Seguci su twitter

Categorie

25 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – La stima finale ha rivisto al ribasso di un decimo il dato preliminare della crescita nel 1° trimestre; il PIL a prezzi costanti, destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario, è calato di -1,8% t/t, dopo il +0,5% t/t precedente.
La variazione tendenziale è stimata in -3,1% a/a (dato corretto per gli effetti di calendario).
Dal lato della domanda finale, si registra un calo di -5,4% t/t dei consumi privati contrapposto ad un aumento di +0,2% dei consumi pubblici; la flessione degli investimenti in macchinari è stata marginale (-0,2% t/t); al contrario, gli investimenti in costruzioni sono aumentati di 1,1% t/t.
Un contributo negativo è arrivato anche dalla domanda estera: le importazioni sono cresciute di 3,8% t/t, incremento soltanto in parte compensato dall’aumento dell’export (+1,8% t/t).
Dal lato della produzione, il valore aggiunto è calato di -0,8% t/t: il lieve aumento del manifatturiero (+0,4%) è stato spiazzato dal crollo del commercio, dei trasporti e dei servizi ricettivi e ristorativi (in calo di -3,2% t/t), e dalla più marcata flessione delle costruzioni (-4,9% t/t).
DeStatis segnala che le ore lavorate sono in calo di -5,5% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre l’occupazione è più bassa di 1,6% a/a, pari a 707.000 unità.
Grazie ai trasferimenti pubblici, il reddito disponibile è più alto di 1,1% a/a; la dinamica divergente di reddito e consumi si riflette in un balzo della propensione media al risparmio a 23,2%.
Il PIL della Germania dovrebbe tornare a crescere di +2,5% t/t nel 2° trimestre.

 

COMMENTI:

STATI UNITI
Bullard ha detto che si aspetta che il recente rialzo dell’inflazione sia in gran parte transitorio, anche se una parte potrebbe contribuire a mantenere l’inflazione futura al di sopra del 2%.
Secondo Bullard questo è un risultato che può soddisfare l’obiettivo della Fed di una convergenza dell’inflazione verso il 2% dall’alto, piuttosto che dal basso, dopo 10 anni di undershooting.
A suo avviso il momento per discutere il tapering non è ancora arrivato, ma si sta avvicinando.
Nei prossimi mesi, quando la crisi pandemica sarà maggiormente sotto controllo si potrà aprire il capitolo degli acquisti.
Bullard ha discusso la situazione del mercato del lavoro, dove appaiono segnali di eccesso di domanda, nonostante l’elevato numero di disoccupati.
Per esempio, il rapporto posizioni aperte/disoccupati mostra la presenza una posizione aperta per ogni due disoccupati, con evidente indicazione di un mercato sotto pressione.
Un problema può derivare dall’elevato costo opportunità favorito dai sussidi di disoccupazione in molte aree con salari medi più bassi di quelli delle grandi città.
Secondo Bullard è possibile che si registrino rialzi salariali per attrarre lavoratori, anche se probabilmente persisteranno timori collegati a COVID con effetti restrittivi sull’offerta.
I commenti di Bullard danno supporto alla previsione che alla fine dell’estate il FOMC possa considerare i tempi maturi per la discussione del tapering.
– Il rapporto annuale della NY Fed riassume l’andamento del bilancio della Fed nel 2020, spinto dalla risposta di policy alla pandemia e presenta le proiezioni per il portafoglio titoli nei prossimi anni basate sulle aspettative dei primary dealer e dei partecipanti al mercato, oltre che su stime per l’evoluzione delle passività.
Queste aspettative vedono acquisti mensili stabili a 120 mld fino a fine 2021, in graduale calo fino ad azzerarsi entro fine 2022.
Secondo la NY Fed, il portafoglio titoli potrebbe toccare i 9 tln di dollari nel 2023 (39% del PIL) e dopo tale data potrebbe restare costante, con il reinvestimento dei titoli in scadenza.
Il sentiero del bilancio dopo il 2023 dipenderà dalle scelte di politica monetaria e si evidenzia un possibile range compreso fra 6,6 tln e 9 tln.
Con previsioni di tassi più elevati nei prossimi anni, il reddito del portafoglio sarebbe circa in linea con quanto registrato recentemente, mentre il valore delle attività potrebbe ridursi.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – Prevediamo un netto miglioramento dell’IFO a maggio, a 100,4 da 96,8 precedente, sulla scia dell’accelerazione della campagna vaccinale e della discesa della curva epidemica.
L’indice sulle attese è visto in aumento a 101,4 da 99,5 come anche l’indicatore sulla situazione corrente (a 99,5 da 94,1 precedente).

STATI UNITI
– Le vendite di case nuove ad aprile sono attese a 0,980 mln da 1,021 mln di marzo.
L’indagine di fiducia dei costruttori di case è su un trend di moderato calo da fine 2020, con indicazioni di stabilizzazione delle vendite correnti e attese su livelli elevati, ma inferiori a quelli visti nella seconda metà del 2020.
Il mercato immobiliare residenziale resterà probabilmente vincolato dalla scarsità di scorte e dai prezzi elevati, spinti anche dall’inarrestabile rialzo dei prezzi del legname e dalla difficoltà a reperire manodopera.
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a maggio dovrebbe correggere a 117 da 121,7 di aprile, in linea con le indicazioni delle altre indagini di fiducia che hanno registrato un ritracciamento il mese scorso, attribuito ai timori di ripresa dell’inflazione e alla fine degli effetti dello stimolo fiscale sulle condizioni correnti.
Sarà importante vedere la valutazione del mercato del lavoro, dopo il rallentamento della dinamica occupazionale di aprile: fino al mese scorso, i consumatori segnalavano continui, ampi miglioramenti delle condizioni del mercato del lavoro in linea con ulteriore riduzione del tasso di disoccupazione.
Le aspettative di inflazione a 1 anno ad aprile si erano stabilizzate sui massimi dal 2011, ma alla luce dei risultati delle altre indagini potrebbe esserci una ripresa del trend verso l’alto in atto da fine 2020.