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27 Aprile 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Stamane l’indice di fiducia GfK (dato preliminare di maggio) ha mostrato un forte deterioramento a -26,5 punti da -15,7 (rivisto da -15,5) di aprile

STATI UNITI
– Ieri, gli ordini di beni durevoli di marzo hanno mostrato una variazione di 0,8% m/m (9,9% a/a).
Nei trasporti, il forte rimbalzo del settore auto (5% m/m), è stato in gran parte controbilanciato da una correzione nell’aeronautica.
Al netto dei trasporti gli ordini sono in rialzo di 1,1% m/m.
Gli ordini di beni capitali core e le consegne sono in solido aumento, 1% m/m e 1,2% m/m, rispettivamente, con indicazioni positive per gli investimenti delle imprese.
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board ad aprile ha registrato un calo a 107,3, da 107,6 (rivisto da 107,2) di marzo.
Ad aprile, le condizioni correnti sono marginalmente peggiorate, a fronte di un ulteriore miglioramento delle aspettative.
– L’indice dei prezzi delle case S&P/CS a febbraio è ancora in accelerazione, con una variazione di 2,1% m/m e 20,2% a/a (da 18,9% a/a di gennaio).
Le vendite di case nuove a marzo sono scese a 763 mila da 835 mila di febbraio (rivisto da 772 mila) e il prezzo mediano è aumentato di 21,4% a/a.
Le scorte di case sono salite a 6,4 mesi di vendite, segnalando una probabile stabilizzazione dell’attività nel settore immobiliare residenziale.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA
– Il braccio di ferro tra Russia e Unione Europea sul pagamento del gas inizia a entrare nel vivo.
Un decreto ministeriale russo aveva introdotto l’obbligo per gli acquirenti di detenere due conti, uno in euro e l’altro in rubli, presso GazpromBank; anche se il pagamento può avvenire sul conto in euro, la transazione risulta completata soltanto dopo la transazione valutaria di conversione in rubli e di addebito del conto in rubli, gestita da GazpromBank.
Tale meccanismo potrebbe implicare una violazione dei regolamenti comunitari sulle sanzioni (v. qui).
– Ieri, Polonia e Bulgaria hanno segnalato di essere state avvisate di un’interruzione totale delle forniture di gas da parte di Gazprom a motivo del loro rifiuto di adempiere al decreto ministeriale russo: probabilmente un avviso lanciato agli altri paesi europei.
Già nelle scorse settimane, comunque, i flussi attraverso Yamal e i gasdotti che attraversano l’Ucraina erano stati largamente inferiori ai livelli del 2021 (v. qui).

STATI UNITI – La nomina di L. Brainard (Board) a vice-presidente della Fed è stata confermata dal Senato.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è salito ancora aggiornando nuovamente i massimi anche oggi beneficiando di un ulteriore aumento della risk aversion, questa volta dovuto a sviluppi negativi sul fronte russo-ucraino.
Il conflitto armato infatti si estende con gli attacchi in Transnistria, mentre oggi sono state interrotte le forniture di gas russo a Polonia e Bulgaria.
Sale anche la tensione tra Regno Unito e Russia dopo che il vice-ministro della Difesa britannico ha dichiarato di considerare legittimo l’uso da parte ucraina di armi fornite dal Regno Unito per prendere di mira obiettivi all’interno del territorio della Russia.
La reazione da parte del Ministero degli Esteri russo è stata che la Russia potrebbe ritenere altrettanto legittimo prendere di mira “le linee di rifornimento” ucraino fin “dentro quei Paesi i quali trasferiscono all’Ucraina armi“.
A una settimana esatta dal FOMC del 4 maggio, al tema della restrizione Fed si unisce quello dei rischi globali che fanno salire la risk aversion, fornendo ancora maggior supporto al biglietto verde.
Al di là del breve però, una volta che l’avversione al rischio sia rientrata più stabilmente, il ciclo di restrizione Fed sia entrato in una fase matura e i differenziali di rendimento abbiano iniziato a ridursi al procedere del sentiero di normalizzazione anche al di fuori degli USA, l’ascesa del dollaro dovrebbe interrompersi.

EURL’euro ha corretto ancora, significativamente, da 1,07 a 1,05 EUR/USD, aggiornando qui i minimi stamani a 1,0587 EUR/USD, andando così a rivedere livelli abbandonati nel 2017.
La moneta unica è stata penalizzata dall’ulteriore aumento della risk aversion, in particolare a causa degli sviluppi negativi sul fronte russo-ucraino.
I rischi verso il basso per il cambio aumentano: in caso di ulteriore salita della risk aversion l’euro si indebolirebbe ancora, con downside, seppure temporaneo, collocabile all’interno della fascia 1,05-1,03 EUR/USD.
A meno di un significativo e persistente deterioramento del quadro geopolitico, questo però non implica necessariamente un profilo del cambio più debole anche al di là del breve, principalmente in ragione delle prospettive di politica monetaria Bce e Fed.
L’accelerazione della restrizione Fed che partirà fra una settimana e la possibilità che la BCE anticipi l’avvio del ciclo di rialzi dei tassi dovrebbero infatti favorire un graduale restringimento dei differenziali di rendimento, che andrebbe ad arginare la discesa del cambio favorendone l’avvio di un seppur graduale e moderato recupero.
In questi giorni comunque va ribadito che i rischi restano verso il basso ed è necessario monitorare attentamente in particolare l’evoluzione dell’avversione al rischio con riferimento sia agli sviluppi sul fronte russo-ucraino sia al quadro pandemico cinese.

GBPLa sterlina ha corretto ancora aggiornando i minimi contro dollaro da 1,27 a 1,25 GBP/USD rivedendo così livelli abbandonati nell’estate del 2020 penalizzata dall’ulteriore aumento della risk aversion, dal deterioramento delle prospettive di crescita e del quadro domestico dei conti pubblici che riduce lo spazio di “stimolo” fiscale da qui al prossimo anno.
L’indebolimento si è esteso anche contro euro da 0,83 a 0,84 EUR/GBP, restando comunque contenuto.
I rischi restano verso il basso nel breve, in attesa di indicazioni chiarificatrici dalla riunione BoE della prossima settimana (5 maggio).

JPYLo yen invece si è rafforzato ancora da 128 a 126 USD/JPY contro dollaro e da 137 a 135 EUR/JPY contro euro, forte sia dell’aumento della risk aversion sia del ritracciamento (fino a ieri) dei rendimenti a lunga USA.
Oggi sta arretrando leggermente su entrambi i fronti, seguendo la lieve risalita dei rendimenti USA: quando questi saliranno verso nuovi massimi, la valuta nipponica dovrebbe indebolirsi ulteriormente.
Domani notte intanto si concluderà la riunione della BoJ.
Le attese sono per la conferma dell’attuale strategia massimamene espansiva, ma sarà comunque importante verificare eventuali riferimenti in merito al recente apprezzamento del cambio e alla possibilità di un futuro aggiustamento (in direzione meno espansiva) dei parametri di policy.

SEK – Dopo aver aperto l’anno in calo contro euro, la corona svedese è tornata a rafforzarsi dal mese scorso, su crescenti attese che la Riksbank, data l’ampia salita dell’inflazione anche in Svezia, possa anticipare l’avvio atteso del ciclo di rialzi dei tassi che all’ultima riunione (febbraio) collocava solo nella seconda metà del 2024.
Oggi è in corso la riunione di politica monetaria e la Riksbank darà l’annuncio di policy domani mattina.
Le attese di consenso sono per tassi invariati a zero, ma la banca centrale potrebbe indicare di voler anticipare l’avvio atteso del ciclo di rialzi a quest’anno.
Il mercato sconta con probabilità piena un primo rialzo già alla prossima riunione del 30 giugno, per un totale di 100 pb di rialzo entro fine anno.
Un avvio anticipato del ciclo di rialzi favorirebbe la corona svedese.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Oggi la fiducia dei consumatori rilevata dall’INSEE è vista stabile a 91 ad aprile dopo l’ampio calo subito a marzo che ha portato l’indice al di sotto della media di lungo periodo.

STATI UNITI – Oggi è in uscita solo la bilancia commerciale dei beni che a marzo dovrebbe aver registrato un deficit in riduzione a -104 mld di dollari, sulla scia di un’accelerazione delle esportazioni.