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25 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri il PMI composito è calato più del previsto a maggio, a 54,9 da un precedente 55,8, su livelli peraltro ancora espansivi.
La flessione è diffusa a manifattura (54,4 da 55,5) e servizi (56,3 da 57,7).
Se nel terziario l’attività continua ad essere sostenuta dal rimbalzo post-pandemico, lo spaccato dell’indagine industriale dipinge un quadro di maggiore debolezza per il settore e punta verso ulteriori rallentamenti nei prossimi mesi.
Correggono modestamente ma restano su livelli storicamente elevati gli indici relativi ai prezzi, pagati e ricevuti, in entrambi i settori.

FRANCIA – L’indice INSEE di fiducia delle imprese manifatturiere a maggio è calato di due punti a 106, ancora al di sopra della media di lungo periodo ma sui minimi dallo scorso settembre, con indicazioni di netto peggioramento delle attese di produzione.
Il morale migliora nei servizi e nel commercio al dettaglio mentre torna a calare nelle costruzioni.

GERMANIA – Questa mattina la seconda stima ha confermato la variazione congiunturale del PIL nel 1° trimestre a 0,2% t/t, rivedendo però al rialzo di un decimo la crescita annua a 3,8%.
La fiducia dei consumatori è migliorata marginalmente a -26 da -26,5 precedente (dato atteso per giugno).

STATI UNITI
 – Ieri, il PMI manifatturiero flash di maggio è calato a 57,5, da 59,1, in linea con le attese, e segnala continua espansione a ritmi solidi, con rialzi per produzione, ordini e occupazione, pur in presenza di persistenti freni dal lato dell’offerta e di elevate pressioni sui prezzi.
Il PMI dei servizi è calato a 53,5 da 55.6, con indicazioni di domanda solida, frenata dagli effetti restrittivi dei rialzi dei prezzi e dei tassi di interesse.
– Le vendite di case nuove di aprile hanno registrato un calo molto più ampio delle attese, a 591 mila da 709 mila di marzo (-16,6% m/m, -26,9% a/a), generando un netto aumento delle scorte di case in vendita e confermando gli effetti restrittivi del rialzo dei tassi sui mutui.

 

COMMENTI:

BCE – Continuano le esternazioni sulla politica monetaria, che ieri hanno confermato la presenza di un gruppo di governatori di banche centrali nazionali propensi a spingere per un rialzo di 50pb a luglio (Kazaks, Holzmann e precedentemente Knot), mentre il consenso è stato raggiunto a favore di una mossa di 25pb.
Il dibattito non è del tutto chiuso, tanto che la presidente ha parlato di tassi a zero o leggermente positivi entro fine settembre.

STATI UNITI – Oggi il focus sarà sulla pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di maggio, che la distribuzione del consenso riguardo alla velocità dei rialzi e alle condizioni richieste per ridurre il ritmo di aumento dei Fed Funds dai 50pb previsti per giugno e luglio verso incrementi “misurati” di 25pb.
Potrebbe anche emergere il dibattito relativo all’eventuale entrata dei tassi in territorio restrittivo.
Alla luce delle dichiarazioni hawkish delle ultime settimane, difficilmente i verbali daranno sorprese in tale direzione.
Bostic (Atlanta Fed) ha detto che l’obiettivo di riportare l’inflazione verso l’obiettivo della Fed senza causare una “significativa turbolenza economica” sarà un compito “delicato”, ma raggiungibile, viste le condizioni forti dell’economia e del mercato del lavoro.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ancora ieri, seguendo il parziale calo dei rendimenti il cui upside sta comunque andando riducendosi anche nel breve.
Oggi il biglietto verde sta già recuperando, complici probabilmente fattori tecnici dopo il ritracciamento in corso da due settimane, a conferma della fase di assestamento che il mercato sta attraversando.
Da seguire saranno questa sera i verbali del FOMC, per maggiori dettagli sull’entità dei rialzi dei tassi al di là delle prossime due riunioni, ma in assenza di indicazioni che la Fed potrebbe attuare un sentiero di rialzi ancora più robusto di quanto sconta il mercato, il dollaro potrebbe far fatica a recuperare il calo recente.

EURL’euro è salito ulteriormente ieri, da 1,06 a 1,07 EUR/USD – rivedendo livelli abbandonati un mese fa – favorito dal restringersi dei differenziali di rendimento, anche a fronte di dichiarazioni di alcuni esponenti BCE che terrebbero le porte aperte a un primo rialzo dei tassi di 50 pb invece di soli 25 pb a luglio. Oggi l’euro sta già arretrando, ma il recupero recente potrebbe estendersi già nel breve se dalla Fed non giungeranno segnali di un sentiero di restrizione ancora più robusto e la risk aversion non tornerà a salire significativamente.

GBP – La sterlina invece è scesa ieri contro dollaro da 1,25 a 1,24 GBP/USD, penalizzata dai negativi PMI, che rafforzano le attese di un ciclo di rialzi dei tassi BoE moderato, come indicato stamani anche dalle dichiarazioni di Pill – ed è in calo anche oggi.
Il mercato ha leggermente rivisto al ribasso le attese di rialzo dei tassi BoE, mantenendosi comunque tra i quattro e i cinque rialzi di 25 pb tra giugno e dicembre.
La nostra previsione è un po’ più contenuta, per altri tre o quattro rialzi.
Nel breve la sterlina rischia di ritrovarsi ancora sulla difensiva, ma con downside contenuto, soprattutto in funzione del graduale generalizzato ridursi dell’upside sul dollaro.
Ieri la sterlina si è indebolita anche contro euro da 0,84 a 0,85 EUR/GBP, ma sta parzialmente recuperando oggi, per via del ritracciamento dell’EUR/USD.

JPYAnche lo yen ieri si è rafforzato contro dollaro da 128 a 126 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA, ma resta in essere la possibilità di successivo indebolimento al risalire – seppure temporaneo – di tali rendimenti.
Questa volta lo yen si è rafforzato anche contro euro, da 136 a 135 EUR/JPY, in quanto la salita dell’EUR/USD è stata inferiore al calo dell’USD/JPY.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – Oggi la fiducia dei consumatori a maggio è attesa in calo di un punto a 87, sui livelli più bassi da dicembre 2018, ampiamente al di sotto della media di lungo periodo.

STATI UNITI – Gli ordini di beni durevoli di maggio (prelim.) dovrebbero essere in rialzo di 0,6% m/m, e mantenersi in linea con espansione solida degli investimenti non residenziali.