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26 Marzo 2020 – nota economica giornaliera

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE è calato meno del previsto a marzo, a 98 da 101 di febbraio (rivisto al ribasso da 102).
Nei servizi, il morale è sceso in misura più pronunciata, a 92 da 106 precedente. La flessione dell’indice composito (a 95 da 105) è la più marcata da quando sono disponibili le serie storiche (1980).
Secondo l’INSEE, l’economia francese sta viaggiando ad un ritmo pari al 65% di quello “standard”.

BELGIO – L’indice di fiducia economica elaborato dalla Banca del Belgio a marzo è crollato oltre le stime iniziali già pessimistiche, toccando il livello di -10,9 da -2,7, minimo dal 2012.
Secondo il campione intervistato, la contrazione dell’attività è stata più violenta nel commercio al dettaglio e nel manifatturiero, mentre le costruzioni mostrano solo una moderata flessione.
Il livello della contrazione segnala un massiccio arresto dell’attività produttiva nei servizi e nel manifatturiero in linea con quanto visto in Italia e Francia, paesi dei quali il governo belga ha imitato le disposizioni.
Per il trimestre in corso prevediamo un crollo del PIL dell’ordine di -1% da 0,4% t/t di fine 2019.

GERMANIA – Il dato finale dell’indice Ifo ha subito un ribasso di 1,6 punti rispetto alla stima preliminare, passando a 86,1. Il valore di marzo è il più basso dal luglio del 2009. L’indice è calato di 9,9 punti rispetto al valore di febbraio, registrando il peggior declino di sempre. La componente delle aspettative è stata anch’essa rivista al ribasso di 2,3 punti rispetto alla stima flash, passando a 79,7 (da 93,1di febbraio). L’indice della situazione corrente ha registrato 93,0 punti (0,8 punti in meno della stima flash) da 99,0 di febbraio. Lo spaccato per settori ha visto il calo peggiore nei servizi, seguiti dal commercio e dal manifatturiero, mentre le costruzioni hanno subito una flessione meno severa. Non ci aspettiamo nessuna ripresa per aprile.

STATI UNITI – Gli ordini di beni durevoli a febbraio sorprendono verso l’alto, con una variazione di 1,2% m/m (consenso: -0,9% m/m), spinti da un rimbalzo nel comparto dei trasporti (settore auto: +1,8% m/m). Al netto dei trasporti, gli ordini sono in calo di -0,6% m/m, più di quanto atteso dal consenso (-0,2% m/m).
Gli ordini di beni capitali al netto di difesa e aerei correggono di -0,8% m/m, dopo +1% m/m a gennaio, con indicazioni deboli anche prima della diffusione dell’epidemia di Covid-19.
Le consegne di beni capitali al netto di difesa e aerei segnano una flessione di -0,7% m/m, puntando a una stagnazione degli investimenti fissi delle imprese prima dell’emergenza coronavirus.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Presidente del Consiglio Conte, intervenendo alla Camera sulle misure del governo per fronteggiare l’emergenza COVID-19, ha confermato che l’esecutivo ha in programma un secondo pacchetto di stimolo all’economia, che potrebbe essere della stessa entità di quello approvato lo scorso 16 marzo (25 miliardi). Oggi il premier riferirà in Senato.
Intanto, secondo una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil, è stato raggiunto un accordo tra governo e sindacati su una rivisitazione, in senso maggiormente restrittivo, dell’elenco delle attività produttive autorizzate in quanto considerate essenziali, oltre che sulla dotazione dei dispositivi di protezione individuale per chi continuerà a lavorare; il ministro dello sviluppo economico Patuanelli si è anche impegnato a incontrare i rappresentanti dei settori nei quali sono emerse difficoltà nell’attuazione dei protocolli sulla sicurezza.

UNIONE EUROPEA – Il Consiglio Europeo si riunisce in videoconferenza per discutere delle politiche di contrasto all’epidemia di COVID-19. Oltre alle misure sanitarie, il consiglio dovrà affrontare anche la questione delle conseguenze socio-economiche. Sul tavolo ci sono anche proposte per evitare che il notevole aumento dei disavanzi di bilancio possa destabilizzare l’unione monetaria.
Nove Stati membri stanno premendo per ottenere anche l’emissione di obbligazioni comuni, ma tale proposta sembra incontrare ancora resistenze difficilmente sormontabili.
Alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario dedicato all’emergenza COVID-19, i primi ministri di 9 Paesi hanno inviato una lettera all’Unione Europea nella quale si chiede “l’attivazione di tutti i comuni strumenti fiscali a sostegno degli sforzi nazionali e a garanzia della solidarietà futura” e, in particolare, di “lavorare su uno strumento di debito comune emesso da una istituzione dell’UE per raccogliere risorse sul mercato sulle stesse basi a beneficio di tutti gli Stati Membri”.
Lo strumento “dovrà essere di dimensioni sufficienti e a lunga scadenza”. Le risorse sarebbero destinate a finanziare “i necessari investimenti nei sistemi sanitari e le politiche temporanee volte a proteggere le nostre economie e il nostro modello sociale”.
Inoltre, la lettera invita anche a esplorare altri strumenti all’interno del bilancio UE, come un fondo specifico per spese legate alla lotta contro la pandemia.
I Paesi che sostengono l’iniziativa sono Italia, Francia, Spagna, Belgio, Portogallo, Grecia, Irlanda, Slovenia e Lussemburgo.

STATI UNITI – US Covid-19 update
Il Senato ha approvato all’unanimità la manovra da circa 2 tln di dollari. Secondo il presidente del Senato McConnell, l’intervento non è un pacchetto di stimolo, bensì soccorso di emergenza. Gli interventi principali contenuti nella manovra sono suddivisi circa a metà fra misure per le famiglie e misure per le imprese (segue un focus con un’analisi più dettagliata).
Per le imprese si offre un misto fra riduzioni di imposte, prestiti e, in caso di maggiori difficoltà, interventi diretti con possibile acquisizione di partecipazione da parte del Tesoro. Per le famiglie il sostegno avviene attraverso un massiccio aumento dei trasferimenti che sosterranno il reddito disponibile e fronteggeranno un periodo di elevata disoccupazione.
500 mld destinati al settore delle grandi imprese, agli stati e ai comuni da utilizzare come garanzia di interventi della Fed e da gestire sotto la supervisione di un nuovo ispettore generale e di un comitato di 5 membri del Congresso, con la possibilità per il Tesoro di acquisire una partecipazione nelle società. Fra gli interventi previsti, si includono 17 mld destinati a società di interesse nazionale, probabilmente Boeing e 29mld alle compagnie aeree (passeggeri e cargo). Le società che usufruiscono dei programmi di sostegno non potranno effettuare riacquisti di azioni. Sarebbero inclusi anche 220 mld per riduzioni di imposte per le imprese, inclusa la possibilità di posporre il pagamento dei contributi previdenziali per i lavoratori.
350 mld di prestiti a piccole imprese. Le spese per salari, affitti, mutui, utility saranno condonate.
150 mld per stati ed enti locali
340 mld di altre spese fra cui 117 mld per ospedali e per la Veteran Administration e 25 mld a sostegno delle società che operano nel settore dei trasporti locali.
350 mld per l’espansione del programma di sussidi di disoccupazione, fino a 39 settimane dalle attuali 26 settimane, con l’inclusione di lavoratori della gig economy e lavoratori autonomi, e aumento dei sussidi di 600 dollari alla settimana per 4 mesi. Il rialzo del sussidio aveva generato ampi conflitti in Senato perché potrebbe alzare il sussidio al di sopra del livello del salario percepito prima dell’eventuale licenziamento. La scelta di inserire l’aumento di 600 dollari deriva dal fatto che i sussidi sono erogati a livello statale e hanno entità variabile. In fase di definizione della manovra è mancato il tempo per adeguare i livelli in base alla legislazione degli stati.
300 mld per l’accredito diretto di 1200 dollari una tantum per individui al di sotto di un reddito di 75 mila dollari (aggiustato per alcune voci) più 500 dollari per ogni figlio dipendente. Al di sopra di tale soglia, gli accrediti saranno ridotti di 5 dollari per ogni 100 dollari aggiuntivi di reddito, con una soglia massima di 99mila dollari (146.500 per capofamiglia con un figlio). I pagamenti andranno a tutti i residenti con regolare codice fiscale.
Dopo il voto del Senato sarà il turno della Camera, che dovrebbe votare venerdì, per inviare la legge alla firma del presidente entro venerdì fine settimana.
Il pacchetto votato al Senato affronta i principali problemi di liquidità delle imprese e delle famiglie durante il periodo di shutdown. La manovra non sarà in grado di evitare una pesante contrazione del PIL nel 2° trimestre, accompagnata da un balzo del tasso di disoccupazione, anche su livelli a due cifre, però in caso di shutdown della durata di un trimestre, potrebbe evitare l’avvitamento in una recessione prolungata e profonda, grazie al sostegno al reddito disponibile e all’infusione di liquidità. In caso di estensione del periodo di shutdown, sarebbero necessari ulteriori interventi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ancora, per effetto dell’ulteriore ridimensionamento della risk aversion in attesa dell’approvazione del nuovo ampio pacchetto di stimolo fiscale: il Senato ha già approvato, domani si attende il voto alla Camera.
A meno di un nuovo improvviso deterioramento di sentiment, il biglietto verde dovrebbe mantenersi sulla difensiva. Tra i dati oggi avranno insolito rilievo i sussidi di disoccupazione, che mostreranno un aumento fortissimo a causa delle misure restrittive imposte dal coronavirus.

EURDi converso l’euro è salito ulteriormente da 1,07 a 1,09 EUR/USD. Per quanto il movimento sia perlopiù un riflesso della dinamica del dollaro, una notizia favorevole è giunta ieri dalla Germania, dove il governo ha varato un ampio pacchetto di stimolo fiscale abbandonando, alla luce dell’emergenza in atto, il vincolo del pareggio di bilancio.
Oggi inoltre si riunisce il Consiglio Europeo (16:00) per valutare ulteriori interventi per contrastare gli effetti del coronavirus. La dinamica generalizzata del dollaro in risposta all’evoluzione della risk aversion dovrebbe restare il driver del cambio anche oggi.

GBPLa sterlina ha proseguito il recupero sia contro dollaro da 1,16 a 1,19 GBP/USD sia contro euro da 0,92 a 0,90 EUR/GBP, non su una ritrovata forza propria, che rimane assente, ma per lo più di riflesso al ritracciamento generalizzato del dollaro.
La notizia dell’ampio aumento del numero di casi di coronavirus nel Regno Unito pone qualche rischio verso il basso per la valuta britannica.
Oggi la BoE pubblicherà i verbali della riunione di ieri e di quella straordinaria del 19 marzo, quando i tassi sono stati portati a 0,10% e sono stati ampliati il programma di acquisti (QE) e il TFSME.
I verbali potrebbero contenere qualche riferimento alla recente dinamica del cambio e offrire maggiori dettagli sull’impatto del coronavirus per l’economi britannica.

JPYLo yen, stabile ieri in range contro dollaro tra 110 e 111 USD/JPY e in calo contro euro da 119 a 121 EUR/JPY, per via del rafforzamento dell’EUR/USD, oggi apre in moderato rialzo.
Anche in questo caso il driver principale resta la dinamica del dollaro in funzione dell’evolversi della risk aversion, ricordando comunque che lo yen mantiene il ruolo di safe haven, anche se recentemente è stato surclassato in questo dal dollaro.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
 – Il focus sui dati di oggi sarà sui nuovi sussidi di disoccupazione per la settimana conclusa il 21 marzo, previsti in rialzo a 2,5 milioni, da 281 mila della settimana precedente, sulla base delle informazioni non ufficiali rilasciate nei giorni scorsi da molti stati. Gli occupati fra marzo e aprile potrebbero essere in calo di 3-4 milioni.
– La stima finale del PIL del 4° trimestre dovrebbe confermare una variazione di 2,1% t/t ann.