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26 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

FRANCIA – Ieri il morale dei consumatori è calato di un punto a 86 a maggio: è la quarta flessione consecutiva, anche se più contenuta rispetto a quelle registrate tra marzo e aprile, che lascia l’indice ben al di sotto della media di lungo periodo e sui minimi dal 2014, confermando un quadro di debolezza per i consumi nel trimestre in corso.

STATI UNITI – Ieri, gli ordini di beni durevoli di maggio hanno mostrato una variazione di 0,4% m/m e il dato di aprile è stato rivisto verso il basso a 0,6% m/m da 1,1% m/m.
Gli ordini e le consegne di beni capitali al netto di aerei e difesa hanno segnato un rallentamento, con indicazioni di possibile indebolimento della crescita degli investimenti fissi non residenziali in estate

 

COMMENTI:

BCEKnot, governatore della DNB e membro del consiglio direttivo BCE, ritiene che l’opzione di un rialzo di 50pb a luglio sia sul tavolo, ma che se le aspettative di inflazione resteranno vicine al 2% egli appoggerà la strategia di rialzi graduali (cioè di 25pb per volta).
Knot ritiene altresì improbabile che la BCE discuta di avviare la riduzione del bilancio nel 2022.
Lane, membro del comitato esecutivo, ritiene appropriato avviare la normalizzazione della politica monetaria, e ha menzionato la maggiore diffusione delle indicizzazioni salariali e l’aumento delle attese di inflazione delle famiglie come motivi di preoccupazione per la BCE.
Lane ha dichiarato che i primi passi della normalizzazione saranno “chiari e robusti”, mentre quelli successivi saranno graduali e condizionati ai dati: anche Lane, dunque, potrebbe ora essere a favore di 75pb di rialzo fra luglio e settembre.
L’unica voce a favore di un approccio cauto è attualmente quella di Panetta, che ieri ha sottolineato i segnali di indebolimento della congiuntura e che l’obiettivo della normalizzazione non dovrebbe essere il tasso neutrale.

STATI UNITI
– I verbali della riunione del FOMC di maggio non hanno fornito nuove indicazioni per il sentiero e il punto di arrivo dei tassi, ma hanno confermato la guidance per le prossime riunioni emersa dai discorsi recenti.
I partecipanti” (cioè il consenso) ritenevano necessario muoversi “speditamente” verso una stance neutrale e notavano che “un posizionamento restrittivo potrebbe diventare appropriato”.
La “maggior parte” giudicava appropriati rialzi di 50pb al prossimo paio di riunioni.
Molti” partecipanti ritenevano che una rimozione inizialmente rapida dello stimolo monetario potrebbe permettere più avanti nell’anno di valutare gli effetti delle politiche attuate e l’entità dei successivi aggiustamenti di policy.
Diversi” partecipanti hanno sottolineato la difficoltà di ripristinare la stabilità dei prezzi mantenendo anche condizioni del mercato del lavoro “forti”.
Per quanto riguarda il bilancio, è stata ventilata la possibilità di iniziare vendite attive di MBS una volta avviato il processo di riduzione del bilancio.
Nella valutazione dello scenario, le prospettive di crescita restavano positive e le preoccupazioni per l’inflazione, il mercato del lavoroestremamente sotto pressione” e le strozzature all’offerta sono state al centro della discussione.
In particolare, i partecipanti riportavano il persistente eccesso di domanda di lavoro e diversi segnalavano che potrebbe essere necessario ridurre la domanda di lavoro per contenere le pressioni sui salari.
Per i partecipanti, i rischi per prezzi e salari restano orientati verso l’alto.
In conclusione, i verbali hanno confermato la guidance di breve termine (rialzi di 50 pb a giugno e luglio), la necessità di muoversi speditamente verso la neutralità (senza discutere il livello dei tassi neutrali) e la presenza di rischi verso l’alto per prezzi e salari.
Dal documento tuttavia non sono emerse informazioni rilevanti per aggiornare le previsioni del punto di arrivo dei tassi né per identificare le condizioni che porteranno a un rallentamento del ritmo dei rialzi.
Il consenso evidentemente non è ancora formato riguardo agli interventi che vanno al di là del “prossimo paio di riunioni”.
– Il CBO ha pubblicato il Budget and Economic Outlook per il periodo 2022-32, in cui si evidenziano trend verso l’alto per debito e deficit, previsti a 110% e 6,1% del PIL, rispettivamente, nel 2032, con un peggioramento complessivo dello scenario fiscale.
Il deficit nell’anno fiscale 2022 è previsto a 1 tln di dollari (4,2% del PIL).
L’inflazione è prevista a 4,7%, 2,7% e 2,3% nel 2022-24.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è risalito leggermente ieri, ma ha arginato i guadagni sia dopo i dati sugli ordini di beni durevoli risultati più deboli delle attese sia dopo i verbali del FOMC che non hanno offerto segnali a favore di un sentiero di rialzi dei tassi ancora più robusto di quanto già scontato dal mercato.
Il dollaro potrebbe quindi tendenzialmente stabilizzarsi per ora.

EURL’euro ha corretto ieri da 1,07 a 1,06 EUR/USD, risalendo parzialmente però dopo i dati USA e i verbali del FOMC.
Da alcuni esponenti BCE sono giunte altre aperture a favore di un primo rialzo dei tassi di 50 pb in caso di necessità.
L’euro non ne ha beneficiato perché era già salito significativamente nei giorni precedenti e perché ora si aspetta dai dati il segnale per capire se sia effettivamente necessario o meno un primo intervento più robusto.
In assenza di novità di rilievo il cambio dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi nella fascia medio-alta del range 1,05- 1,08 EUR/USD.

GBPLa sterlina ha lievemente recuperato contro dollaro tra ieri e oggi da 1,24 a 1,26 GBP/USD, ma di fatto si tratta di una stabilizzazione che riflette la fase di assestamento del dollaro.
In assenza di dati domestici deludenti, dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi in attesa di spunti nuovi dal lato USA. Ieri ha recuperato anche contro euro da 0,85 a 0,84 EUR/GBP, ma anche in questo caso la dinamica di breve è perlopiù laterale.

JPYLo yen si sta stabilizzando contro dollaro tra 126 e 127 USD/JPY, sostenuto dalla tendenza cedente dei rendimenti a lunga USA ma frenato dal leggero rientro della risk aversion.
In assenza di spunti nuovi sul fronte USA e a livello di sentiment globale, la tendenza potrebbe essere alla stabilizzazione nel breve.
Il cambio è stabile anche contro euro tra 135 e 136 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi la fiducia di famiglie e imprese potrebbe migliorare lievemente a maggio.
Il morale dei consumatori è visto a 100,5 da 100 precedente, sulla scia di un possibile parziale ridimensionamento delle attese di inflazione (anche grazie ai recenti interventi calmieranti del Governo).
L’indice composito di fiducia delle aziende è visto a 105,8 da 105,5 di aprile: si dovrebbe vedere un recupero nei servizi a fronte di un deterioramento nell’industria (stimiamo a 109,3 da 110 di aprile).
Saranno diffusi anche i dati sul fatturato industriale nel mese di marzo.

STATI UNITI – In termini di dati, oggi la seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe registrare una contrazione di -1,3% t/t ann. vista con la stima advance, con una revisione verso l’alto dei consumi.