Seguci su twitter

Categorie

27 Aprile 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice Ifo è salito da 96,6 a 96,8, il livello più elevato dal giugno 2019.
Il modesto incremento, inferiore alle previsioni di consenso, riflette andamenti opposti di aspettative (in calo a 99,5) e situazione corrente (in rialzo a 94,1).
L’andamento settoriale è contrastante: il clima di fiducia migliora ulteriormente nel manifatturiero (25,3) e nel commercio all’ingrosso (10), mentre peggiora nel commercio al dettaglio (-14,8), nelle costruzioni (0,4) e nei servizi (3,5).
Il peggioramento delle aspettative è particolarmente marcato nel commercio al dettaglio e nei servizi, ove pesa il rischio di irrigidimento delle restrizioni per il controllo della pandemia.
La riduzione del divario fra aspettative e situazione corrente è comunque coerente con uno scenario di ripresa.
L’indice è atteso risalire nei prossimi mesi, sulla scia del graduale recupero del giudizio sulla situazione corrente.
Il WAI della Bundesbank è salito ulteriormente a 0,1, livello coerente con una modesta crescita del PIL (0,4% t/t).

STATI UNITI – Gli ordini di beni durevoli a marzo aumentano di 0,5% m/n, dopo -0,9% m/m di febbraio, frenati da un ampio calo nel settore trasporti (-1,7% m/m).
La correzione nel comparto dell’aeronautica civile è dovuta a fattori di destagionalizzazione: infatti Boeing ha registrato un netto incremento in termini non destagionalizzati, penalizzato da fattori stagionali precedenti il collasso delle vendite del MAX 737. Tuttavia, la variazione positiva degli ordini Boeing è un segnale incoraggiante, dopo due anni di debolezza estrema del comparto.
Al netto dei trasporti, gli ordini sono in rialzo di 1,6% m/m.
Il fatturato cresce di 2,5% m/m, dopo -3,6% m/m, con un significativo incremento nei trasporti (+4,8% m/m).
Per l’aggregato dei beni capitali al netto di aerei e difesa, gli ordini e il fatturato sono in rialzo di 0,9% m/m e 1,3% m/m, rispettivamente, con un recupero completo della flessione di febbraio legata al maltempo e indicazioni positive per gli investimenti fissi delle imprese sia nel 1° sia nel 2° trimestre.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha illustrato alla Camera il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su cui è stato raggiunto un accordo di massima con la Commissione europea.
Secondo quanto riferito da Draghi, ai 191,5 miliardi del Dispositivo di Ripresa e Resilienza e al Fondo complementare da 30,6 miliardi si aggiungeranno, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche, per un totale di oltre 248 miliardi.
È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti, per 15,5 miliardi.
Nel suo discorso Draghi ha posto l’accento sul Mezzogiorno (cui è destinato più del 50% del totale degli investimenti in infrastrutture, soprattutto su alta velocità ferroviaria e sistema portuale), sui giovani (che saranno tra i maggiori beneficiari del Piano) e sulla concorrenza, annunciando che il governo intende varare norme volte ad agevolare l’attività d’impresa in settori strategici come le reti digitali e l’energia (alcune delle quali già individuate nel Piano, come il completamento degli obblighi di gara per i regimi concessori o la semplificazione delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti).
Quanto alla governance, Draghi ha ribadito che le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione, nonché i contatti con la Commissione europea, saranno affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano.
Per il Superbonus al 110%, secondo Draghi, è prevista, tra PNRR e Fondo complementare, una dotazione da oltre 18 miliardi (le stesse risorse stanziate dal precedente governo); la misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari; il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023.
Oggi, dopo il voto alla Camera previsto in tarda mattinata, il Presidente del Consiglio riferirà in Senato. Dopo il via libera anche da Palazzo Madama, il PNRR dovrebbe tornare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva, in vista dell’invio a Bruxelles entro venerdì 30 aprile.

GIAPPONE – La riunione della BoJ si è conclusa senza modifiche alla politica monetaria, con l’impegno a proseguire lo stimolo quantitativo e qualitativo con controllo della curva fino a quando l’inflazionenon avrà superato il 2% e starà al di sopra dell’obiettivo in modo stabile. su base stabile”.
Nell’Outlook for Economic Activity and Prices, lo scenario di crescita, circondato ancora da enorme incertezza, è rivisto modestamente verso l’alto, con l’aspettativa di ripresa sostenuta dalla politica fiscale, dalla domanda estera e dalle condizioni finanziarie accomodanti, in un contesto di graduale contenimento dell’impatto di COVID-19.
Secondo la BoJ, l’inflazione rimarrà modestamente negativa “per ora”, sulla scia degli effetti della pandemia e della riduzione delle tariffe della telefonia mobile.
La crescita nell’a.f. 2022 è attesa a 2,4% (da 1,8% previsto a gennaio), mentre per l’a.f. 2023 si prevede una decelerazione a 1,3%.
Per l’inflazione al netto degli alimentari freschi lo scenario è di ripresa da 0,1% dell’a.f. 2021, a 0,8% nell’a.f. 2022 e 1% nell’a.f. 2023.
Il bilancio dei rischi è ancora valutato verso il basso soprattutto per via di COVID.
Tuttavia, la Banca centrale ritiene che dalla parte centrale dell’orizzonte previsivo in poi, l’impatto della pandemia si riduca e sul 2023 i rischi siano circa bilanciati per la crescita.
Sull’inflazione, i rischi sono omogeneamente verso il basso.
Sulla base dell’aggiornamento delle previsioni, in cui l’inflazione non raggiunge, né tanto meno supera, il 2%, la BoJ segnala quindi prosecuzione a oltranza della politica monetaria attuale.
Lo scenario di crescita descritto nell’Outlook appare ottimistico, essendo basato sull’ipotesi che “l’impatto di COVID-19 si riduca gradualmentee cali dal 2022 grazie al progresso delle vaccinazioni.
La situazione attuale in Giappone è nuovamente grave, nel mezzo di una quarta ondata pandemica, che ha determinato l’introduzione di misure fortemente restrittive nelle principali prefetture.
Soprattutto, il fattore di maggiore preoccupazione è lo stallo della campagna vaccinale, ancora quasi ferma, con la somministrazione totale di 2,7 mln di dosi, pari al 2,2% della popolazione.
La curva dei contagi è ancora in rialzo, con una media di 4.500 nuovi casi al giorno (4.915 ieri). Il picco precedente, con circa 6.400 nuovi casi a metà gennaio, era stato controllato con un altro periodo di emergenza nazionale, i cui effetti sono durati però solo per circa 1 mese, fra il 20 febbraio e il 20 marzo.
Il governo ha annunciato che, dopo la fase ora in corso di vaccinazione degli individui con più di 65 anni, da luglio la campagna vaccinale si estenderà a tutta la popolazione.
Lo scenario economico giapponese, dopo l’attesa contrazione del 1° trimestre, potrebbe avere una quasi-stagnazione nel 2°, con rischi di continue frenate dovute a riprese della curva dei contagi per tutto il 2021, pur in presenza di un sostegno significativo dalla domanda estera.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in ulteriore calo, ma poi ha recuperato nel corso della giornata di ieri, sulla leggera salita dei rendimenti, chiudendo circa stabile.
Nell’attesa per il FOMC di domani la direzionalità viene ridimensionata, ma il movimento segnala anche una quasi-saturazione al ribasso dopo la correzione di questo mese.

EURDi riflesso l’euro ha aperto la settimana al rialzo in area 1,21 EUR/USD ma è arretrato nel corso della giornata chiudendo in arretramento.
L’IFO tedesco è migliorato meno delle attese e la componente aspettative ha deluso mostrando un peggioramento.
Da questi livelli di cambio è necessario che i dati dell’area siano particolarmente brillanti affinché l’euro possa salire ulteriormente, soprattutto perché il confronto diretto con l’economia USA rimane sfavorevole.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in leggero rafforzamento ieri sia contro dollaro da 1,38 a 1,39 GBP/USD sia contro euro da 0,87 a 0,86 EUR/GBP al permanere di un sentiment positivo sul quadro di ripresa domestico in una fase comunque di generalizzato indebolimento del dollaro.
Il vero banco di prova per la valuta britannica sarà la riunione BoE della prossima settimana.

JPYLo yen ha aperto la settimana in lieve arretramento sia contro dollaro da 107 a 108 USD/JPY sia contro euro, seppur contenuto in area 130 EUR/JPY.
Il peggioramento del quadro pandemico in Giappone complica il sentiero di ripresa rendendo più cedevole la valuta.
Il messaggio della riunione BoJ di questa notte – che ha lasciato comunque invariati i parametri di policy – è in linea con tale scenario.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La fiducia dei consumatori è vista in recupero ad aprile dopo la flessione di marzo, sulla scia di un primo allentamento delle restrizioni anti-COVID (atteso proseguire in misura più significativa da maggio): l’indice è atteso a 101,6 (da 100,9 precedente).
L’indice composito Istat sul morale delle imprese è visto a 95 (da 93,9 precedente), sulla scia di un rimbalzo nei servizi e nel commercio dopo la flessione di marzo, e di un’ulteriore crescita nel manifatturiero (da 101,2 a 102) e nelle costruzioni.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board ad aprile è attesa da 109,7 di marzo a 112.
Le condizioni correnti dovrebbero essere in netta ripresa a 125 (da 110 di marzo), come rilevato già nell’indagine dell’Univ. of Michigan, mentre le aspettative dovrebbero essere in rialzo solo moderato da 109,6 a 110,5.
La valutazione del mercato del lavoro dovrebbe continuare a migliorare, e le aspettative di inflazione dovrebbero rimanere sul trend verso l’alto iniziato a metà 2020.