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27 Febbraio 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – I dati di gennaio sul commercio coi Paesi extra-Ue mostrano un deciso rimbalzo per entrambi i flussi, più marcato per le importazioni (+7,2% da -1,7% m/m di dicembre) che per le esportazioni (+5,4% m/m da -1% precedente).
Si nota in particolare un netto incremento, in entrambe le direzioni, per energia e beni strumentali. Su base tendenziale, l’export risulta in crescita di +4,4% (in lieve rallentamento rispetto a dicembre), l’import torna in positivo a +2,3%.
Dal lato dell’export, spicca una accelerazione, a ritmi superiori al 30%, per Turchia e Giappone; in ripresa anche le vendite verso i Paesi OPEC e gli Stati Uniti, che risultavano in calo il mese precedente.
Restano in negativo India (-15,2%), Cina (-11,9%) e Paesi MERCOSUR (-4,1%).
Come già lo scorso ottobre, l’aumento dell’export di gennaio, su base sia mensile sia annua, è influenzato da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti, che contribuiscono da sole a spiegare per circa 3 punti percentuali l’incremento tendenziale dell’export verso i Paesi extra Ue.
Al netto di ciò, e tenendo conto dei possibili effetti del COVID-19 sui dati da febbraio in poi, ci sembra prematuro parlare di ripresa del commercio internazionale.

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori rimane stabile a febbraio a 104. Il consenso era per una lieve correzione. Lo spaccato indica che gli intervistati sono più ottimisti sul tenore di vita futuro ma rivedono al ribasso il giudizio sul tenore di vita attuale.
La propensione al consumo peggiora rispetto allo scorso trimestre pur rimanendo al di sopra della media storica. Calano sensibilmente anche i timori legati al mercato del lavoro mentre le attese sui prezzi rimangono stabili.
Nel complesso l’indagine indica che il morale delle famiglie sta migliorando nel primo trimestre rispetto a fine anno. Prevediamo che i consumi ritornino a crescere sopra l’1% nel 2020, dopo aver stagnato nel 2019.

STATI UNITI
– Le vendite di case nuove a gennaio balzano a 764 mila da 708 mila di dicembre (rivisto da 694 mila), toccando il massimo da luglio 2007.
L’aumento è diffuso a tutte le aree geografiche, con l’eccezione degli stati meridionali. Il clima straordinariamente mite negli stati centrali e nord-occidentali ha sostenuto l’attività nel settore immobiliare residenziale a dicembre e gennaio. Il calo dei tassi sui mutui e il mercato del lavoro solido contrastano il freno originato dalla scarsità di scorte (case invendute a 5,1 mesi) e dai prezzi elevati (prezzo mediano +14% a/a). Gli investimenti residenziali dovrebbero dare un contributo positivo alla crescita del PIL nel 1° trimestre.
– L’indagine della NY Fed sull’indebitamento delle famiglie registra un ulteriore aumento del debito (+1,4%) nel 4° trimestre. I dati mostrano incrementi diffusi a tutte le tipologie di debito, con ulteriori incrementi di insolvenze per i crediti sulle auto, sulle carte di credito e i prestiti universitari.

 

COMMENTI:

BCE – Il governatore della banca centrale irlandese, Makhlouf, ha detto che la Banca Centrale dovrà rendere più chiaro l’obiettivo di inflazione e che un obiettivo intervallare potrebbe essere più credibile. Inoltre, la BCE dovrà affrontare il problema della discrepanza fra la percezione dell’inflazione da parte del popolo e le misure ufficiali, che in parte potrebbe essere spiegato dai prezzi degli immobili.
Ieri, Holzmann, governatore della banca centrale austriaca, aveva parlato di una “accesa discussione” al riguardo avvenuta la scorsa settimana, menzionando due punti controversi: (a) livello, (b) simmetria o asimmetria della funzione di reazione. Riguardo al livello, Holzmann ritiene che resterà invariato rispetto a oggi, ma che preferirebbe un obiettivo di 1,5%.

STATI UNITI
– Il Presidente Trump ha affidato al vice-presidente Pence il coordinamento degli interventi relativi al Covid-19. Inoltre, il presidente, dopo aver fatto una richiesta al Congresso per 2,5 mld di dollari da destinare a misure di contenimento e ricerca per il coronavirus, ha dichiarato che l’amministrazione intende allocare qualsiasi somma ritenuta appropriata per contrastare una eventuale diffusione del virus.
Nei principali sondaggi relativi alle primarie del South Carolina, che si terranno domani, Biden risulta in testa con un ampio margine rispetto a Sanders. Il sondaggio più recente, successivo all’ultimo dibattito televisivo fra i candidati, dà a Biden il 31% dei voti, contro il 23% di Sanders.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro è risalito dai minimi di martedì, ma si è mantenuto ieri nello stesso range. Poi però è tornato a scendere questa notte al riacutizzarsi delle preoccupazioni per nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti.
La dinamica del biglietto verde riflette l’incertezza causata dal coronavirus: dopo una prima reazione difensiva (ampio aumento delle probabilità implicite di taglio dei Fed Funds e ampio aumento della risk aversion) se non c’è una schiarita i mercati cercano di riassestarsi intorno a un nuovo equilibrio. Sul fronte dati, dopo quelli di ieri, migliori del previsto, sulle vendite di case, oggi si attendono invece indicazioni di debolezza dagli ordini di beni durevoli.

A meno di sorprese positive eclatanti i massimi di dollaro della scorsa settimana dovrebbero quindi per ora restare alle spalle.

EUR – L’euro è salito ulteriormente da 1,08 a 1,09 EUR/USD perlopiù come riflesso del cedimento del dollaro.
Dai dati di fiducia dell’area oggi si attendono indicazioni di stabilizzazione o leggero indebolimento, in parte probabilmente per effetto del coronavirus.
A meno di sorprese favorevoli dai dati o di un generalizzato indebolimento del dollaro il cambio dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

JPY – Lo yen è sceso leggermente ieri ma si è rafforzato di nuovo questa notte contro dollaro da 110 a 109 USD/JPY sulle preoccupazioni per i nuovi casi di coronavirus negli USA.
Contro euro è invece rimasto in calo da 119 a 120 EUR/JPY.
I driver di oggi saranno oltre agli sviluppi sul fronte del coronavirus anche i dati USA. In assenza di novità di rilievo il cambio dovrebbe tendenzialmente mantenersi nel range degli ultimi giorni.

GBP – La sterlina è tornata a scendere da 1,30 a 1,28 GBP/USD e da 0,83 a 0,84 EUR/GBP, penalizzata dal riformarsi di attese di taglio dei tassi BoE nei prossimi mesi in relazione alle ricadute del coronavirus e dal ridimensionarsi delle aspettative di un ampio stimolo fiscale in occasione del budget dell’11 marzo.
Tra oggi e domani sono in programma due interventi BoE di Cunliffe e Haldane da seguire per eventuali indicazioni sull’evoluzione dello scenario di rischio delineato dalla BoE.
Oggi dovrebbero essere resi noti anche i dettagli del mandato negoziale elaborato lunedì dal governo in vista dell’apertura dei negoziati con l’UE della prossima settimana. Fintantoché il Regno Unito rifiuta qualsiasi allineamento alle norme e agli standard UE i rischi per la sterlina restano verso il basso.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia dei consumatori e delle imprese manifatturiere potrebbe tornare a calare a febbraio, dopo i miglioramenti visti il mese scorso.
Il morale delle famiglie è visto a 111,4 da 111,8 precedente: si dovrebbe vedere un minor ottimismo sia sulla situazione economica del Paese che sulle prospettive occupazionali.
L’indice di fiducia delle aziende manifatturiere è atteso a 99,3 da 99,9 precedente, sulla scia degli effetti sulle catene produttive globali del COVID-19. L’indice composito di morale delle imprese è visto poco variato a 99,1 da 99,2 precedente.

AREA EURO – L’indice ESI di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea è atteso in calo a febbraio, a 102,0 da 102,8. L’indice per l’industria è visto in decisa flessione (da -7,3 di gennaio a -9,0), mentre il calo potrebbe essere più moderato nel settore dei servizi (da 11,0 precedente a 10,6).
A pesare sarebbero gli effetti recessivi del COVID-19, derivanti dalle azioni intraprese per limitare l’impatto dell’epidemia.
L’indice di fiducia dei consumatori dovrebbe essere confermato a -6,6, al di sopra del valore di gennaio.

STATI UNITI – Gli ordini di beni durevoli a gennaio (prel.) sono attesi in calo di -1,5% m/m, dopo +2,4% m/m di dicembre, quando i dati erano stati spinti dalla componente difesa.
Gli ordini totali dovrebbero riflettere ancora la debolezza del segmento dell’aeronautica civile, sul trend in calo iniziato nella primavera 2019 sulla scia dei problemi del 737 Max di Boeing (-62,6% a/a a dicembre) e in accelerazione dall’autunno.
Anche al netto dei trasporti, gli ordini dovrebbero essere deboli, con un marginale aumento, dovuto a una variazione modestamente positiva degli ordini privati ex-trasporti e una correzione della componente difesa.
Per quanto riguarda gli ordini di beni capitali, al netto di difesa e aerei, la variazione prevista è ancora negativa, dopo -0,9% m/m, con contributi deboli dell’estrattivo e dei macchinari.
Le consegne di beni capitali dovrebbero essere in calo, con un contributo negativo dell’aeronautica civile. Anche al netto di difesa e aerei, le consegne dovrebbero dare supporto alla previsione di un altro trimestre di crescita negativa degli investimenti fissi non residenziali.
Sarà da seguire anche il trend del rapporto scorte/fatturato, in netto rialzo da gennaio 2019 (da 1,61 di dicembre 2018 a 1,74 di dicembre 2019), con possibili rischi di ricadute negative sulla produzione.
– La seconda stima del PIL del 4° trimestre dovrebbe essere invariata a 2,1% t/t ann.