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24 Marzo 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La stima flash dell’indice di fiducia dei consumatori Eurozona ha registrato un netto peggioramento a marzo, passando a -11,6 punti da -6,6 precedente.
Il dato è più basso della media storica, ma più alto rispetto alle attese.
Il risultato dell’indagine, tuttavia, non può considerarsi un indicatore affidabile dell’andamento dell’economia per questo mese. A causa dei contagi da COVID-19, infatti, la raccolta delle risposte dei consumatori si è conclusa in anticipo nella maggior parte dei paesi.
Il dato preliminare, quindi, coglie solamente in piccola parte lo shock negativo causato dalla pandemia, poiché gli intervistati dopo l’introduzione delle misure di contenimento rappresentano appena il 15% del totale. La seconda lettura con lo spaccato per paese sarà pubblicata il 30 marzo.

GIAPPONE – Gli indici PMI a marzo (prel.) crollano, con un calo nel manifatturiero a 44,8 da 47,8 di febbraio e nei servizi a 32,7 da 46,8 di febbraio. I dati segnalano anche in Giappone una probabile violenta contrazione dalla fine del 1° trimestre in poi. Il governo sta lavorando a un pacchetto di sostegno, che dovrebbe includere trasferimenti diretti alle famiglie, mentre diventa sempre più probabile la cancellazione delle olimpiadi di Tokyo.

 

COMMENTI:

AREA EURO – Questa sera alle h. 18.30 si terrà una riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo sulla risposta alla crisi sanitaria. Ieri il Consiglio ha approvato la proposta di sospendere il patto di stabilità e crescita, che concede piena libertà di azione alle politiche fiscali nazionali.
Il problema è che ci si potrebbe fermare qui. Riguardo alle proposte di mobilizzazione di risorse comuni che dovrebbero essere formalmente discusse oggi, infatti, il Sole24ore segnala che non c’è consenso sulla proposta di realizzare emissioni comuni, e che almeno un paese (Olanda) vuole imporre condizioni a fronte della concessione di linee di credito ESM, respingendo l’ipotesi (sostenuta da Italia, Francia e Spagna) di fare un’eccezione per la crisi sanitaria.
In caso di fallimento del negoziato a livello di ministri delle finanze, la questione sarebbe rinviata al Consiglio Europeo di giovedì. Tuttavia, è evidente che gli Stati dalla situazione finanziaria più solida, e più in grado di organizzare una risposta fiscale nazionale autonoma, sono molto riluttanti a concedere una mutualizzazione dello stimolo economico a beneficio degli Stati più deboli.
Se i vertici di questa settimana fallissero, la rete di sicurezza resterebbe quella creata durante la crisi del debito, attivabile su richiesta dello Stato membro in difficoltà e soggetta a condizioni di natura economica da concordare.

GERMANIA – Come da anticipazioni della stampa, il governo ha approvato una manovra straordinaria che innalza il fabbisogno 2020 di 156 miliardi– dei quali circa 35 miliardi per la prevista riduzione delle entrate tributarie e il resto per misure attive.
Ciò equivale a quasi il 5% del PIL. Circa 50 miliardi saranno impegnati a sostegno di lavoratori autonomi ed imprese fino a 10 dipendenti, che riceveranno assegni una tantum da 9 a 15mila euro.
Il governo ha anche potenziato il programma Kurzarbeit, un meccanismo di integrazione salariale che mira a evitare il licenziamento dei lavoratori nelle imprese che patiscono una flessione del fatturato. Sono già stati annunciati rinvii di scadenze fiscali e sanzioni tributarie.
In parallelo, il governo utilizzerà il Fondo per la stabilizzazione economica (SoFFin) per interventi di ricapitalizzazione e garanzia al credito delle imprese con almeno 50 milioni di fatturato.

STATI UNITI – Covid-19 update
Politica fiscale: un’altra fumata nera dal Senato sul pacchetto di stimolo che potrebbe contenere misure comprese vicine a 1,6 tln. Nella giornata di ieri sono proseguiti i negoziati fra repubblicani e democratici, ma senza il raggiungimento di un compromesso.
Al momento del voto, il risultato è stato un nuovo blocco della proposta repubblicana da parte dei democratici, che hanno impedito il raggiungimento dei 60 voti necessari al passaggio in aula. Inoltre, le fila dei repubblicani sono ridotte dall’assenza di 5 senatori in quarantena.
L’opposizione democratica riguarda le misure mirate a sostenere le grandi imprese, che riceverebbero supporto senza vincoli relativi al mantenimento degli occupati. Inoltre, i democratici richiedono maggiori risorse a supporto degli Stati e delle strutture sanitarie, e il potenziamento dei sussidi di disoccupazione.
Il segretario del Tesoro in serata ha affermato che le parti si stanno avvicinando a un compromesso che potrebbe essere raggiunto presto.
Secondo il WSJ, l’amministrazione sta considerando di non rinnovare le linee guida di “social distancing annunciate la scorsa settimana, inizialmente per una durata di 15 giorni, sulla spinta della volontà di Trump di riaprire il paese al più presto. Trump su Twitter ha affermato che “non possiamo lasciare che la cura sia peggiore del problema stesso” e ha aggiunto che gli USA saranno “presto” di nuovo in funzionamento regolare. Al di là delle questioni di politica sanitaria, le indicazioni a livello federale ora sarebbero comunque in contrasto con le misure prese da molti stati che hanno adottato versioni di shutdown per ora non draconiane, ma piuttosto estese.
Politica monetaria: un’altra settimana, un’altra riunione straordinaria del FOMC, che arma il secondo bazooka. Il deterioramento delle condizioni di mercato nella scorsa settimana ha indotto la Fed a intervenire di nuovo in modo straordinario, con misure illimitate e sempre più non convenzionali, attivando tutti gli strumenti disponibili e mostrando l’impegno della banca centrale a evitare un collasso del mercato del credito e dell’economia.
Anche in una fase di enorme incertezza, per la Fed è diventato chiaro che l’economia si troverà di fronte a “severe turbative” che richiedono “sforzi aggressivi nei settori pubblico e privato per limitare la perdita di posti di lavoro e di reddito e promuovere una ripresa rapida alla fine della crisi”. Pertanto, la seconda riunione straordinaria del FOMC nell’arco di una settimana espande il sostegno al “flusso di credito alle famiglie e alle imprese, affrontando le tensioni sui mercati per i titoli del Tesoro e per i MBS delle agenzie” con interventi su molti fronti.
La Fed non si limiterà ad acquistare Treasury e MBS per “almeno 700 mld di dollari”, come annunciato il 15 marzo, ma acquisterà titoli del Tesoro e MBS per “l’ammontare necessario a supportare il regolare funzionamento del mercato e la trasmissione della politica monetaria per allentare le condizioni finanziarie”.
In base a questa direttiva, la Fed di NY specifica che il Desk ha aggiornato il proprio calendario di interventi e acquisterà circa 75 mld di Treasury e 50mld di MBS ogni giorno lavorativo di questa settimana. In sostanza, non ci sono limiti per gli acquisti, né in termini di tempo né in termini di quantità.
Il Comitato includerà fra le attività acquistabili nel comparto MBS anche titoli delle agenzie garantiti da prestiti per costruzioni commerciali (Commercial Mortgage Backed Securities), allargando il campo al di fuori dei titoli esclusivamente relativi ai mutui residenziali.
Tre nuove facility mirate al sostegno di prestiti a famiglie e imprese sono istituite in base alla sezione 13(3) del Federal Reserve Act e approvate dal Tesoro.
Due nuove facility saranno in funzione per supportare il credito a “grandi datori di lavoro”, una mirata a sostenere le nuove emissioni di obbligazioni e prestiti (Primary Market Corporate Credit Facility, PMCCF) e l’altra mirata a dare liquidità al mercato secondario dei corporate bond (Secondary Market Corporate Credit Facility, SMCCF).
La Fed finanzierà uno Special Purpose Vehicle per estendere i prestiti dal PMCCF alle imprese, mentre il Tesoro farà un investimento nel SPV con fondi dell’Exchange Stabilization Fund.
Invece, l’SMCCF acquisterà corporate bond di aziende con rating investment grade sul mercato secondario e ETF quotati in USA concentrati su corporate bond USA con rating elevato.
La Term Asset-Backed Securities Loan Facility (TALF) permetterà l’emissione di titoli (Asset Backed Securities, ABS) garantiti da prestiti a studenti universitari, prestiti auto, prestiti su carte di credito, prestiti garantiti dalla Small Business Administration e alcune altre attività.
La Fed presterà ai detentori di ABS con rating AAA un ammontare uguale al valore di mercato delle ABS meno un haircut. Anche in questo caso, il Tesoro fornirà fondi.
La MMLF (Money market Mutual Fund Facility) potrà includere uno spettro più ampio di titoli, fra cui obbligazioni a tasso variabile emesse dagli enti locali e certificati di deposito bancario.
Espansione della Commercial Paper Funding Facitily (CPFF) a sostegno degli enti locali: la CPFF potrà includere anche carta commerciale esente di qualità elevata. Il tasso sulle operazioni viene ridotto rispetto a quanto annunciato in precedenza.
Ulteriore facility in arrivo per prestiti diretti a piccole e medie imprese: la Fed annuncia che a breve verrà istituito il Main Street Business Lending Program, che agirà per rafforzare l’azione della Small Business Administration nel supportare le piccole e medie imprese.
– La Banca centralecontinuerà a usare il proprio insieme completo di strumenti per supportare il flusso di credito a famiglie e imprese e quindi a promuovere i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi”.
L’implicazione principale della riunione straordinaria e dei nuovi interventi di oggi è che la Fed si mostra ancora una volta creativa e proattiva nell’affrontare i problemi del credito. Nella situazione attuale, il problema principale per la sopravvivenza del tessuto produttivo del paese è un’estensione di credito praticamente illimitato. Inoltre, il pacchetto di stimolo fiscale in discussione in Congresso dovrebbe includere fondi per 425 mld di dollari a sostegno di altri acquisti di attività rischiose. Se verranno approvati tali fondi in Congresso, la Fed avrebbe a disposizione equity per acquisti oltre 4 tln, in grado di recintare l’economia reale con un cordone di protezione massiccio.
Gli interventi della Fed spingono i limiti della politica monetaria anche oltre il punto a cui era arrivata la Fed di Bernanke e riducono i rischi di collasso dell’economia.
Questo non implica che la recessione non ci sarà, e neppure che non sarà violenta. Il blocco dell’attività e il crollo della domanda potrebbero determinare, sulla base dell’evoluzione degli ultimi giorni, una contrazione del PIL anche nell’ordine di -15% t/t ann. in primavera.
Kashkari (Minneapolis Fed) e Bullard (St Louis Fed) hanno affermato chele misure di politica fiscale a sostegno dell’economia devono essere massicce, eventualmente correndo il rischio di essere superiori al necessario.
Bullard ha detto che l’attuale contrazione dell’attività non andrebbe neppur definita una recessione, ma un “National Pandemic Adjustment Period” che possa essere associato a misure fiscali straordinarie. A suo avviso circa il 30% delle famiglie dovrebbero ricevere supporto con sussidi che sostituiscano il 100% del reddito.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – La corsa al rialzo del dollaro ha subito una battuta d’arresto in avvio di settimana, per effetto del nuovo pacchetto – molto significativo – di misure di stimolo annunciato dalla Fed in un altro intervento straordinario: nuovi programmi per prestiti a famiglie e imprese, per incrementare la liquidità, ampliamento ed estensione di misure già in essere.
Sull’annuncio il biglietto verde ha corretto, salvo poi risalire temporaneamente, comunque entro e non oltre i massimi di venerdì, su attese di nuovo stimolo fiscale.
Dai dati USA di oggi si attendono indicazioni di indebolimento, ma in questi giorni sarà ancora il flusso di notizie in merito al coronavirus, e conseguenti interventi delle autorità di politica economica, a guidare la dinamica del dollaro.

EUR – L’euro ha aperto la settimana al rialzo da 1,06 a un massimo in area 1,08 EUR/USD, risalendo per effetto del nuovo pacchetto di stimolo della Fed.
Le attese per i PMI di oggi sono molto negative, a causa principalmente del coronavirus. Tuttavia, come detto per il dollaro, i driver del cambio più che i dati saranno ancora il flusso di notizie su Covid-19 nonché le eventuali ulteriori azioni di policy adottate per contrastare la crisi. La volatilità potrebbe restare elevata.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana mantenendosi sui minimi degli ultimi giorni contro dollaro nel range 1,14-1,17 GBP/USD, e in leggero calo contro euro nella fascia 0,91-0,93 EUR/GBP. Negative le indicazioni attese dai PMI di oggi. Il ministro delle finanze e la BoE hanno preannunciato altre misure per contrastare gli effetti del coronavirus. Questo potrebbe contribuire a evitare alla valuta britannica di scendere sotto i minimi recenti.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana mantenendosi nel range di venerdì contro dollaro tra 109 e 111 USD/JPY e in leggero calo contro euro ma ancora nel range 117-119 EUR/JPY, una dinamica che segnala l’elevata incertezza di mercato tuttora dominante. Il flusso di notizie su Covid-19 rimane centrale anche per la dinamica dello yen.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – La stima flash del PMI composito di marzo è attesa passare a 36,3 da 50,7 di febbraio. Il PMI dei servizi dovrebbe scendere di 14,0punti, a 38,5; mentre l’indice manifatturiero dovrebbe perdere 15,0 punti, passando a 33,0. Il calo è in linea con i dati registrati per l’indice ZEW e l’indagine Ifo.

AREA EURO – Ci attendiamo che la stima flash del PMI manifatturiero mostri in marzo un forte calo a 33,3 da 49,2 di febbraio. L’indice dovrebbe raggiungere il minimo storico, dopo i lenti segnali di ripresa registrati nei primi mesi del nuovo anno.
Anche il PMI dei servizi è atteso in forte flessione a 38,2 da 52,6 di febbraio, passando in territorio negativo dopo più di sei anni di espansione. Il PMI composito dovrebbe scendere da 51,6 precedente a 35,1, posizionandosi anch’esso sul minimo storico e lontano dalla soglia di non cambiamento di 50,0.
L’indagine congiunturale di marzo dovrebbe riflettere l’impatto della pandemia di COVID-19, che dalla Cina è arrivata nel vecchio continente. La diffusione del virus e le conseguenti misure messe in campo per limitare il contagio potrebbero avere, nel breve periodo, effetti negativi paragonabili solo a quelli visti con la grande crisi del 2008.

STATI UNITI
– Il PMI manifatturiero (flash) a marzo è previsto in calo a 48 da 50,8, con una correzione in territorio marginalmente recessivo per ordini e attività. L’indice per i servizi dovrebbe calare ulteriormente a marzo, a 47da 49,4 di febbraio, toccando un nuovo minimo per la serie, con correzioni per attività e occupazione. Un elemento importante sarà l’indicazione delle aspettative per l’attività futura, che a febbraio rimanevano su un trend positivo e su livelli molto incoraggianti (58,2).
È probabile che l’indice di aspettative per i servizi corregga, ma sarà importante vedere l’entità della variazione per valutare le previsioni delle imprese e le implicazioni per l’occupazione.
– Le vendite di case nuove a febbraio dovrebbero calare a 750 mila, da 764 mila di gennaio, contrastando solo in parte l’aumento di 7,9% m/m. La previsione è che le vendite sul mercato immobiliare subiscano un impatto negativo da marzo in poi, amplificato anche dalle correzioni stagionali.