Seguci su twitter

Categorie

23 settembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – Le nuove stime dei conti economici annuali nazionali hanno mostrato una revisione al rialzo sul livello del PIL a prezzi correnti di 2,1 miliardi nel 2019 e di 4,9 miliardi nel 2018, e sul livello del PIL in volume di 3,2 mld nel 2019 e di 2,5 mld nel 2018.
Il tasso di crescita del PIL è rivisto al ribasso di un decimo (a 1,1%) a valori di mercato ed è confermato a 0,3% in termini reali per il 2019; è rivisto al rialzo per il 2018 (di tre decimi, a 2%, a prezzi di mercato, e di un decimo, a 0,9%, a valori concatenati).
I dati di finanza pubblica confermano un rapporto deficit/PIL a 1,6% nel 2019 (con una lieve revisione al ribasso sia per le entrate che per le uscite).
Per effetto della revisione al rialzo del livello del PIL, il rapporto debito/PIL è rivisto al ribasso, a 134,4% nel 2018 e 134,6% nel 2019 (la precedente stima vedeva un livello di 134,8% in entrambi gli anni).
Per il 2020, le nostre attuali stime vedono un PIL in calo di -9,5%, un deficit al 12,5% e un debito al 158% del PIL

AREA EURO – La stima flash dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea ha registrato un miglioramento in settembre, a -13,9 punti (da -14,7di agosto). L’indice, fermo sotto la media storica, si allontana dai minimi visti tra aprile e maggio. Ci aspettiamo una risalita lenta e discontinua nei prossimi mesi, a causa dell’incertezza generata dalla crescita dei contagi.

STATI UNITI – Le vendite di case esistenti ad agosto hanno registrato un nuovo aumento, salendo a 6 mln (+2,4% m/m, 10,5% a/a), con incrementi diffusi a tutte le aree e tipologie di unità. Il chief economist della National Association of Realtors (che raccoglie i dati) ha detto che le vendite continuano a stupire, mentre c’è sempre un’ampia quantità di domande inevase.
La previsione degli agenti immobiliari è di ulteriore crescita nel resto dell’anno, alla luce del livello dei tassi sui mutui straordinariamente contenuto, intorno a 3%, e del miglioramento del mercato del lavoro.
La scarsità di case disponibili per la vendita (pari a 3 mesi di vendite) continua a caratterizzare il mercato, ed è aggravata dagli effetti degli incendi in California sulla disponibilità di legname da costruzione.
La domanda di unità immobiliari residenziali è sostenuta anche dall’aumento della percentuale di individui che lavora da casa in seguito alla pandemia.

GIAPPONE – Il PMI manifatturiero flash a settembre è poco variato a 47,3 (da 47,2 di agosto), e resta sotto 50 per il 14° mese consecutivo.
Lo spaccato dell’indagine testimonia un modesto trend di miglioramento, con l’occupazione da 48,3 a 49,1, gli ordini all’export da 47,3 a 48 e gli ordini da 44 a 45,3. La produzione corregge da 45,8 a 45,2.
Nei servizi, le indicazioni sono miste. L’indice PMI è in calo a 44,9 (da 45,5), con l’indice di attività a 45,6 (da 45), l’occupazione a 49,2 (da 48,9) e le aspettative a 51,8 (da 49,7).
La ripresa dei nuovi contagi iniziata a luglio ha toccato il picco nella prima settimana di agosto ed è stata seguita da una stabilizzazione nella prima metà di settembre, e dovrebbe dare luogo a un nuovo miglioramento dell’attività nei servizi.

 

COMMENTI:

BCE – Un comunicato apparso ieri sul sito della Banca Centrale annuncia dal 1° gennaio 2021 l’inclusione di emissioni negoziabili con cedole collegate ad alcuni obiettivi di sostenibilità fra i titoli stanziabili come garanzia per le operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema.
La scorsa settimana, l’Eurosistema ha effettuato acquisti netti PEPP per 16,1mld, a cui si aggiungono 8,7 mld nell’ambito APP.
Fabio Panetta ha dichiarato che “la politica monetaria può gradualmente concentrarsi meno sulla prevenzione del collasso finanziario e produttivo e più sul garantire il ritorno dell’inflazione all’obiettivo”. Da questo punto di vista, ci sono progressi ma “le prospettive che abbiamo di fronte non sono ancora soddisfacenti” e sono caratterizzate da “un livello di incertezza senza precedenti”; i rischi sono ancora giudicati “al ribasso”.
Inoltre, “data la natura disinflazionistica dello shock COVID-19, le basse aspettative di inflazione e gli attuali livelli di capacità inutilizzata,” Panetta considera “un’onda di inflazione al di sopra del nostro obiettivo solo una remota possibilità nel medio termine”.
In tale contesto, “se incontriamo shock che comprimono la domanda e pongono ulteriori minacce alla stabilità dei prezzi, la nostra funzione di reazione è chiaramente definita: una risposta è necessaria e imminente”.
Panetta ritiene opportuno anche estendere i programmi statali di garanzia del credito per evitare una intempestiva restrizione, oltre che dispiegare i programmi europei (SURE, NGEU) per rimpiazzare in parte lo sforzo dei governi nazionali.
Yves Mersch ha difeso la formulazione attuale dell’obiettivo di inflazione, affermando che fornisce la necessaria flessibilità e consente una risposta di politica monetaria diversa a seconda del periodo.
Inoltre, ha negato che vi sia una discussione per trasferire all’APP la flessibilità del PEPP, che peraltro ritiene sarebbe un’operazione contraria ai vincoli fissati dalla Corte Europea di Giustizia.

STATI UNITI
– La Camera ha approvato l’estensione fino all’11 dicembre delle leggi di spesa in scadenza il 30 settembre. I negoziati fra Pelosi e Mnuchin si sono conclusi ieri sera con un accordo su due temi ancora irrisolti (supporto all’agricoltura e assistenza alimentare alle fasce basse di reddito).
In settimana, il Senato dovrebbe votare sullo stesso testo, evitando una possibile chiusura degli uffici federali a inizio ottobre.
Powell e Mnuchin, in un’audizione alla commissione affari finanziari della Camera, hanno detto che i programmi di prestiti di emergenza in vigore dalla primavera non possono essere modificati per raggiungere una platea più ampia di richiedenti.
La ridotta attivazione dei prestiti, secondo Mnuchin e Powell, dipende dal fatto che gran parte delle imprese in difficoltà avrebbero bisogno di trasferimenti, e non soddisfano le condizioni richieste di solvibilità.
Powell ha affermato che le misure attuate finora hanno contribuito in modo cruciale alla ripresa in corso, ma ha aggiunto che “probabilmente sarà necessario ulteriore stimolo fiscale”.
Il Tesoro aveva destinato 454 mld come garanzie per i prestiti di emergenza che la Fed avrebbe potuto erogare con i nuovi programmi.
Finora, sono stati allocati 195 mld di questi fondi, per i prestiti concessi dalla Fed.
Mnuchin ha detto che sarebbe favorevole a destinare circa 200 mld dei fondi restanti ad altri scopi. Nel nuovo pacchetto di misure presentato dai repubblicani in Senato, si includevano come finanziamento circa 300 mld di tali fondi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è apprezzato ulteriormente, fino a rivedere livelli abbandonati circa due mesi fa, favorito dalla preoccupazione per l’aumento dei contagi in Europa e da alcune dichiarazioni Fed.
Evans – che diventerà un membro votante dal 2021, ha detto infatti che i tassi potrebbero iniziare a salire anche prima che l’inflazione raggiunga, mediamente, il 2%.
Ha comunque spiegato che l’interpretazione della nuova definizione dell’obiettivo di inflazione deve essere ancora chiarita all’interno della Fed.
Powell ha ribadito invece che il future rimane altamente incerto, per cui la Fed resta pronta a intervenire con nuovo stimolo se necessario. Ha comunque ripetuto che l’economia fino ad ora ha dato buoni segnali di ripresa.
Oggi escono i PMI di settembre attesi circa stabili. Se dovessero deludere, soprattutto rispetto ai corrispondenti dati dell’area euro, il dollaro potrebbe arretrare parzialmente.

EURL’euro ha corretto ulteriormente (minimo odierno a 1,1673 EUR/USD), penalizzato dalla preoccupazione per il recente aumento dei contagi in Europa e da alcune dichiarazioni Fed.
Il calo sotto 1,1700 EUR/USD (prima volta da inizio agosto) è un segnale da monitorare con attenzione: lo sfondamento ribassista di 1,1720 EUR/USD porterebbe tecnicamente all’abbandono del fronte rialzista.
Oggi escono i PMI dell’area, attesi circa stabili. Eventuali delusioni, specie in rapporto ai corrispondenti dati USA, indebolirebbero ulteriormente l’euro.

GBPLa sterlina è scesa ulteriormente sia contro dollaro da 1,28 a 1,27 GBP/USD sia contro euro da 0,91 a 0,92 EUR/GBP, penalizzata dalla preoccupazione per l’aumento dei contagi nel Regno Unito e dalla re-introduzione di alcune misure di contenimento. Insieme all’incertezza sui negoziati post-Brexit, questo rappresenta un fattore ribassista per la valuta britannica. Oggi il capo-negoziatore UE Barnier sarà a Londra per i colloqui informali.
Come dati, escono i PMI di settembre, attesi in calo. Se le previsioni sui dati non saranno disattese e/o sul fronte Brexit dovessero esserci notizie negative la sterlina dovrebbe indebolirsi ulteriormente.

JPYLo yen è parzialmente ridisceso contro dollaro da 104 a 105 USD/JPY, sul parziale rientro della risk aversion e sul generalizzato rafforzamento del biglietto verde, mentre è rimasto sui massimi degli ultimi giorni tra 122 e 123 EUR/JPY contro euro.
La dinamica dello yen contro dollaro e contro euro potrebbe mantenersi divergente nel breve, soprattutto in fase rialzista di dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Ci attendiamo che la stima flash del PMI manifatturiero rimanga quasi stabile in settembre a 51,6, un decimo in meno del valore di agosto. Il PMI servizi è atteso in lieve flessione a 50,3 (da 50,5 precedente). Il PMI composito dovrebbe di conseguenza passare da 51,9 a 51,6. In sostanza, gli indici dovrebbero assestarsi in prossimità della soglia di 50, dopo i minimi storici toccati lo scorso aprile.

SPAGNA – La stima finale del PIL nel 2° trimestre dovrebbe confermare il crollo di -18,5% t/t registrato dalla stima preliminare. La variazione tendenziale è attesa passare a -22,1% a/a (da -4,1% a/a del 1° trimestre 2020).
Il contributo principale al calo, come nel 1° trimestre, dovrebbe arrivare dalla domanda interna (-16,6% t/t). Il settore che ha maggiormente sofferto in questo 1° trimestre dovrebbe essere senza dubbio quello dei servizi, con un calo previsto del -19,1% t/t, mentre l’industria registrerebbe una flessione del -18,5% t/t.
Il 2020 potrebbe chiudersi con una flessione del PIL di -11,0%.

PAESI BASSI – La seconda lettura del PIL del 2° trimestre ha confermato la prima stima di -8,5%t/t, mentre la variazione annua è scesa a -9,4% a/a. Nel trimestre in corso prevediamo che il rimbalzo del PIL non sarà sufficiente a recuperare quanto perso nel 2° trimestre.

STATI UNITI – Il PMI Markit manifatturiero a settembre (prelim.) dovrebbe aumentare a 55 (da 53,1 di agosto), sui massimi da fine 2018.
Gli indicatori dell’attività industriale si mantengono su un trend positivo, spinto soprattutto dal settore auto.
Il PMI dei servizi a settembre è previsto in rialzo a 56 (da 55 di agosto). I dati settimanali delle prenotazioni per alberghi e ristoranti e dei passaggi ai controlli degli aeroporti si mantengono su trend di graduale ma costante miglioramento e danno indicazioni di aumento delle attività aggregative.