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26 Febbraio 2020 – nota economica giornaliera

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE è rimasto stabile a 102, ma il dato di gennaio è stato rivisto al rialzo di due punti da 100 a 102. Questo conferma la nostra previsione che lo stato di salute del comparto manifatturiero francese è migliore rispetto all’immagine data dalle indagini PMI, che per febbraio avevano indicato un calo a 49,7 da 51,1.
Lo spaccato mostra un aumento della produzione corrente e degli ordini dall’estero, con una domanda interna che si rafforza, mentre quella estera rimane però fiacca.
Il livello dei prezzi in input è atteso in aumento mentre le prospettive occupazionali risultano stabili. L’indagine di febbraio indica che il comparto manifatturiero sta incrementando la produzione nel trimestre in corso rispetto al livello di fine 2019. A marzo potrebbe aversi una battuta d’arresto sull’onda della diffusione della COVID-19 in Europa.

GERMANIA – Nell’ultimo trimestre del 2019, l’economia tedesca ha registrato una stagnazione della crescita del Pil, dopo il +0,2% t/t (dati aggiustati per la stagionalità e per gli effetti di calendario) del trimestre precedente. La crescita tendenziale è passata a +0,4% da +0,6%, con un tasso medio annuo di crescita in diminuzione a 0,6% nel 2019, dall’1,5% del 2018.
La domanda interna, uno dei motori dell’economia tedesca, ha segnato un rallentamento. La spesa pubblica è aumentata solamente dello 0,3% t/t, scendendo dall’1,3% del terzo trimestre. Il consumo delle famiglie ha registrato una stagnazione, dopo un +0,5% t/t nel trimestre precedente, mentre gli investimenti fissi sono scesi del -0,2% t/t da -0,1% t/t, spinti al ribasso dal calo della spesa per macchinari ed attrezzature (-2,0% t/t, da -1,4% precedente). Il settore delle costruzioni è cresciuto dello 0,6% t/t dallo 0,4% precedente, aiutato dalle favorevoli condizioni climatiche.
La componente estera netta ha contribuito negativamente alla crescita, con le esportazioni calate del -0,2% (da +1,0% del 3° trim.), e le importazioni salite del +1,3%, dopo il -0,4% precedente.
Il contributo delle scorte è stato di 0,6 punti percentuali, ed ha controbilanciato il calo delle esportazioni nette.
Dal lato dell’offerta, i settori dei servizi e delle costruzioni accelerano, mentre il manifatturiero rimane debole. Migliorano i dati sull’occupazione, nonostante la debolezza del Pil tedesco. Nel 2019, il numero di posti di lavoro è cresciuto dello 0,7% (circa 300 mila posti di lavoro in più), portando l’occupazione verso un nuovo massimo.
Lo scenario macroeconomico futuro si mostra particolarmente fragile. Prevediamo una crescita dello 0,2% t/t nel 1° trim. del 2020 e dello 0,3% nel secondo, con un tasso annuo dello 0,5%.

STATI UNITI – La fiducia delle famiglie rilevata dal Conference Board a febbraio aumenta da 130,4 a 130,7 (rivisto da 131,6), toccando il massimo da sei mesi.
Le informazioni dell’indagine sono miste, con un calo della situazione corrente (da 173,9 a 165,1) a fronte di un aumento delle aspettative da 101,4 a 107,8 (massimo da luglio 2019).
La valutazione del mercato del lavoro peggiora a 29,8 (da 33,5 di gennaio), e tocca il minimo da luglio 2019. L’indagine nel complesso si mantiene positiva e in linea con un sentiero di espansione moderato dei consumi. I dati non riflettono la diffusione del COVID-19 al di fuori dalla Cina e la correzione di mercato degli ultimi giorni.
– L’indagine del manifatturiero della Richmond Fed cala a febbraio da 20 a -2. Le indagini del settore a febbraio finora sono state miste, con alcuni risultati migliori e altri più deboli rispetto a gennaio.

 

COMMENTI:

STATI UNITI Clarida (Board Fed) ha affermato che la Fed sta seguendo l’epidemia da vicino, ma è ancora troppo presto per dire se gli effetti del coronavirus porteranno a una “rivalutazione significativa” dello scenario tale da influenzare il sentiero dei tassi.
Clarida ha detto che l’epidemia potrebbe colpire altre aree al di fuori della Cina ma rimane incerta la dimensione e la durata di eventuali ripercussioni globali.
Kaplan (Dallas Fed) ha detto che sta monitorando i dati relativi alla diffusione del coronavirus e seguendo attentamente i mercati. Al momento Kaplan non è incline a considerare variazioni dei tassi e non ha voluto dire se la prossima mossa sarà verso l’alto o verso il basso. Secondo Kaplan i segnali dei mercati sui tassi sono viziati dalla ricerca di protezione e vanno letti con cautela.
La nostra previsione è che alla riunione di marzo ci sia uno spostamento dovish delle proiezioni dei tassi, con il riconoscimento che, anche se ancora incero, il prossimo movimento dei tassi sarà più probabilmente verso il basso che verso l’alto.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha continuato a scendere, a causa dell’accresciuta probabilità implicita di un taglio dei tassi Fed verso metà anno per via dei maggiori rischi verso il basso imputabili agli effetti del coronavirus. Il calo rappresenta comunque anche un ritracciamento rispetto all’ampia salita recente. La fiducia dei consumatori ieri ha mostrato un leggero aumento, ma con una revisione al ribasso sul mese precedente e segnali misti dalle componenti dell’indagine. I dati sulle vendite di case oggi dovrebbero essere positivi, ma probabilmente a prevalere sarà ancora il sentiment generale in relazione al coronavirus.

EUR – L’euro è salito ancora, restando però in area 1,08 EUR/USD (massimo a 1,0890). Il movimento è ancora perlopiù il riflesso del generalizzato ritracciamento del dollaro. La reazione (positiva) alla fiducia delle imprese francesi è stata infatti molto limitata. In assenza di sviluppi più significativi il range centrale di oscillazione dovrebbe restare 1,07-1,09 EUR/USD.

JPY – Lo yen ha continuato a rafforzarsi sia contro dollaro da 111 a 109 USD/JPY sia contro euro da 120 a 119 EUR/JPY all’intensificarsi dell’allerta sul coronavirus. Finché le preoccupazioni non si saranno attenuate, la valuta nipponica dovrebbe restate supportata.

GBP – La sterlina si è rafforzata sia contro dollaro da 1,29 a 1,30 GBP/USD sia contro euro da 0,84 a 0,83 EUR/GBP. Il movimento però è perlopiù tecnico e si configura come il riflesso del ritracciamento del dollaro più che come spinta autonoma. Il governo britannico ha infatti deliberato il mandato per i negoziati con l’UE, che verrà reso noto giovedì. I negoziati partiranno lunedì prossimo, ma l’incertezza su questo fronte rimane elevata, il che comprime l’upside della valuta britannica.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – L’indice di fiducia dei consumatori è visto correggere marginalmente a febbraio, a 103 da 104, dopo essere salito di due punti il mese scorso. In media il morale delle famiglie rimane su livelli ancora superiori alla media storica.

STATI UNITI – Le vendite di case nuove a gennaio dovrebbero essere in rialzo a 715 mila (da 694 mila di dicembre), invertendo la dinamica modestamente negativa dell’autunno e confermando il trend verso l’alto in atto da fine 2018.
La fiducia dei costruttori di case ha svoltato a gennaio 2019 ed è sui massimi da metà 1999; i nuovi cantieri residenziali a dicembre hanno registrato un’accelerazione della crescita, spinti anche dal clima mite. I trend delle variabili del settore immobiliare residenziale restano positivi, anche se l’espansione è frenata dalla scarsità di offerta e dal continuo rialzo dei prezzi.