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28 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

GIAPPONE – Il tasso di disoccupazione a marzo aumenta a 2,5% da 2,4% di febbraio. Gli occupati aumentano di 13 mila unità e i disoccupati sono in rialzo di 2 mila. L’aumento del tasso di disoccupazione è dovuto alla crescita della forza lavoro (+15 mila). I dati mostrano un incremento dei lavoratori regolari, a fronte di un calo di quelli non regolari e degli occupati part-time. Un segnale di maggiore debolezza viene dal jobs to applicant ratio, in calo a 1,39 a marzo da 1,45 del mese precedente, che rafforza il trend verso il basso iniziato già a metà 2019. Il crollo dell’attività atteso nel 2° trimestre anche per il Giappone fa prevedere un rialzo della disoccupazione nella parte centrale dell’anno, che però dovrebbe essere più contenuto rispetto a quanto atteso per gli USA. I settori maggiormente colpiti da Covid-19 saranno quelli relativi ad attività aggregative che complessivamente impiegano circa il 10% degli occupati.
La correzione degli occupati in questi settori potrebbe causare un aumento del tasso di disoccupazione di circa 0,5pp da 2,5% di marzo. Informazioni sulle decisioni delle imprese segnalano che per ora l’impatto maggiore sull’occupazione dovrebbe riguardare i lavoratori part-time e non regolari, alla luce della carenza strutturale di manodopera dovuta ai fattori demografici. Pertanto, nella crisi attuale, le imprese dovrebbero ridurre gli occupati nelle fasce di lavoro non regolare, con un impatto più contenuto sul reddito delle famiglie. Inoltre, sempre alla luce della scarsità strutturale di manodopera, le imprese potrebbero ridurre l’utilizzo di lavoro attraverso una contrazione delle ore lavorate prima che degli occupati regolari. La previsione è di rialzo del tasso di disoccupazione verso il 3,5% nel 2° trimestre, con un graduale rientro verso i livelli pre-crisi a inizio 2021.

 

COMMENTI:

AREA EURO – Oggi Francia e Spagna presenteranno i propri programmi di passaggio alla fase 2 del controllo pandemico. Il governo spagnolo ha anticipato l’annuncio rispetto a quanto precedentemente prospettato, optando per un piano meno dettagliato e con date aperte, come quelli presentati da Italia e Belgio nei giorni scorsi.

STATI UNITI – Covid-19 update
Contagi 988.451, nuovi contagi 22.400, decessi 56.245, guarigioni 111.509, test 5.593.495 (fonte: JHU). Aumenta il numero di Stati che si prepara a uscire dal lockdown. Oltre a quelli che già avevano annunciato una riapertura per questa settimana (fra cui Georgia, Tennessee, Oklahoma, South Carolina, Alaska), anche Ohio, Colorado e Texas hanno indicato una riduzione delle restrizioni nei prossimi giorni. NY potrebbe aprire qualche attività alla scadenza del lockdown di metà maggio, ma le restrizioni potrebbero essere estese oltre il 15 maggio in alcune aree e settori. Anche in California e nei principali Stati occidentali il lockdown potrebbe essere esteso fino a fine maggio, con alcune deroghe.
Lo stato di New York ha cancellato le primarie democratiche, che avrebbero dovuto svolgersi il 23 giugno.
– La Fed ha esteso del raggio d’azione e della durata della Municipal Lending Facility, inizialmente annunciata il 9 aprile. La facility potrà acquistare fino a 500 mld di titoli a breve termine emessi da Stati e governi locali abbassando la soglia minima di popolazione per l’accesso alla facility per contee e città e allargando la platea dei potenziali partecipanti al programma. I titoli accettati dalla Fed possono avere scadenza fino a 36 mesi, con una durata maggiore rispetto ai 24 mesi indicati nell’annuncio di inizio aprile. Le modifiche al MLF sono mirate a facilitare il finanziamento di stati e governi locali in questa fase di aumento di spese e crollo delle entrate.
La NY Fed ha annunciato che il ritmo di acquisti di Treasury questa settimana (27/4 e l’1/5) sarà in media di 10 mld al giorno, in calo da 15 mld al giorno della settimana scorsa e dal picco di acquisti giornalieri di 75 mld visto fra il 19 e il 24 marzo.
– Con l’arrivo dei nuovi fondi per il Paycheck Protection Program (320 mld in aggiunta ai 350 mld iniziali) mirati a sostenere le imprese con meno di 500 dipendenti, è ripreso il forte flusso di domande, ma si moltiplicano le difficoltà operative a gestire le pratiche, dilazionando l’erogazione dei prestiti.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana al ribasso al ridimensionarsi della risk aversion dato che in vari Paesi, a partire dagli Stati Uniti, si stanno cominciando ad allentare le misure di contenimento. Si tratta di un movimento che potrebbe essere facilmente reversibile data la gradualità e le incertezze connesse al processo di ritorno alla “normalità”.
Sul fronte dati la fiducia dei consumatori è attesa in ampio calo a causa della pandemia. Alla vigilia del FOMC di domani il dollaro potrebbe tendenzialmente stabilizzarsi dopo il calo di ieri.

EUR – Simmetricamente l’euro ha aperto la settimana al rialzo – mantenendosi comunque in area 1,08 EUR/USD: anche all’interno dell’area si sta infatti iniziando ad allentare il lockdown.
L’upside dovrebbe tuttavia essere limitato fintantoché i dati dell’area euro rimangono negativi a causa del coronavirus. Nel breve la prima fascia di resistenze si colloca a 1,09-1,10 EUR/USD.

GBP – Anche la sterlina ha aperto la settimana in modesto rafforzamento da 1,23 a 1,24 GBP/USD contro dollaro e in area 0,87 EUR/GBP contro euro su attese che il governo possa presto annunciare la rimozione del lockdown, forse già questa settimana. Con i dati domestici attesi negativi e l’incertezza sui negoziati con l’UE la sterlina rimane però sempre esposta alla possibilità di correzione.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in lieve rafforzamento, mantenendosi comunque in area 107 USD/JPY (salvo una breve incursione a 106,97) contro dollaro e portandosi da 116 a 115 EUR/JPY contro euro, dopo l’ulteriore aumento dello stimolo monetario offerto ieri dalla BoJ. L’upside appare però limitato dato il ridimensionamento della risk aversion. Oscillazioni in range in assenza di novità rilevanti.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – L’indice INSEE di fiducia dei consumatori è visto in calo ad aprile da 103,2 di marzo. L’indagine di aprile sarà una prima misurazione dell’impatto dell’epidemia sul morale delle famiglie francesi; l’indice fino a marzo aveva mantenuto un profilo ancora al di sopra della media storica. L’attuale serie INSEE aveva toccato il suo minimo storico a 79 nel 2013 quando la disoccupazione era oltre il 10%.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board ad aprile è prevista in calo da 120 di marzo. L’indice della situazione corrente a marzo era stato poco variato e la correzione dell’indice totale era stata guidata principalmente dal calo delle aspettative.
Ad aprile le informazioni dovrebbero essere più negative sia per l’indice coincidente sia per le aspettative. È atteso un ulteriore ampio deterioramento della valutazione del mercato del lavoro, e sarà importante vedere l’andamento atteso delle variabili collegate all’occupazione e al reddito.