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27 Novembre 2019 – nota economica giornaliera

ITALIA
In ottobre, l’export ha registrato un incremento di 6,1% m/m, interamente spiegato dai beni strumentali, e 8,4% a/a. Le importazioni hanno registrato una contrazione di -3,9% m/m e -9,3% a/a, principalmente dovuta all’energia.
Nel 2018, la produttività del lavoro per ora lavorata è calata di -0,3%, mentre la produttività totale dei fattori è scesa di -0,2%. I dati sono inferiori alla media storica 1995-2018, pari a 0,4% per il lavoro e zero per la produttività totale dei fattori, che sono i più bassi fra quelli delle grandi economie dell’Eurozona.

STATI UNITI
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a novembre corregge per il quarto mese consecutivo, scendendo a 125,5 da 126,1 di ottobre. L’indice della situazione corrente è in calo a 166,9 da 173,5, mentre la componente aspettative è in rialzo a 97,9 da 94,5. Secondo il direttore dell’indagine il calo della situazione corrente è dovuto a minore ottimismo sull’occupazione e sulle condizioni economiche, ed è in linea con un probabile rallentamento della crescita nel 4° trimestre, con una ripresa verso il 2% nei trimestri successivi. Per le aspettative, si registra un miglioramento delle previsioni di reddito e quasi-stabilità delle condizioni del mercato del lavoro.
– Le vendite di case nuove a ottobre calano a 733 mila da 738 mila di settembre. La correzione di ottobre è in realtà solo apparente, visto che il dato di settembre registra un’ampia revisione verso l’alto, da 701 mila della prima stima, su un massimo dal 2007. Le vendite di settembre-ottobre danno conferma al solido trend in rialzo iniziato a fine 2018 sulla scia del calo dei tassi sui mutui.
Il deficit della bilancia commerciale dei beni a ottobre si riduce a -66,5 mld di dollari da -70,5 di settembre e sorprende verso il basso rispetto ad aspettative di consenso per -71,2 mld.
La chiusura del saldo è dovuta a una correzione dei flussi su entrambi i lati della bilancia. L’export è in flessione di -0,7% m/m, dopo -1,3% m/m, sulla scia di correzioni nel segmento dei beni agricoli (effetto della guerra dei dazi con la Cina) e delle auto (effetto dello sciopero GM). La vera sorpresa è dal lato dell’import che registra un calo di -2,4% m/m, solo in parte dovuto ai prezzi (-0,5% m/m) e diffuso a materie prime e beni di consumo.
La chiusura del deficit a ottobre, a meno di un’ampia inversione dell’import nei mesi successivi, implica un probabile contributo positivo del canale estero, contro aspettative precedenti di freno alla crescita dell’autunno.

 

COMMENTI:

BCE
– Nella settimana al 22 novembre, la BCE ha effettuato acquisti netti pari a 6 mld nell’ambito del PSPP, 0,8 mld per il CSPP e 0,2 mld per il CBPP. Le scadenze di ABS hanno superato gli acquisti per 0,4 mld.
Nelle prime tre settimane, BCE ha effettuato acquisti netti per 20 miliardi, di cui il 63% per il PSPP e il 23% di corporate bonds (4,5 miliardi).
Coeuré, fino a al 31 dicembre membro del comitato esecutivo, ha lamentato l’assenza di progressi sul fronte dell’integrazione dei sistemi di pagamento elettronico al dettaglio nell’Eurozona. Ciò ha prodotto una forte penetrazione di sistemi di pagamento gestiti da operatori non-euro, e rischia di condurre a ulteriore disintermediazione delle banche da parte di nuove soluzioni tecnologiche. Perciò, la BCE stimolerà le iniziative pan-europee sui sistemi di pagamento al dettaglio, purché garantiscano identiche condizioni di accesso in tutti i paesi, rispettino i criteri di sicurezza richiesti, e rechino un marchio comune in tutta l’UE, e puntino a un’accettazione globale.
Coeuré ha anche ribadito che la BCE sta esaminando la possibilità di emettere una moneta digitale, “per consentire ai cittadini europei di usare moneta emessa dalla banca centrale anche se non sarà più usato il contante”.

STATI UNITI
Il ministero del commercio cinese ha comunicato che, in seguito a una conversazione telefonica fra il vice-premier cinese Liu He e i negoziatori dal lato USA, Lighthizer e Mnuchin, è stato “raggiunto un consenso” sulla risoluzione delle questioni collegate alla fase 1 dell’accordo commerciale fra i due paesi. Nei giorni scorsi il governo cinese aveva divulgato nuove linee guida per aumentare la protezione della proprietà intellettuale. La frequenza delle comunicazioni pubbliche da parte cinese riguardo ai negoziati rivela un aumento dell’interesse da parte della Cina per il raggiungimento di un accordo parziale. La prossima settimana il presidente Trump dovrà decidere se firmare due disegni di legge, approvati in Congresso con voti unanimi e bipartisan, relativi alla situazione di Hong Kong. In particolare, uno dei due disegni di legge prevede una revisione annuale dell’autonomia di Hong Kong. In caso di valutazione negativa sul grado di autonomia dalla Cina, gli USA potrebbero interrompere il trattamento commerciale ad hoc concesso a Hong Kong. La Cina ha reagito negativamente al voto del Congresso sulle due proposte legislative.
– Brainard (Board Fed) ha dato una valutazione positiva dello scenario economico, con una previsione di crescita “modestamente al di sopra del potenziale” nel prossimo biennio, sostenuta dai consumi e dal mercato del lavoro.
Secondo Brainard restano rischi verso il basso, e i dati in arrivo andranno monitorati per valutare eventuali mutamenti “significativi” dello scenario che richiedano modifiche alla politica monetaria, attualmente appropriata. Brainard si aggiunge al coro unanime di partecipanti al FOMC favorevoli alla pausa attuale.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha ritrattato buona parte dei progressi di lunedì dopo la delusione del dato sulla fiducia dei consumatori che è scesa contro attese di aumento, ma poi ha recuperato integralmente dopo che sul fronte USA-Cina Trump ha detto che ci si sta avvicinando a un accordo.
Dai dati di oggi si attendono indicazioni di carattere misto, con gli ordini di beni durevoli ancora in calo, ma in lieve progresso se considerati al netto dei trasporti, una dinamica che sarebbe comunque coerente con una certa debolezza degli investimenti nel 4° trimestre. La seconda stima del Pil del 3° dovrebbe confermare la lettura preliminare.
Da seguire in serata il Beige Book che potrebbe evidenziare espansione dell’attività ma a ritmi più contenuti in linea con uno scenario di rallentamento della crescita nel 4° trimestre. A meno di delusioni significative il dollaro potrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

EUR – L’euro si è stabilizzato in un range stretto in area 1,10 EUR/USD di riflesso ai movimenti del dollaro. Dati USA e sviluppi sul fronte USA-Cina rimangono i driver principali anche oggi. Da monitorare quota 1,1000 EUR/USD.

GBP – La sterlina si è indebolita sia contro dollaro da 1,29 a 1,28 GBP/USD sia contro euro, dove è però rimasta in area 0,85 EUR/GBP, dopo che altri due sondaggi hanno mostrato una riduzione del margine di vantaggio dei Conservatori – che restano comunque in testa – sul Labour. A meno di nuovi sondaggi che evidenzino il contrario, la sterlina potrebbe restate sulla difensiva.

JPY – Lo yen è rimasto in calo, sia contro dollaro, dove ha chiuso comunque in area 108 USD/JPY dopo un breve passaggio in area 109 USD/JPY, sia contro euro da 119 a 120 EUR/JPY, indebolito ancora dal calo della risk aversion per il flusso favorevole di notizie sul fronte USA-Cina. Un ulteriore indebolimento potrebbe essere evitato oggi, a meno di sorprese/sviluppi positivi negli Stati Uniti. Dalla BoJ Sakurai ha detto che la banca centrale allenterà ancora la politica monetaria solo se i rischi internazionali provocheranno una crisi finanziaria non solo un moderato rallentamento economico, lasciando intendere che non dovrebbe esserci ulteriore stimolo nel breve.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia delle famiglie potrebbe calare ancora a novembre, a 111,5 dopo il 111,7 di ottobre, sulla scia di maggiori preoccupazioni occupazionali (ma il calo sarà limitato da un minor pessimismo prospettico sul clima economico nazionale, emerso già il mese scorso). Il morale delle imprese viceversa potrebbe salire per il secondo mese, a 99,4 da 99 precedente. Come il mese scorso, si dovrebbe vedere un miglioramento sia nel manifatturiero (a 99,9 da 99,6 di ottobre), sulla scia dei segnali di ripresa del commercio estero, che nei servizi, mentre è possibile un ulteriore flessione nelle costruzioni (sia pur su valori storicamente molto elevati). Il livello delle indagini è ancora coerente con un PIL in crescita tra zero e 0,1% t/t.

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori francesi è visto in lieve correzione a novembre a 103 da 104. Il morale rimane leggermente superiore alla media storica, grazie in particolare al notevole miglioramento del giudizio sul mercato del lavoro, che nell’anno in corso è sui massimi dal 2007.

STATI UNITI
– La seconda stima del PIL del 3° trimestre dovrebbe confermare la lettura preliminare, con una variazione di 1,9% t/t ann., con modeste revisioni verso il basso per i consumi e verso l’alto per gli investimenti residenziali. Il focus è ora sulla crescita del 4° trimestre, vista in rallentamento per via di dati più deboli sia per i consumi sia per gli investimenti non residenziali.
– Gli ordini di beni durevoli (prel.) a ottobre sono previsti in calo di -0,5% m/m, dopo -1,2% m/m di settembre, sulla scia della persistente debolezza nel settore trasporti, in parte collegata allo sciopero GM. Al netto dei trasporti, gli ordini dovrebbero essere in modesto rialzo, +0,1% m/m. Gli ordini di beni capitali al netto di aerei e difesa sono previsti in calo per il terzo mese consecutivo, e dovrebbero indicare persistente debolezza degli investimenti non residenziali nel 4° trimestre.
– La spesa personale a ottobre è prevista in aumento di 0,2% m/m, come nei due mesi precedenti, con indicazioni di stagnazione in termini reali non solo nel comparto dei beni ma anche in quello dei servizi. La stima nowcasting dell’Atlanta Fed prevede ora per il 4° trimestre una crescita dei consumi di 1,7% t/t ann., da 2,9% t/t ann. La variazione del reddito personale dovrebbe essere dello 0,3% m/m, come a settembre, sulla scia dell’incremento moderato degli occupati e dei salari nel mese. Il deflatore dovrebbe essere in rialzo dello 0,3% m/m, come il CPI. Il deflatore core dei consumi è previsto in aumento dello 0,2% m/m, con una ripresa dei prezzi dei servizi sanitari come indicato dal PPI e dovrebbe lasciare la variazione annua a 1,7% a/a. Il sentiero dei consumi è cruciale per la tenuta dell’espansione e viene monitorato da vicino dalla Fed.
– La Fed pubblica il Beige Book preparato per la riunione del FOMC di metà dicembre. Il rapporto dovrebbe dare indicazioni positive sul mercato del lavoro, con segnali di moderato rallentamento dei consumi. Il Beige Book dovrebbe segnalare ancora debolezza del manifatturiero, pur in presenza di un rimbalzo dell’attività da inizio novembre, con la fine dello sciopero di GM. Le imprese dovrebbero riportare ancora preoccupazione per la politica commerciale, pur mantenendo uno scenario ancora generalmente positivo.