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27 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ieri, sia il morale delle famiglie che l’indice composito di fiducia delle imprese sono aumentati a maggio, mentre la fiducia delle aziende manifatturiere è peggiorata ancora (in misura moderata).
Nell’insieme, le indagini sono state migliori del previsto, tranne che nell’industria, che è il settore più colpito dal nuovo shock, ma parte da livelli di attività ampiamente espansivi: ieri l’Istat ha anche comunicato che l’indice destagionalizzato del fatturato industriale è cresciuto del 2,4% m/m a marzo, toccando un massimo dall’inizio della serie storica (gennaio 2000); rispetto a un anno prima, il fatturato a marzo risultava in crescita di 21,4% in termini nominali, e di 6,1% al netto dell’effetto-prezzi.

STATI UNITI
 – La seconda stima del PIL del 1° trimestre pubblicata ieri ha registrato una revisione verso il basso di 1 decimo a -1,5% t/t ann., dovuta a un minor contributo delle scorte che ha più che controbilanciato la maggior crescita dei consumi, rivista da 2,7% t/t ann. a 3,1% t/t ann., concentrata nel settore dei servizi.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione al 21 maggio sono calati a 210 mila, da 218 mila, ma la media mobile a 4 settimane è in rialzo a 207 mila.
I nuovi sussidi restano su livelli storicamente molto bassi ma il minimo ciclico potrebbe essere stato toccato in aprile.
I sussidi sono in assoluto i migliori previsori delle svolte cicliche e potrebbero segnalare, in linea con le previsioni macro, che l’economia sta entrando in una fase di rallentamento.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – Dalla Fed, Bullard (St Louis Fed) ha sottolineato l’importanza di alzare i tassi anticipatamente per controllare l’inflazione: agendo presto, la Fed potrebbe essere in grado di tagliare i tassi già nel 2023 e nel 2024. La sua previsione per quest’anno è di crescita compresa fra il 2,5% e il 3%.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è tornato a scendere tra ieri e oggi, apprestandosi così a chiudere in calo per la seconda settimana di fila – penalizzato dal calo dei rendimenti, su prospettive che la Fed proceda con un sentiero di rialzi dei tassi non più robusto di quello già scontato dal mercato.
In assenza di sorprese verso l’alto su questo fronte o di nuovi shock/nuovo importante aumento della risk aversion a livello globale, il macro-trend rialzista del dollaro in atto dall’inizio dello scorso anno potrebbe essere ora in via di esaurimento.

EURL’euro è risalito da 1,06 a 1,07 EUR/USD favorito dal restringersi dei differenziali di rendimento.
In assenza di un nuovo deterioramento di sentiment/sviluppi molto negativi sul fronte russo-ucraino e di delusioni dai dati dell’area/sorprese dai dati USA l’euro potrebbe provare a consolidare nel breve.
Tecnicamente, il recente recupero avrebbe spazio fino in area 1,08 EUR/USD (resistenze chiave intorno a 1,0850).

GBPLa sterlina è risalita contro dollaro da 1,25 a 1,26 GBP/USD, grazie al restringersi dei differenziali di rendimento anche in funzione dell’annuncio del nuovo piano di aiuti da 15 miliardi di sterline a favore delle famiglie britanniche sotto forma di sconti sulle bollette energetiche.
All’esaurirsi del trend rialzista del dollaro la sterlina dovrebbe gradualmente riprendersi, sostenuta, seppur parzialmente, anche dalla prosecuzione dei rialzi dei tassi BoE.
Contro euro la valuta britannica si è pressoché stabilizzata tra 0,84 e 0,85 EUR/GBP.

JPY – Lo yen rimane pressoché stabile contro dollaro tra 126 e 127 USD/JPY allo stabilizzarsi (verso il basso) dei rendimenti a lunga USA.
Potrà però tornare a indebolirsi verso quota 130 USD/JPY o poco oltre sull’attesa risalita di tali rendimenti al procedere dei rialzi Fed.
Sostanzialmente stabile anche contro euro a 135-136 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – L’agenda macro è scarna (verranno diffusi i dati di aprile su M3 nell’Eurozona e sulla bilancia commerciale extra-Ue in Italia).
Da seguire un intervento del capoeconomista BCE Philip Lane.

ITALIA – Questa sera, a mercati chiusi, l’agenzia di rating Fitch si pronuncia sul merito di credito sovrano dell’Italia (attualmente a BBB con outlook stabile).

STATI UNITI
 – Oggi la spesa personale di aprile dovrebbe mostrare un aumento di 0,8% m/m, e la variazione di 1,1% m/m di marzo dovrebbe essere rivista verso l’alto.
Il reddito personale dovrebbe proseguire sul trend positivo, spinto dai rialzi salariali e dalla dinamica occupazionale, con un aumento atteso di 0,6% m/m.
Per il deflatore, la variazione prevista è di 0,3% m/m (6,2% m/m).
L’indice core è atteso in aumento di 0,3% m/m (4,9% a/a), con un incremento più contenuto rispetto a quello del CPI core, per via non solo del minor peso dell’abitazione nel deflatore, ma anche per l’effetto negativo sui servizi finanziari collegato alle correzioni dei prezzi delle attività e alla moderazione per i servizi sanitari evidenziata dal PPI.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a maggio (finale) dovrebbe essere poco variata a 59,3, dopo il netto calo della lettura preliminare a 59,1.