato sulle vendite di case che ha deluso. Oggi usciranno i dati sugli ordini di beni durevoli, da cui si attendono indicazioni di carattere misto, e la fiducia dei consumatori, attesa in aumento.
A meno di delusioni il biglietto verde dovrebbe consolidare o perlomeno, alla vigilia del FOMC di domani, stabilizzarsi.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in ulteriore calo, rivedendo minimi abbandonati quasi due mesi fa, penalizzato dall’IFO tedesco che ha mostrato un calo contro attese di aumento. Il movimento del cambio è stato comunque contenuto, da un massimo di 1,1037 a un minimo di 1,1008 EUR/USD. Oggi, a meno di delusioni dai dati USA, potrebbe restare ancora sulla difensiva, anche se il range di oscillazione appare ancora limitato in attesa del FOMC di domani.
Da monitorare la tenuta dell’area chiave di supporto a 1,1000 EUR/USD.

JPY – Lo yen ha invece aperto la settimana al rialzo sia contro dollaro da 109 a 108 USD/JPY sia contro euro da 120 a 119 EUR/JPY sulle preoccupazioni per il virus cinese. Se queste non si attenuano lo yen rimane sostenuto, reagendo comunque agli sviluppi sul fronte USA (dati e Fed).

GBP – La sterlina ha aperto la settimana in calo, approfondendo la discesa sia contro dollaro in area 1,30 GBP/USD sia contro euro in area 0,84 EUR/GBP, penalizzata dal generalizzato aumento della risk aversion che ha fatto risalire leggermente le attese per un taglio dei tassi BoE giovedì.
Le dichiarazioni del capo-negoziatore UE Barnier, a pochi giorni dall’attuazione di Brexit, hanno riportato l’attenzione sui negoziati per l’accordo commerciale con l’UE.
Barnier ha infatti ribadito che in assenza di un allineamento ai regolamenti UE il Regno Unito non potrà avere un accesso privilegiato al Mercato Unico.
Oggi esce l’indagine CBI sul settore distributivo, attesa in miglioramento, il che dovrebbe favorire un almeno parziale recupero della sterlina.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
– Gli ordini di beni durevoli a dicembre (prel.) dovrebbero essere in calo di -0,1% m/m, dopo -2,1% m/m di novembre, sulla scia di un’ampia correzione degli ordini di Boeing nel mese. Al netto dei trasporti, gli ordini sono previsti in aumento moderato, +0,3% m/m, dopo -0,1% m/m, che dovrebbe mantenere il trend modestamente positivo. A partire da gennaio, l’arresto della produzione del 737 MAX da parte di Boeing dovrebbe avere effetti negativi su ordini e produzione nel manifatturiero.
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a gennaio è attesa a 127,5, da 126,5, sulla scia della sigla dell’accordo commerciale USA-Cina, della tendenza positiva dei mercati e dell’andamento sempre positivo del mercato del lavoro. L’indagine dovrebbe mostrare una moderata ripresa sia delle condizioni correnti sia delle aspettative, senza però modificare il graduale trend verso il basso di queste ultime.