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25 febbraio 2020 – nota economica giornaliera

GERMANIA
– La seconda stima del PIL conferma la variazione di 0,0% t/t e 0,3% a/a (non corretto per i giorni lavorativi, 0,4% a/a sulla serie destagionalizzata).
Per quanto riguarda le componenti della domanda, si segnala un ristagno dei consumi privati, un incremento di 0,3% t/t di quelli pubblici e un incremento di 0,6% t/t degli investimenti in costruzioni.
Di contro, gli investimenti in macchinari sono scesi di 2,0% t/t. Negativo il contributo delle esportazioni nette, in quanto le esportazioni sono calate di 0,2% t/t e le importazioni sono cresciute di 1,3% t/t.
Nel primo trimestre è atteso un ritorno a una crescita positiva del PIL, pur con le numerose incertezze legate alle conseguenze della COVID-19 sul commercio mondiale.
– Il clima di fiducia misurato dall’Ifo è salito a 96,1 in febbraio, da 96,0 (dato rivisto al rialzo da 95,9) di gennaio. L’aumento è guidato dal miglioramento delle aspettative, passate a 93,4 (da 92,9), mentre l’indice della situazione corrente è sceso a 98,9 (da 99,2).
La fiducia nei settori dei servizi, del commercio e delle costruzioni è lievemente diminuita; il manifatturiero ha mostrato un comportamento meno pessimistico rispetto alle altre componenti.
I valori degli ultimi mesi dell’indice Ifo sono coerenti con un’espansione dell’attività economica nel 1° trim. del 2020, dopo una stagnazione nel quarto trimestre dell’anno precedente.
Inoltre, l’andamento positivo è supportato dagli ultimi dati sul PMI. Il miglioramento è guidato dalla fase- 1 dell’accordo sui dazi tra Cina ed USA, anche se la ripresa potrebbe rivelarsi di breve durata, spiazzata in parte dagli effetti negativi dell’epidemia di COVID-19.
Ci aspettavamo che l’economia riprendesse la crescita dello 0,2% t/t nel 1 ° trim. e dello 0,3% nel secondo, ma i rischi sono fortemente al ribasso.
L’esplosione di casi di COVID-19 in Italia ha dimostrato che il rischio di contagio è elevato anche in Europa; pertanto, allo shock negativo esterno, legato al calo dell’attività economica in Cina, potrebbe aggiungersi una componente interna, legata alla diffusione del COVID-19 nei Paesi del vecchio continente. Il contagio potrebbe trasferirsi dal manifatturiero al settore dei servizi, con un’alta probabilità che il declino e la successiva ripresa seguano un andamento a “V”.

 

COMMENTI:

STATI UNITIMester (Cleveland Fed) ha detto che a suo avviso ora i tassi sono a un livello appropriato, ma monitorerà attentamente gli sviluppi derivanti dalla nuova fonte di incertezza, Mester ha sottolineato che non è opportuno reagire in modo eccessivo alla volatilità dei mercati, che vanno seguiti senza però estrapolare i movimenti di un giorno soltanto.
La Fed valuterà l’evoluzione degli eventi per determinare se eventuali rallentamenti saranno permanenti o temporanei.
Kashkari (Minneapolis Fed) ha affermato che al momento la politica monetaria è ben posizionata, pur con gli sviluppi di mercato attuali. Kashkari non vede “urgente necessità” per cambiamenti di policy fino a quando non ci saranno maggiori informazioni. Per ora i discorsi della Fed si sono mantenuti cauti, ma riteniamo che al prossimo aggiornamento delle proiezioni, alla riunione di metà marzo, il sentiero dei tassi potrebbe spostarsi ancora verso il basso, eliminando almeno il rialzo per il 2021.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in lieve calo proseguendo la correzione di venerdì. Il movimento si colloca in un contesto di mercato risk-off per l’ampliarsi del grado di diffusione del coronavirus che ha visto i flussi tornare a privilegiare come safe haven lo yen e i Treasuries. Il calo, comunque modesto, si configura anche come normale ritracciamento dopo l’ampio e protratto rafforzamento in atto da inizio anno. Dai dati di oggi – fiducia dei consumatori – si attendono indicazioni positive, che potrebbero favorire una tendenziale stabilizzazione del dollaro.

EURL’euro ha aperto la settimana in lieve rialzo, contenuto comunque in area 1,08 EUR/USD. L’IFO tedesco ha sorpreso positivamente e la moneta unica si è rafforzata sul dato, ma in misura modesta. Il rialzo è stato perlopiù il riflesso del ritracciamento del dollaro. Sul fronte dati, oggi si attende un calo dalla fiducia delle imprese francesi. A meno di una sorpresa molto positiva da questo dato e di delusioni molto forti dai dai USA l’euro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

JPYLo yen ha aperto la settimana in risalita sia contro dollaro da 111 a 110 USD/JPY sia contro euro da 121 a 119 EUR/JPY all’accentuarsi della risk aversion sulle nuove preoccupazioni per il coronavirus. Se l’avversione al rischio dovesse aumentare vi sarebbe spazio per ulteriore rafforzamento della valuta nipponica, almeno verso i massimi della settimana scorsa.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo sia contro dollaro da 1,29 a 1,28 GBP/USD sia contro euro da 0,83 a 0,84 EUR/GBP. In assenza di spunti nuovi, l’incertezza per i negoziati con l’UE, sui quali si terrà oggi un incontro di governo, ha eroso il recupero di venerdì: il movimento è perlopiù di carattere tecnico. Il sentiment rimane non favorevole e la sterlina resta sulla difensiva.

 

PREVISIONI:

FRANCIA – L’indice di fiducia delle imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE è visto in marginale crescita a febbraio, stimiamo a 101 da 100 precedente. In gennaio la produzione industriale potrebbe essersi contratta nuovamente, in particolare nel settore aeronautico, ma il morale delle aziende resta ben impostato, e potrebbe essere coerente con un rimbalzo di attività nel mese corrente.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a febbraio è prevista in rialzo a 132,5 da 131,6 di gennaio, sulla scia dell’andamento sempre positivo del mercato del lavoro e dei mercati. Le risposta degli intervistati sono raccolte fino a metà mese, pertanto non includono gli sviluppi recenti legati alla diffusione del COVID-19 al di fuori della Cina e la conseguente correzione dei mercati.
L’indagine della Univ. of Michigan ha registrato un rialzo della fiducia nella stima preliminare di febbraio, spinto da un aumento delle aspettative. L’indice aspettative del Conference Board ha interrotto il calo visto fra agosto e ottobre 2019 ed è tornato su un sentiero di moderata ripresa da novembre, con la riduzione delle tensioni commerciali con la Cina.
Le indagini di fiducia recenti non segnalano preoccupazione né per l’epidemia di COVID-19 né per l’incertezza politica pre-elettorale. Tuttavia, nell’ultimo anno le famiglie hanno mantenuto un tasso di risparmio elevato e al di sopra dei livelli associati in passato con il mercato del lavoro al pieno impiego e con la ricchezza netta in aumento. Pertanto, le informazioni congiunte ricavate dalle indagini, dalla dinamica del reddito da lavoro e dal risparmio indicano un sentiero previsto per la crescita dei consumi compreso fra 2 e 2,5% t/t ann. nel 2020.