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26 Maggio 2023 – nota economica giornaliera

FRANCIA – Ieri l’indice INSEE di fiducia delle imprese è calato a sorpresa di due punti a 100 a maggio, registrando un minimo da aprile 2021.
L’indicatore è in linea con la media di lungo periodo ma ha registrato correzioni diffuse a tutti i settori, in particolare la terza flessione consecutiva per la manifattura (99 da 101) e i servizi (101 da 103), a fronte di un commercio al dettaglio poco variato (100 da 101).
Il morale nelle costruzioni (108 da 111) mantiene la tendenza al ribasso avviata a inizio anno, tornando sui livelli di aprile 2021, mentre si registra una correzione dopo il rimbalzo di marzo per il commercio all’ingrosso (94 da 98).
Si evidenzia inoltre una flessione di tre punti dell’indice sull’occupazione (106), che resta peraltro su livelli espansivi.
Sia nell’industria che nei servizi il deterioramento del morale è guidato soprattutto dalle componenti relative ai tre mesi precedenti (probabilmente accentuato dagli scioperi dei mesi scorsi), ma anche i giudizi prospettici non danno segnali particolarmente incoraggianti per i prossimi mesi.
In sintesi, le informazioni più recenti sembrano coerenti con una crescita del PIL francese costante allo 0,2% t/t nei trimestri centrali dell’anno (sugli stessi ritmi di inizio anno).

STATI UNITI
 – Ieri, la seconda stima del PIL del 1° trimestre ha registrato una variazione di 1,3% t/t ann., dopo 1,1% t/t ann. della lettura advance, con revisioni verso l’alto per i consumi delle famiglie (a 3,8% t/t ann., da 3,7%) e per le scorte (contributo pari a -2,1pp da -2,3pp).
Gli investimenti fissi non residenziali sono in crescita modestamente più rapida (1,4% t/t ann., da 0,7% t/t ann.) mentre nel comparto residenziale la contrazione è marginalmente più ampia.
Per il deflatore, la variazione è di 4,96% t/t ann., da 4,94%.
I dati potrebbero determinare un rialzo delle previsioni del FOMC a giugno.
– Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 20 maggio sono salite marginalmente, a 229 mila da 225 mila, mantenendosi sui livelli medi dell’ultimo mese.

 

COMMENTI:                                  

BCE – Secondo Knot (Olanda), la BCE dovrà attuare ancora almeno due rialzi dei tassi ufficiali, mentre riguardo a settembre ha detto che non è possibile pronunciarsi.
Tuttavia, ha aggiunto che i tassi dovranno restare al livello raggiunto per un po’ di tempo e che le attese di taglio oggi incorporate nelle curve di mercato sono troppo ottimistiche.
De Guindos ha sottolineato che le prospettive dell’inflazione, e quindi anche dei tassi, dipendono dalle politiche fiscali.
Sia De Guindos, sia Villeroy de Galhau hanno invitato i governi europei ad abrogare le misure di sostegno introdotte durante la fase di rincaro dell’energia.
Oggi è atteso un intervento del capo-economista Philip Lane.

STATI UNITI
 – Ieri Biden ha detto che i negoziati sul limite del debito stanno facendo progressi.
Il presidente ha sottolineato che le discussioni riguardano il sentiero del budget, e che un default non è un’opzione.
Oggi i rappresentanti della Camera lasciano Washington per il periodo di sospensione dei lavori di Memorial Day, ma lo speaker ha già preavvisato che la sospensione potrà essere interrotta per finalizzare i dettagli e votare su un accordo.
La questione centrale dei negoziati è sempre il sentiero della spesa discrezionale, con il focus su un possibile compromesso che ne vincoli il sentiero fino al 2025, mantenendo in essere aumenti per la difesa, e alzi o sospenda il limite del debito sullo stesso orizzonte.
Fitch ha comunicato di avere messo sotto osservazione negativa il rating degli Stati Uniti.
Pur ritenendo che lo scenario centrale sia un accordo fra democratici e repubblicani sul limite del debito, Fitch sottolinea la possibilità che un compromesso non venga siglato in tempo per evitare il mancato pagamento degli impegni finanziari del Tesoro.
Secondo Fitch l’incapacità di soddisfare un pagamento dopo il 1° giugno, e anche il ricorso al 14° emendamento, sarebbero incoerenti con il rating AAA attualmente detenuto dagli Stati Uniti.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è salito ulteriormente ieri seguendo l’analogo movimento dei rendimenti sostenuti da attese che la Fed tenga i tassi elevati più a lungo.
Dai dati di oggi si attendono indicazioni miste (negative per gli ordini di beni durevoli, positive per spesa e reddito personali e deflatori), ma in questi giorni i riflettori restano sulla questione del limite del debito, in merito alla quale gli ultimi colloqui hanno fatto registrare dei progressi.
Questa mattina il dollaro è in parziale arretramento, ma si tratta di un ritracciamento perlopiù di tipo tecnico dopo l’ampio rafforzamento delle ultime settimane.
Al di là del breve, comunque, il trend di fondo dovrebbe tornare ad essere ribassista, in prospettiva della futura svolta Fed.

EURL’euro è sceso ancora ieri approfondendo il calo in area 1,07 EUR/USD, ma sta leggermente recuperando questa mattina, ancora principalmente di riflesso alla dinamica del dollaro.
La cedevolezza della moneta unica è comunque accentuata dalla tendenza dei dati recenti dell’area che si stanno rivelando un po’ più deboli delle attese.
La prospettiva di altri rialzi BCE entro l’estate e quindi di un restringimento dei differenziali di rendimento rispetto agli USA resta però il principale fattore di forza dell’euro e prossimamente dovrebbe consentirgli di riprendere a salire verso quota 1,10 EUR/USD.

GBPAnche la sterlina ha ceduto ieri contro dollaro mantenendosi comunque in area 1,23 GBP/USD e sta recuperando oggi, principalmente di riflesso alla dinamica del biglietto verde.
Questa mattina, comunque, di parziale aiuto stanno risultando anche i dati sulle vendite al dettaglio che hanno confermato le attese di recupero, anche se il rimbalzo più ampio del previsto è perlopiù dovuto alla revisione verso il basso sul mese precedente.
Comunque, il dato è in linea con il messaggio veicolato di recente dalla BoE, che ha rivisto in senso migliorativo lo scenario di crescita, anche se il quadro generale resta improntato a debolezza.
Il mercato sta continuando a rivedere verso l’alto il sentiero atteso dei rialzi dei tassi BoE: oggi sconta almeno 100 pb di rialzi entro l’autunno, a nostro avviso suscettibile di essere prossimamente rivisti di nuovo al ribasso.
Tuttavia, la prospettiva che entro l’estate la BoE alzi ancora i tassi dovrebbe tornare a favorire un recupero della sterlina rispetto al dollaro, anche se inferiore a quello atteso per l’euro perché il quadro macro britannico resta più debole di quello dell’area.
Oggi invece la sterlina è in rafforzamento contro euro da 0,87 a 0,86 EUR/GBP, per via della revisione molto più ampia verso l’alto che il mercato sta attuando sui tassi attesi BoE.

JPYLo yen si è indebolito ulteriormente contro dollaro aggiornando i minimi da 138 a 140 USD/JPY (livelli abbandonati a novembre) a causa della nuova salita dei rendimenti a lunga USA.
Il ministro delle finanze Suzuki ha dichiarato che le dinamiche di mercato vengono monitorate da vicino, spiegando comunque che i cambi dovrebbero essere determinati dai mercai in base ai fondamentali.
Fino a che i rendimenti USA non invertiranno rotta al ribasso lo yen potrà mantenersi sulla difensiva.
Contro euro lo yen è sceso di meno da 149 a 150 EUR/JPY, complice il calo dell’EUR/USD.
Oggi la valuta nipponica sta parzialmente recuperando su entrambi i fronti.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi la fiducia di imprese e consumatori è vista correggere a maggio dopo il trend di ripresa che ha caratterizzato i mesi scorsi.
Il morale delle aziende manifatturiere potrebbe calare per il secondo mese a 102,5 da 103 di aprile, ma anche l’indice composito IESI di fiducia delle imprese potrebbe correggere, sulla scia di un minor vigore nelle costruzioni, stimiamo a 110,2 da 110,5 precedente.
Infine, il morale delle famiglie è visto a 105,2 da 105,5, per effetto della risalita dell’inflazione sui beni a più alta frequenza di acquisto.

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori è atteso stabile a 83 a maggio.
A differenza che nelle altre principali economie europee, il morale dei nuclei famigliari in Francia non ha ancora mostrato chiari segnali di recupero ma si è stabilizzato su livelli ben inferiori alla media storica, coerenti con una dinamica ancora molto debole dei consumi privati.

STATI UNITI
 – Oggi, gli ordini di beni durevoli di aprile (prel.) sono attesi in calo di -1,2% m/m, dopo 2,8% m/m, sulla scia della correzione attesa nel comparto volatile dell’aeronautica civile.
– La spesa personale ad aprile è prevista in rialzo di 0,5% m/m, grazie al rimbalzo dei beni durevoli (auto) e al trend solido dei servizi.
Il reddito personale dovrebbe accelerare, in seguito alla combinazione di aumento solido dei salari orari e degli occupati, come evidenziato dall’employment report di aprile.
Il deflatore dei consumi dovrebbe aumentare di 0,3% m/m (4,3% a/a).
Il deflatore core è previsto in rialzo di 0,4% m/m (4,7% a/a), con rischi verso il basso.
La variazione nel comparto dei servizi core ex-abitazione dovrebbe restare sostenuta, alla luce delle informazioni del PPI, che indicano accelerazione dei prezzi della sanità e dei servizi finanziari, e del CPI, che hanno mostrato un ritmo più rapido dei rialzi per ricreazione e istruzione.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a maggio (finale) dovrebbe recuperare solo marginalmente l’indebolimento visto con la lettura preliminare.
L’indice è previsto a 58,5 da 57,7 della stima flash.
Le aspettative di inflazione a 5 anni potrebbero ritracciare di 1 decimo a 3,1%, dopo essere salite a 3,2% con la lettura preliminare, toccando il massimo dal 2011.