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24 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Ieri, l’indice di fiducia IFO è salito a 93 da 91,9 di aprile.
A salire è la valutazione sulla situazione corrente che passa a 99,5 da un precedente 97,3.
Le attese, invece, restano circa stabili a 86,9 punti da 86,8 di aprile.
Il migliore quadro sanitario guida l’accelerazione nei servizi e nel commercio al dettaglio mentre nel manifatturiero si confermano segnali di ripresa.
L’indagine, in ogni caso, non ha incorporato i rischi al ribasso legati ai lockdown cinesi.
Secondo gli economisti dell’istituto IFO non ci sono segnali di una contrazione dell’economia nel 2° trimestre.
Al contrario, riteniamo ancora probabile una flessione marginale del PIL (- 0,1% t/t) nel trimestre corrente.

 

COMMENTI:

AREA EURO – Ieri la Commissione Europea ha confermato, come anticipato, l’estensione dell’applicazione della Clausola di Salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita anche nel 2023.
Tuttavia, con la sospensione degli acquisti da parte dell’Eurosistema ormai alle porte, l’attenzione dei mercati sull’evoluzione delle dinamiche fiscali, soprattutto nei Paesi ad alto debito, restringerà gli spazi di manovra dei governi.

BCE – La BCE ha pubblicato ieri un lungo e importante post della presidente Lagarde sulla normalizzazione della politica monetaria.
La BCE afferma che alzare i tassi di interesse è necessario a causa dello spostamento verso l’alto delle prospettive di inflazione.
Perciò, gli acquisti netti si concluderanno “molto presto nel terzo trimestre”, in modo da consentire di alzare i tassi alla riunione di luglio e di “abbandonare i tassi negativi entro la fine del terzo trimestre”.
L’implicazione è che il consiglio ha già raggiunto un’intesa per alzare i tassi ufficiali di 50pb fra luglio e settembre.
Per quanto riguarda il percorso successivo, “il ritmo e l’estensione dell’aggiustamento non può essere definito in anticipo”.
La BCE propende per una correzione graduale della politica monetaria, ritenuta più adatta in condizioni di incertezza: se l’inflazione si stabilizza al 2% nel medio termine, i tassi convergeranno gradualmente al “tasso neutrale”.
Allo stesso tempo, però, la BCE non esclude la possibilità di muoversi rapidamente in tre circostanze:
(1) segnali che le aspettative di inflazione stanno diventando eccessive,
(2) segnali di una perdita permanente di capacità produttiva,
(3) shock di domanda positivo.
Per ora, la BCE non si sbilancia neppure riguardo alla possibilità di dispiegare il quantitative tightening a supporto della restrizione monetaria operata con i tassi, dichiarando che quest’ultima è attualmente lo strumento primario di intervento.
Poiché il documento non esclude a rigore la possibilità che i tassi diventino positivi entro settembre, i mercati non hanno ridimensionato le aspettative: una mossa di 50pb a luglio continua a essere scontata quasi al 50%, così come un rialzo di 75pb complessivi entro settembre.

STATI UNITI – Ieri, Powell e Brainard sono stati confermati rispettivamente come presidente e vicepresidente della Fed, ufficializzando i loro mandati fino al 15 maggio 2026.
Anche Cook e Jefferson sono ora ufficialmente membri del Board, con durata rispettivamente fino al 2024 e al 2026.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ampiamente ieri, ed è sceso anche oggi, penalizzato dalla pausa nella salita dei rendimenti, dal parziale ridimensionamento della risk aversion e, questa volta, anche dal rafforzamento dell’euro.
I PMI odierni sono attesi in calo, il che non lo favorisce, a meno di un’ampia sorpresa verso l’alto.
Il ritracciamento del dollaro può proseguire se non si osserva un nuovo significativo aumento della risk aversion, almeno fintantoché la Fed non segnali di voler procedere con un sentiero di rialzi ancora più robusto di quanto attualmente atteso.

EURL’euro si è rafforzato ampiamente, da 1,05 a 1,07 EUR/USD tra ieri e oggi, dopo che la BCE ha segnalato ufficialmente l’intenzione di accelerare il sentiero di normalizzazione, in modo da abbandonare i tassi negativi entro la fine del terzo trimestre (il che sottende 50 pb di rialzo tra luglio e settembre).
Questo potrebbe aprire virtualmente anche ad un sentiero di rialzi più rapido nei mesi successivi, a patto però che si verifichino alcune condizioni, come ad esempio l’emergere di segnali che le aspettative di inflazione stiano diventando eccessive.
A meno di sviluppi marcatamente negativi sul fronte russo-ucraino, la nuova posizione assunta dalla BCE riduce la probabilità che l’euro possa scendere significativamente verso/sotto i minimi recenti.
Valuteremo pertanto l’opportunità di rivedere verso l’alto la previsione di breve del cambio.
Domani intanto potranno essere utili i verbali del FOMC, per cercare di capire se la Fed sia propensa o meno a indicare la necessità di procedere con un sentiero di restrizione ancora più robusto di quanto attualmente atteso (cosa che favorirebbe ancora, però soprattutto nel breve, il dollaro).

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri contro dollaro da 1,24 a 1,26 GBP/USD sul ritracciamento del biglietto verde, ma ha già quasi eroso del tutto i guadagni oggi sui PMI di stamani risultati peggiori delle attese.
Questo la sta indebolendo anche contro euro, rispetto al quale è in calo da 0,84 a 0,85 EUR/GBP.
Nel breve la valuta britannica potrebbe mantenersi ancora sulla difensiva su entrambi i fronti penalizzata dalle prospettive di rallentamento dell’economia domestica e dall’incertezza che permane sul sentiero di rialzi dei tassi BoE al di là del breve.

JPYLo yen si è pressoché stabilizzato contro dollaro tra 127 e 128 USD/JPY, supportato dalla non-salita dei rendimenti a lunga USA, ma limitato nell’upside dal parziale rientro della risk aversion, situazione che potrebbe mantenersi nel breve.
Contro euro si è invece indebolito da 134 a 136 EUR/JPY per via del rafforzamento dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi l’indice PMI composito potrebbe tornare a calare leggermente a maggio dopo l’inatteso miglioramento di aprile, stimiamo a 55,6 da un precedente 55,8.
Il PMI manifatturiero dovrebbe calare a 54,7 da 55,5 mentre quello relativo ai servizi è visto stabile a 57,7 dopo l’ampio rialzo di aprile.

FRANCIA – Le indagini INSEE dovrebbero registrare un calo della fiducia delle imprese manifatturiere a fronte di una maggiore tenuta per i servizi.

STATI UNITI
 – Oggi i PMI di maggio (prel.) dovrebbero restare in territorio espansivo, con una correzione per il manifatturiero, a 57,5 da 59,2, e un modesto aumento per i servizi, a 56,5 da 55,6.
La svolta dei tassi e la correzione dei mercati richiederanno del tempo prima di trasmettersi sulla domanda finale.
– Il settore immobiliare sarà il primo a reagire alle condizioni finanziarie più restrittive, con i tassi sui mutui oltre il 5%, circa raddoppiati da un anno fa.
Le vendite di case nuove ad aprile dovrebbero segnare una nuova correzione, a 755 mila da 763 mila del mese precedente, e proseguire sul trend verso il basso già in atto.