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27 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

FRANCIA
– La fiducia dei consumatori, per il mese di maggio, è risultata in crescita di 2 punti a 97, in linea con le stime di consenso, ma ancora al di sotto del livello medio di lungo periodo.
Il maggior contributo al progresso dell’indice è giunto dalle componenti relative alla situazione finanziaria futura (+3 punti) ed alla capacità di risparmio attuale (+4 punti) e futura (+3 punti).
Queste ultime due componenti, in particolare, hanno aggiornato i massimi assoluti.
I timori circa la possibilità futura di perdere il lavoro, hanno intrapreso un percorso di discesa dallo scorso giugno 2020 e in maggio sono tornati ai livelli di marzo 2020, sebbene l’indicatore permanga ancora al di sopra della relativa media di lungo periodo.
In aumento, infine, anche il numero di famiglie che si attendono livelli di inflazione crescente, nei prossimi 12 mesi (+6 punti).
Per il mese di giugno, ci attendiamo una prosecuzione del percorso di recupero intrapreso dall’indice, verso i 100 punti, supportato da un progressivo ritorno a condizioni di normalità sociale ed al miglioramento delle dinamiche occupazionali.
– L’indice di fiducia delle imprese manifatturiere, relativo al mese di maggio, ha fatto registrare il quarto progresso mensile consecutivo, aggiornando i massimi da inizio anno, a 107 (+3 punti rispetto al mese di aprile).
L’Indice, grazie al contributo positivo giunto da livelli di produzione e ordinativi, si è ulteriormente allontanato dalla media di lungo periodo.
Per il mese di giugno, ci attendiamo una conferma del buon andamento fin qui espresso dall’indice manifatturiero.

 

COMMENTI:

BCE – Intervistato da Nikkei, Fabio Panetta ha dichiarato che “un ritiro prematuro del sostegno di politica economica rischierebbe di soffocare la ripresa prima che diventi autosufficiente”.
La BCE deve “continuare a monitorare da vicino i dati in arrivo e garantire che l’uscita dalla crisi sia sostenuta da una ripresa robusta e duratura”.
A suo giudizio, “solo un aumento sostenuto delle pressioni inflazionistiche, riflesso in una tendenza al rialzo dell’inflazione sottostante e che porti l’inflazione e le aspettative di inflazione in linea con il nostro obiettivo, potrebbe giustificare una riduzione dei nostri acquisti”.
Al contrario, Panetta vede in questo momento una restrizione ingiustificata delle condizioni finanziarie attraverso i tassi di interesse e il cambio, e quindi “le condizioni che osserviamo ora non giustificano una riduzione nel passo degli acquisti”.
Per quanto concerne la scadenza di marzo 2022 per gli acquisti netti PEPP, diversamente da altri membri del consiglio direttivo, Panetta non ha commentato la possibilità di compensare l’effetto potenziando altri strumenti, sottolineando invece che il PEPP potrebbe essere prorogato se le prospettive di inflazione non torneranno in linea con l’obiettivo BCE.
Questa è però un’interpretazione diversa della funzione del PEPP rispetto a quella data da Lane in passato, secondo la quale il PEPP dovrebbe invece contrastare l’effetto della pandemia sulle aspettative di inflazione.
Nella dialettica interna al consiglio direttivo, quindi, Panetta si colloca ancora fra le ‘colombe, bilanciando la posizione di chi vorrebbe vedere un ridimensionamento più rapido delle misure straordinarie.

STATI UNITIQuarles (Board Fed) ha allungato la lista di esponenti del FOMC che segnala l’avvicinarsi della discussione sul tapering.
Quarles ha detto di essere ottimista sullo scenario economico e di prevedere un rialzo solo temporaneo dell’inflazione oltre il 2%.
Quarles, come ormai gran parte del FOMC, ha affermato che, se l’economia proseguirà sul sentiero da lui previsto, e ancor più se i risultati saranno anche più forti, “diventerà importante per il FOMC cominciare a discutere i piani di aggiustamento del ritmo di acquisto titoli nelle prossime (“upcoming”) riunioni”.
Quarles ha aggiunto che il FOMC potrebbe dare altre informazioni pubbliche su quello che costituisce “sostanziale ulteriore progresso” e che per ora l’economia è ancora “significativamente” lontana da quel punto.
In ogni caso, secondo Quarles la politica monetaria resterà “altamente accomodante per un po’ di tempo” anche dopo il tapering e “il momento per discutere un cambiamento dei tassi resta lontano”.
La comunicazione esplicita e coordinata dei partecipanti al FOMC iniziata dopo la pubblicazione dei verbali è il primo passo sulla strada verso il tapering.
Alla luce delle dichiarazioni recenti, è possibile che alla riunione di giugno Powell inizi a dare qualche chiarificazione su quello che la Fed definisce “sostanziale ulteriore progresso”, probabilmente legato all’evoluzione del mercato del lavoro.
L’unica informazione precisa disponibile ora è che il punto da cui partire per tale definizione è lo stato dell’economia a fine 2020.
Riteniamo probabile che l’apertura ufficiale delle discussioni sul tapering possa essere sancita alla riunione di settembre, sempre con una preparazione preventiva attuata con discorsi e verbali, in modo da annunciare un piano entro dicembre e attuarlo da gennaio 2022.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è ripreso, recuperando il calo degli ultimi due giorni, grazie al lieve recupero dei rendimenti USA, alle dichiarazioni di Quarles (Fed) che si è detto favorevole ad avviare la discussione sul tapering nei prossimi meeting, al calo dell’euro, all’attesa per i dati di inflazione (in aumento) domani e all’approssimarsi della fine del mese.
Se i dati di oggi non deluderanno, il dollaro potrebbe riuscire a consolidare.

EURL’euro ha corretto tornando da 1,22 a 1,21 EUR/USD sul calo dei rendimenti euro e riallargamento dei differenziali con gli USA, guidato da nuove dichiarazioni BCE (Panetta) contrarie a una riduzione dello stimolo monetario nel breve.
Se i differenziali di rendimento si allargassero ulteriormente già nell’immediato, anche il calo dell’euro proseguirebbe.

GBPLa sterlina è scesa contro dollaro da 1,41 a 1,40 GBP/USD complici sia il recupero del biglietto verde sia l’assenza di nuovi spunti rialzisti sul fronte domestico.
Contro euro si è rafforzata, per via del maggior calo dell’EUR/USD, restando però in area 0,86 EUR/GBP.
Cambio guidato principalmente dai driver di dollaro in questi giorni.

JPYLo yen è sceso contro dollaro da 108 a 109 USD/JPY al deteriorarsi della congiuntura giapponese, ma è salito contro euro da 133 a 132 EUR/JPY per via del calo dell’EUR/USD.
Per un’accelerazione ribassista è necessario che i rendimenti USA salgano ancora.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia di consumatori e imprese è attesa in ulteriore recupero a maggio, grazie al graduale intensificarsi del processo di allentamento delle restrizioni anti-COVID.
Il morale delle famiglie è visto a 103 da 102,3 precedente: si tratterebbe di un nuovo massimo dallo scorso mese di settembre.
L’indice composito di fiducia delle aziende è atteso a 98,5 da 97,3 di aprile: nel mese, il miglioramento sarebbe trainato soprattutto dai servizi, mentre il manifatturiero è visto consolidare i recenti progressi a 105,7 da 105,4 precedente.
Le ulteriori riaperture programmate tra giugno e luglio dovrebbero favorire il prosieguo di un trend di ripresa, specie nei servizi.

STATI UNITI
 – La seconda stima del PIL del 1° trimestre è prevista in modesto aumento rispetto alla stima advance, con una variazione di 6,5% t/t ann, da 6,4% t/t ann.
– Gli ordini di beni durevoli ad aprile (prel.) dovrebbero essere in ulteriore rialzo, con un aumento di 0,8% m/m dopo 1% m/m di marzo.
Anche al netto dei trasporti la variazione dovrebbe essere solida, 0,7% m/m, dopo 2,3% m/m.
Le indicazioni delle indagini di settore segnalano costante espansione di ordini e consegne, in linea con previsioni di ulteriore crescita solida degli investimenti fissi non residenziali nel 2° trimestre.