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26 Maggio 2020 – nota economica giornaliera

GERMANIA – A maggio, l’indice Ifo è rimbalzato a 79,5 dal 74,2 (rivisto al ribasso da 74,3) di aprile, sulla scia dell’allentamento delle misure di lockdown e del contenimento dei contagi.
Migliora lo scenario economico: l’indice delle aspettative è salito a 80,1 (da 69,4), anche se il livello indica che gran parte delle imprese resta negativa sulle prospettive.
La componente della situazione corrente, invece, ha registrato un’ulteriore flessione a 78,9 dal 79,4 precedente (rivisto da 79,5).
Lo spaccato per settori ha visto un miglioramento generalizzato della fiducia, guidato dalla componente delle aspettative; al contrario, l’indice della situazione corrente è sceso per le imprese manifatturiere e per le costruzioni, mentre hanno registrato performance migliori rispetto al mese precedente il settore dei servizi ed il commercio.
L’indagine congiunturale di questo mese indica un pessimismo ancora diffuso, segnale che la ripresa sarà lenta.

BELGIO – L’indice di fiducia economica elaborato dalla Banca del Belgio registra solo un blando miglioramento a maggio, salendo a -34,4 da -36,1 contro attese di consenso più positive.
Il miglioramento è trainato dal sotto-indice legato ai servizi produttivi, che rimbalza da -62,1 a -35,1 spinto dalla riapertura della gran parte delle attività produttive.
Il sotto-indice per il manifatturiero addirittura peggiora a -36 da -32,6 registrando un nuovo minimo storico a causa del crollo degli ordini attesi, mentre nelle costruzioni cala a -24,3 da -23,2.
Nel commercio l’indice si stabilizza a -41,8 da -41,6 nonostante la ripresa delle attività a causa di aspettative fosche per gli ordini dei prossimi tre mesi.
A pesare in maniera generalizzata sull’indagine di maggio è la percezione di una maggiore difficoltà di accesso al credito da parte delle aziende rispetto alla precedente indagine trimestrale di gennaio.

 

COMMENTI:

BCE – Il governatore di Banque de France, Villeroy de Galhau, ha dichiarato in un discorso alla Société d’économie politique che “a seconda della dinamica del mercato e delle condizioni di liquidità – e laddove queste presentano lacune ingiustificate o sussistono rischi di volatilità eccessiva – alcune banche centrali nazionali devono essere in grado di acquistare molto di più e altre significativamente meno [nell’ambito del PEPP], garantendo allo stesso tempo che i rischi rimangano non condivisi“.
Nelle attuali circostanze, “aggrapparsi alle quote del capitale per determinare gli importi degli acquisti di ciascun paese sarebbe un vincolo senza senso, che comprometterebbe l’efficacia dei nostri sforzi di intervento“.
Secondo Villeroy de Galhau, ha senso ragionare su un aumento del PEPP soltanto dopo averne assicurata la massima efficacia.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata in calo aprendo quella corrente in marginale rafforzamento, ma dato che ieri i mercati USA erano chiusi è da oggi che le dinamiche del biglietto verde assumeranno maggior significato.
Oggi apre in calo su un generalizzato sentiment positivo circa le possibilità di ripresa dopo la pandemia, ma l’incertezza e le rinnovate tensioni USA-Cina limitano l’upside.
I dati di aprile confermeranno gli effetti molto negativi della pandemia, mentre quelli di maggio, a partire dall’odierna fiducia dei consumatori, dovrebbero mostrare primi segnali di ripresa. A meno di novità rilevanti il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi nel range della scorsa settimana.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in rafforzamento, aprendo quella corrente in calo da 1,09 a 1,08 EUR/USD.
Oggi apre in risalita a 1,09 EUR/USD, sull’arretramento del dollaro.
I riflettori saranno puntati sulla decisione della Commissione Europea, attesa domani, in merito al Recovery Fund.
In caso di sviluppi favorevoli su questo fronte l’euro dovrebbe riuscire a rafforzarsi riaffacciandosi a quota 1,10 EUR/USD. In caso contrario si indebolirebbe ancora.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in rafforzamento da 1,20 a 1,22 GBP/USD contro dollaro, più stabile invece contro euro in area 0,89 EUR/GBP.
Poco rilevanti i movimenti di ieri in apertura di settimana a causa della chiusura per festività dei mercati britannici. In assenza di spunti di rilevo questa settimana dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.
Il quarto round di negoziati con l’UE partirà lunedì prossimo: la preoccupazione che termini con un nulla di fatto resta un significativo rischio verso il basso per la sterlina.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in range contro dollaro a 107-108 USD/JPY.
Contro euro rimane sulla difensiva dopo essere sceso da 115 a 118 la settimana scorsa. In assenza di novità di rilievo, i range dovrebbero rimanere approssimativamente i medesimi.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – A maggio, l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE potrebbe mostrare segnali di ripresa, che saranno probabilmente più visibili in alcuni specifici settori come farmaceutico, agro-alimentare, chimica e informatica. L’indice potrebbe risalire a 85, da 82 di aprile.

STATI UNITI
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a maggio è prevista in rialzo da 86,9 a 89 di aprile, che dovrebbe essere il minimo per questa fase della pandemia. L’indice dell’Univ. of Michigan nella rilevazione preliminare di maggio ha segnato un marginale rimbalzo e l’indice del Conference Board dovrebbe essere in aumento più marcato, in seguito al proseguimento e alla diffusione della riapertura delle attività.
– Le vendite di case nuove sono previste in calo a 540 mila da 627 mila di marzo, che aveva registrato un crollo di -15,4% m/m da febbraio. La previsione per aprile riporterebbe le vendite sui livelli del 2016, in linea con le indicazioni dell’indice di fiducia dei costruttori di case, sceso a 30 ad aprile, da 72 di marzo.
Il mercato immobiliare residenziale sarà frenato dal crollo dell’occupazione e dell’attività nel 2° trimestre. Tuttavia, rispetto alla grande recessione, i tassi sui mutui sono in fase espansiva e il mercato era, prima della pandemia, in una situazione di eccesso di domanda. Queste caratteristiche potrebbero rendere meno prolungata la recessione del settore.