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28 Aprile 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – A marzo i dati sul commercio estero extra-UE hanno evidenziato un rimbalzo delle esportazioni (+2,5% m/m da -0,6% m/m precedente) e un’accelerazione del ritmo di crescita delle importazioni (+6,8% m/m da +4,7% m/m).
Anche al netto dell’energia, che ha trainato entrambi i flussi con incrementi congiunturali a doppia cifra, le variazioni rimangono positive (+1,1% m/m per l’export, +3,0% m/m per l’import).
Nel 1° trimestre del 2021 si registra quindi una contrazione delle esportazioni extra-UE di -0,7% t/t, penalizzate soprattutto dal comparto dei beni strumentali, a fronte di una crescita delle importazioni di +5,6% t/t, trainate dagli acquisti di energia.
In termini tendenziali, i balzi registrati nel mese in esame dalle esportazioni (da -7,2% a +23,1%) e dalle importazioni (da -3,1% a +35,0%) risentono invece anche di un effetto base particolarmente favorevole per il confronto con marzo 2020, quando gli scambi commerciali erano stati danneggiati dall’impatto delle misure di confinamento.
Sull’anno si registrano incrementi delle vendite nei confronti di tutti i principali partner commerciali (in particolare Cina, Paesi ASEAN e MERCOSUR) e degli acquisti soprattutto da Cina, OPEC e MERCOSUR.
L’unica eccezione è rappresentata dalle importazioni dagli Stati Uniti (in flessione comunque modesta).
In termini assoluti i flussi commerciali si stanno comunque progressivamente riavvicinando ai livelli pre-COVID in un sentiero di recupero che dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi sull’onda della ripresa economica globale.

 

COMMENTI:

FRANCIAPresentato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (France Relance).
Il Ministro delle Finanze, Bruno Le Maire (congiuntamente al suo omologo Tedesco, Olaf Scholz) ha formalizzato il PNRR della Francia, incentrato su transizione verde e digitale, da realizzare attraverso un piano da 100 mld di euro, di cui 39 messi a disposizione dall’UE e il 50% allocato alla transizione ecologica. Molte delle misure previste sono già in fase di attuazione.
La Francia (come la stessa Germania) farà ricorso esclusivamente alle sovvenzioni previste RRF, senza attingere dunque a prestiti.
Le Maire
ha sottolineato come Stati Uniti e Cina si siano mosse in anticipo rispetto all’Europa, sul fronte della ripresa economica, sollecitando implicitamente un’accelerazione nel processo di ratifica da parte dei Paesi membri.
Un’approvazione entro i tempi previsti, consentirebbe infatti all’Unione di accedere a risorse necessarie a finanziare (e mettere a disposizione) il 13% delle sovvenzioni complessivamente previste dal Piano.
La scadenza (flessibile) per la presentazione dei singoli progetti nazionali è il 30 aprile; la Commissione Europea dovrà pronunciarsi sui relativi contenuti entro il 30 giugno, mentre il 31 luglio è il termine per l’approvazione da parte del Consiglio UE.

SPAGNAPresentato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (España puede).
In attesa di concludere il proprio iter parlamentare di ratifica della RRF, anche la Spagna ha ufficializzato che entro questa settimana il proprio progetto di riforme verrà consegnato in sede UE (assieme a Italia, Francia e Germania).
Il Paese iberico dovrebbe rinunciare ai prestiti previsti dal Programma, riducendo in tal modo di circa il 50% l’ammontare del pacchetto di aiuti inizialmente previsto, il quale passerebbe così da 140 mld di euro a 70.
Il Governo ha, inoltre, dichiarato che nel 2021 distribuirà risorse per oltre 680 milioni tra le comunità autonome per sostenere l’occupazione attraverso la formazione professionale, con un aumento del 13,18% della spesa rispetto al 2020.

STATI UNITI
 – Biden questa sera (9 PM ora locale) terrà il suo primo discorso di fronte alle Camere riunite.
Il focus dell’intervento dovrebbe essere sulla seconda parte del Recovery Plan, l’American Family Plan (AFP), dedicata al supporto delle famiglie.
La prima parte del Recovery Plan, l’American Jobs Plan, riguardante investimenti in infrastrutture e istruzione e formazione, è stata presentata alcune settimane fa e prevede 2,3 tln di spesa, finanziati da aumenti di imposte sulle imprese.
Le misure dell’American Family Plan (AFP), per un ammontare compreso fra 1,5 e 1,8 tln, sono mirate a sostenere le famiglie con redditi medio-bassi e finanziate con rialzi di imposte a carico delle fasce di reddito molto elevato.
L’AFP dovrebbe includere interventi a favore dell’istruzione di tutti i livelli (asili, assistenza all’infanzia, università), finanziamento di periodi di malattia e congedo per dipendenti e lavoratori autonomi, estensione fino al 2025 della nuova versione del credito d’imposta per i figli introdotta con l’American Rescue Plan e del credito di imposta per lavoratori dipendenti.
Il finanziamento dell’AFP dovrebbe ricadere sulle imposte pagate dalle fasce alte di reddito, con l’aumento dell’aliquota massima a 39,6% da 37% (con un ritorno al livello precedente la riforma di Trump), possibili misure sull’imposta di successione e un aumento della tassazione dei capital gains dall’attuale aliquota fissa del 20% a quella relativa alla tassazione del reddito ordinario.
Quest’ultima misura porterebbe l’imposta complessiva sui capital gains a 43,4%, includendo una sovrattassa introdotta da Obama, ed è stata criticata dai repubblicani e da molti investitori.
Secondo l’amministrazione, tuttavia, l’aliquota massima riguarderebbe solo lo 0,3% delle famiglie.
I dati mostrano che attualmente le famiglie ad altissimo reddito (>16 mln), che rappresentano lo 0,01% del totale, hanno redditi in larga misura tassati con l’aliquota del 20% anziché quella più elevata del reddito ordinario.
L’AFP dovrebbe mantenere l’impegno di Biden di non alzare il carico fiscale delle famiglie con reddito inferiore a 400 mila dollari.
Il reddito mediano delle famiglie stimato per il 2020 è pari a 78500 dollari.
Il discorso di Biden avviene a ridosso dei sui primi 100 giorni in carica.
Nei sondaggi, l’approvazione per Biden è salita recentemente al 59%, da 54% di marzo, e la disapprovazione è scesa a 39% da 41% un mese fa.
Secondo il Pew Research Center, il 72% approva la sua gestione dei vaccini e il 67% approva l’American Rescue Plan da 1,9 tln ed è generalmente favorevole all’American Jobs Plan, incluso il suo finanziamento attraverso imposte sulle imprese.
In generale le indagini esprimono favore per il nuovo tono della discussione politica e per le caratteristiche personali del presidente.
Un problema è il persistente e crescente polarizzazione fra elettori democratici e repubblicani.
Ma il vero neo attribuito a Biden, possibile freno significativo al consolidamento del supporto per i democratici, è il problema dell’immigrazione e la gestione del confine meridionale, che si conferma un tema divisivo e potenzialmente esplosivo per le elezioni midterm.
La riunione del FOMC di aprile non dovrebbe fornire novità concrete per la politica monetaria e dovrebbe confermare la volontà della Fed di attendere il controllo effettivo della pandemia prima di imbarcarsi nella discussione di possibili svolte di policy, nonostante i segnali di accelerazione della ripresa.
Il focus del comunicato e della conferenza stampa dovrebbe mantenersi saldamente concentrato sulla distanza attuale dell’economia dagli obiettivi e sulla natura della forward guidance, legata a risultati e non a date di calendario o a previsioni.
Powell dovrebbe ribadire che l’evoluzione della politica monetaria resta dipendente dal raggiungimento degli obiettivi del mandato della Fed confinando il ruolo delle previsioni a quello di “bussola” e non di “grilletti” per il sentiero futuro dei tassi e degli acquisti.
Il comunicato dovrebbe modificare in modo significativo la valutazione congiunturale, prendendo atto della nuova svolta della ripresa, in una fase caratterizzata da un “punto di flesso”, con una marcata accelerazione della crescita di produzione, consumi e occupazione, particolarmente solida nei settori in precedenza frenati dalla pandemia.
Sull’inflazione, si dovrebbe ripetere che resta sotto il 2% (la riunione si svolge prima della pubblicazione del deflatore di marzo), ma che dovrebbe aumentare sulla scia di fenomeni transitori.
Nella conferenza stampa i punti cruciali riguarderanno le condizioni citate nella guidance per le svolte su tassi e acquisti.
Powell dovrà discutere due elementi:
1) la temporaneità del rialzo atteso dell’inflazione e le condizioni necessarie per iniziare un ciclo di rialzo dei tassi e
2) la definizione di “sostanziale ulteriore progresso verso gli obiettivi richiesto dal FOMC per aprire la discussione sul tapering.
Su questo punto ci dovrebbe essere qualche apertura, con indicazioni che per iniziare a discutere di tapering, oltre al controllo della pandemia, potrebbe essere necessaria una serie di aumenti occupazionali in linea con quello di marzo (circa 900 mila).

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro è leggermente risalito ieri, favorito dalla risalita dei rendimenti e da dati USA positivi (fiducia dei consumatori salita molto più delle attese), e apre al rialzo anche oggi. Cruciale sarà l’esito del FOMC.
La previsione è che i parametri di policy restino invariati e che la Fed ribadisca che non vi sono ancora le condizioni per iniziare a ragionare sulla svolta normalizzatrice.
Questo rischia di mantenere il dollaro, insieme ai rendimenti, ancora sulla difensiva.
Qualora invece la Fed dovesse valorizzare il recente ulteriore miglioramento del quadro domestico il dollaro potrebbe già beneficiarne.
In programma oggi anche un discorso di Biden sul nuovo piano che comprenderebbe l’aumento della tassazione sui capital gains, il cui annuncio di recente aveva favorito il dollaro attraverso un amento della risk aversion sul calo delle borse.

EUR – L’euro si è sostanzialmente stabilizzato in area 1,20 EUR/USD. L’esito del FOMC sarà determinante.
Se la Fed non modificherà l’approccio cauto, l’euro potrebbe rafforzarsi ancora – con upside però limitato, tendenzialmente in area 1,21 EUR/USD.
In caso invece di eventuali aperture a favore dell’avvicinarsi della svolta, ripartirebbe una fase correttiva in direzione dei target ribassisti di marzo in area 1,17 EUR/USD.

GBP – In assenza di spunti nuovi sul fronte domestico, la sterlina si è pressoché stabilizzata sia contro dollaro tra 1,38 e 1,39 GBP/USD sia contro euro tra 0,87 e 0,86 EUR/GBP.
Oggi il ruolo chiave sarà giocato dal FOMC: una Fed cauta favorirebbe la sterlina, mentre una Fed più hawkish la penalizzerebbe.
La prossima settimana il focus tornerà sui temi domestici con la riunione BoE.

JPYPiù direzionalmente si è mosso invece lo yen, che è sceso sia contro dollaro, pur restando in area 108 USD/JPY, sia contro euro da 130 a 131 EUR/JPY, sulla parziale salita dei rendimenti USA e sul riconoscimento della fragilità della ripresa giapponese in occasione della riunione BoJ di ieri.
Cruciale sarà il FOMC. Una Fed cauta potrebbe frenare il calo in corso dello yen.
Al contrario, indicazioni hawkish ne farebbero accelerare la discesa.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Ad aprile, l’indice di fiducia dei consumatori è atteso in calo da 94 a 92, sulla scia del nuovo giro di vite sulle restrizioni anti-COVID deciso a fine marzo dal governo.