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23 Marzo 2020 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Le vendite di case esistenti a febbraio balzano a 5,77 mln di unità ann., da 5,42 mln di gennaio (rivisto da 5,46 mln), salendo molto al di sopra del livello previsto dal consenso (5.51 mln). Le vendite di febbraio sono probabilmente l’ultimo dato forte per il settore immobiliare residenziale prima dell’escalation dell’epidemia di Covid-19, sulla scia del calo dei tassi dei mutui e con un mercato del lavoro ancora al pieno impiego, senza la percezione del disastro in arrivo a distanza di poche settimane.
La dimensione dello shock nel 2° trimestre ha contorni ancora difficili da delineare, ma probabilmente la contrazione dell’attività e della domanda sarà tale da influenzare negativamente anche l’attività immobiliare residenziale. Nell’ultima settimana, con l’aumento di tensioni sui mercati e il crollo della liquidità, i tassi sui mutui hanno registrato un ampio rialzo che, insieme al probabile violento incremento dei disoccupati, dovrebbe determinare una correzione anche a tutte le variabili del settore immobiliare.

 

COMMENTI:

ITALIA – Un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, annunciato dal premier Conte sabato sera e firmato ieri, prevede la chiusura di tutte le attività produttive considerate non essenziali, salvo le attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere produttive essenziali.
L’elenco delle attività consentite è compreso in una lista piuttosto ampia (80 voci),che riguarda in primis l’intera filiera alimentare, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center; gli impianti a ciclo produttivo continuo; le attività dell’industria aerospaziale e della difesa e quelle di rilevanza strategica nazionale; i servizi bancari e assicurativi; gli studi professionali (ma alcune regioni hanno disposto precise restrizioni); le attività legate alle famiglie, dalle colf e badanti conviventi, ai portieri nei condomini; restano aperte anche le Poste, le edicole e i tabaccai.
La lista potrà essere aggiornata tramite decreto del Mise, sentito il Mef. La disposizione entra in vigore da oggi e almeno sino al 3 aprile.
Il decreto prevede anche il divieto per le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello in cui ci si trova, se non per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute (tale disposizione è entrata in vigore fin da ieri, grazie a un’ordinanza congiunta del Ministro della Salute e di quello degli Interni).
Secondo il ministro Patuanelli, resteranno aperte solo il 35% delle attività produttive. In un’intervista a La Repubblica, il Presidente del Consiglio ha affermato che il governo è al lavoro per un nuovo provvedimento finalizzato a accelerare la spesa per investimenti, e ha ricordato la necessità di una forte risposta europea all’emergenza.

AREA EURO – L’Ecofin oggi alle h. 15.00, e l’Eurogruppo domani alle h. 18.30, discuteranno l’impatto dell’epidemia di COVID-19 e l’eventuale risposta comune; l’obiettivo è inviare una proposta al Consiglio Europeo straordinario di giovedì.
Il commissario per agli affari economici della Commissione Europea, Gentiloni, ha detto che la Commissione ha individuato 3 opzioni di intervento fiscale per l’Unione Europea, che dovranno essere discusse dai ministri delle finanze questa settimana.
La prima è l’offerta di linee precauzionali di credito a diversi Stati membri da parte dell’ESM; la seconda, l’introduzione di linee di credito ESM finalizzate alla copertura delle sole spese sanitarie di emergenza, che potrebbero essere richieste da qualsiasi Stato membro; la terza, l’emissione di obbligazioni da parte delle istituzioni europee, per esempio l’ESM, per finanziare la spesa connessa alla crisi.
Al momento, le uniche risorse comuni derivano dalla riallocazione di fondi strutturali per 8 miliardidi euro.Il Consiglio dovrebbe anche approvare la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita.

GERMANIAHandelsblatt ha anticipato che oggi il governo federale approverà una manovra straordinaria connessa all’epidemia di COVID-19 che prevede un maggior fabbisogno di 156,3 miliardi di euro, pari a circa il 4,5% del PIL.
Le entrate caleranno di 33,5 miliardi rispetto al bilancio preventivo, mentre le spese sono previste in aumento di 122miliardi. Nel complesso, 50 miliardi sarebbero destinati al sostegno di piccole imprese e lavoratori autonomi.
La garanzia federale a favore di KfW viene innalzata da 357 a 822 miliardi di euro. Il governo costituirà anche un fondo per rilevare debito e iniettare capitale in aziende in difficoltà, probabilmente dotato di 500 miliardi di euro.

STATI UNITI – Covid-19 update
Principali sviluppi – “Lockdown” in un numero crescente di Stati. Shock senza precedenti all’occupazione: nuovi sussidi di disoccupazione verso i 2,5 mln, possibile un tasso di disoccupazione a due cifre nel 2° trimestre, dal 3,5% di febbraio.
Un numero crescente di stati ha annunciato forme più o meno estese di lockdown: NY, New Jersey, California, Nevada, Illinois, Pennsylvania, Texas, Florida. Le misure sono restrittive, ma non totali e lasciano aperte attività considerate “essenziali”, senza specificarle nei dettagli. Alcuni settori sono indicati esplicitamente, in prevalenza servizi, (cinema, parchi, scuole),ma anche la chiusura di bar e ristoranti è solo parziale quasi dappertutto, mentre per il manifatturiero e le costruzioni per ora non ci sono indicazioni a tappeto.
Negli ultimi giorni molti stati hanno riportato una corsa alle richieste di sussidi di disoccupazione senza precedenti. Sulla base di queste informazioni, relative a più di una dozzina di stati, sembra probabile che i nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 21 marzo possano balzare di 2,5 mln. Con un segnale di queste dimensioni, il tasso di disoccupazione potrebbe aumentare in un mese di quasi 2 pp, salendo sopra il 5% da 3,5% di febbraio. Non è detto che un aumento di tale entità si veda già a marzo.
In un intervento Bullard (St Louis Fed) ha detto che il tasso di disoccupazione potrebbe toccare il 30% nel 2° trimestre per via del blocco dell’attività, che potrebbe determinare un calo del PIL di -50% pari a circa 2,5 tln di dollari. Bullard ha indicato che a suo avviso lo stimolo fiscale dovrebbe essere dato a pioggia e non solo ai settori e/o alle imprese colpite direttamente (per esempi compagnie aeree) perché in assenza di sostegno potrebbero sparire interi settori per una causa transitoria ed esogena. Secondo Bullard andrebbe anche istituito un sussidio di disoccupazione ad hoc, pari al 100% dello stipendio per tutti gli individui disoccupati, definendolo “assicurazione da pandemia”.
Politica fiscale – Il pacchetto di stimolo n.3 continua a crescere, ma non c’è ancora una versione definitiva. Riapertura delle registrazioni per assicurazioni sanitarie con l’Affordable Care Act (Obmacare). Come verranno finanziati la spesa per l’emergenza e lo spostamento del pagamento delle imposte dal 15 aprile al 15 luglio?
I leader  repubblicani  e  democratici  del  Senato  e  della  Camera hanno  discusso  fino  a domenica  pomeriggio  una  possibile proposta  comune  di  stimolo  fiscale  basata  su due diversi  pacchetti  elaborati  separatamente  nei  due  rami  del  Congresso,  con  misure potenzialmente  comprese  fra  1,3  e  1,6  tln  di  dollari.
Il  Senato  prevedeva  un  voto  sul pacchetto repubblicano entro domenica, e Mc Connell ha rinviato il più possibile il voto, con l’obiettivo di massimizzare la probabilità di un accordo che permettesse di votare un testo  condiviso con  i  democratici.
Tuttavia, Pelosi  ha  indicato  di  voler  procedere  con l’elaborazione di un pacchetto democratico alla Camera per via di divergenze di opinioni su alcuni punti  cruciali e  di  rinviare un  eventuale  accordo  con i  repubblicani.
Il Tesoro dovrà aumentare in misura massiccia le proprie emissioni per fare fronte a uno stimolo senza precedenti, in presenza di un crollo delle entrate dovuto al blocco produttivo e allo spostamento in avanti di tre mesi del pagamento delle imposte. Mnuchin aveva accennato alla possibilità di finanziare le misure straordinarie con titoli a 50 anni o anche più lunghi. Da tempo, il segretario del Tesoro aveva spinto per un allungamento delle emissioni, ma la proposta di emettere a 50 anni era stata poi archiviata a inizio 2020. Nelle circostanze attuali, il Tesoro dovrà valutare i trade-off riguardo alla durata dei titoli con cui finanziare lo stimolo fiscale, considerando anche il supporto del programma di acquisto di titoli aperto la settimana scorsa dalla Fed.
Politica monetaria – Altre facility per dare liquidità. Probabile un aumento del programma di acquisto titoli.
La Fed il 20 marzo ha istituito un’altra facility per il sostegno del credito, aprendo la Money Market Mutual Facility (MMLF) con cui la Boston Fed offrirà prestiti a istituzioni finanziarie garantiti da attività ad alto rating. La Fed, insieme a BCE, BoJ, BoC e SNB, ha annunciato che, per migliorare l’efficacia delle linee di swap in dollari aperte la settimana scorsa, le operazioni a 7 giorni diventeranno giornaliere a partire dal 23 marzo e dureranno almeno fino alla fine di aprile. Contemporaneamente, le banche centrali continueranno a offrire operazioni a 84 giorni su base settimanale.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata con un ampio rafforzamento che lo ha portato ad aggiornare i massimi recenti andando a rivedere livelli abbandonati a inizio gennaio 2017.
Venerdì è stata annunciata una nuova azione coordinata tra Fed, BCE, BoJ, BoE, BoC e SNB per incrementare l’offerta di liquidità in dollari aumentando la frequenza delle operazioni di swap con scadenza a 7 giorni da settimanale a giornaliera a partire da oggi.
Il dollaro è arretrato solo di poco e brevemente sull’annuncio, ma il vero test sarà questa settimana.
Sul fronte dati importanti saranno in particolare i PMI, gli ordini di beni durevoli e la fiducia delle famiglie, attesi generalmente deboli soprattutto perché iniziano a incorporare gli effetti negativi da Covid-19.
In condizioni normali ci si sarebbe potuti aspettare un indebolimento del dollaro di fronte a previsioni negative per questi dati, ma in questo caso, se la preoccupazione a livello globale per la crisi da coronavirus non si attenua almeno parzialmente rispetto ai massimi raggiunti la settimana scorsa, i flussi verso il dollaro come safe haven potrebbero continuare ad avere la meglio, mantenendo il biglietto verde ben supportato.
Si tratta in ogni caso di una forza temporanea, non solo perché la fase di emergenza a un certo punto rientrerà, ma anche perché un ulteriore ampio e protratto rafforzamento della valuta statunitense sarebbe negativo sia per l’economia USA sia per le altre e spingerebbe le autorità di politica economica a nuovi interventi, eventualmente anche più mirati, per arrestare il trend in atto.

EUR – Di rifesso al rafforzamento del dollaro, l’euro ha chiuso la settimana passata con un ampio calo da 1,12 a un minimo di 1,06 EUR/USD.
La settimana entrante propone numerosi dati importanti (indagini di fiducia, a partire da quella dei consumatori oggi, PMI, IFO tedesco) attesi tutti molto negativi per effetto del coronavirus.
L’euro dovrebbe quindi restare sotto pressione, ma – come detto sopra – almeno nel brevissimo termine le dinamiche dei flussi verso/da safe haven potrebbero continuare a prevalere.
Qualora pertanto dovesse scattare un parziale rientro (generalizzato) del dollaro su attenuazione della risk aversion, l’euro ne beneficerebbe di riflesso.
La volatilità potrebbe comunque rimanere elevata. Area di supporto nel corridoio 1,06-1,05 EUR/USD e di resistenza nella fascia 1,08-1,10 EUR/USD.

GBP – La sterlina ha chiuso al ribasso per la seconda settimana di fila contro dollaro ampliando il crollo da 1,24 a un minimo di 1,1404 GBP/USD (minimo dal 1985), scendendo contro euro da 0,89 a un minimo di 0,9500 EUR/GBP (minimo dal 2009).
Venerdì ha recuperato parte delle perdite chiudendo la giornata al rialzo, grazie a un parziale ritracciamento del dollaro e ai nuovi interventi anti-crisi di BoE e Tesoro.
Quest’ultimo ha annunciato nuove misure di stimolo, in particolare a favore dei lavoratori, assicurando a coloro che non andranno a lavorare durante la fase di emergenza il mantenimento del posto di lavoro e un’indennità pari all’80% della retribuzione.
La settimana entrante propone tra i dati i PMI, le indagini CBI, l’inflazione e le vendite al dettaglio.
Le attese sono nel complesso negative anche a causa del coronavirus.
Mercoledì ci sarà la riunione ordinaria della BoE, dove non ci attendiamo ulteriori tagli dei tassi, mentre giovedì saranno pubblicati i verbali della riunione straordinaria di giovedì scorso e di quella di mercoledì prossimo.
Data l’ampiezza della correzione subìta nelle ultime due settimane (-14% circa contro dollaro e -9% circa contro euro) e grazie alle misure anti-crisi adottate, è possibile che si riesca a evitare un’ulteriore discesa verso nuovi minimi.

JPY – Anche lo yen ha chiuso la settimana in ampio calo sul rafforzamento del dollaro portandosi da 105 a un minimo di 111 USD/JPY, mentre ha seguito una dinamica laterale contro euro muovendosi nel range 116-119 EUR/JPY per via del contestuale calo dell’EUR/USD.
Se la risk aversion non rientra almeno in parte il dollaro potrebbe continuare a beneficiare dei flussi verso safe haven più dello yen. L’eventuale downside dovrebbe restare contenuto entro la fascia 112-115 USD/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La stima flash dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea è attesa in forte discesa a marzo, a -23,9 punti da -6,6 di febbraio. L’indice dovrebbe subire uno dei peggiori crolli di sempre, paragonabile solo a quelli visti con la grande crisi del 2008. Il calo deriverebbe, completamente, dagli effetti negativi della pandemia di COVID-19 e dalle misure messe in campo per limitare il contagio.

STATI UNITI – Molti dei dati in uscita saranno influenzati solo parzialmente dagli effetti di Covid-19 sull’economia e sui mercati, ma saranno generalmente negativi. Gli aggiornamenti più rilevanti per lo scenario saranno la fiducia dei consumatori e gli indici PMI flash.
La fiducia dei consumatori dovrebbe registrare un’ulteriore correzione, così come i PMI Markit, con indicazioni particolarmente negative per i servizi.
La spesa personale di febbraio dovrebbe iniziare a dare qualche indicazione di rallentamento per i primi effetti dell’epidemia, soprattutto sui servizi. Il reddito personale, legato ai dati già pubblicati dall’employment report del mese, dovrebbe registrare un rialzo di 0,3% mm, solo formalmente rassicurante.
I deflatori dei consumi dovrebbero mostrare un aumento di 0,1% m/m per l’indice totale e di 0,2% m/m per quello core. Gli ordini di beni durevoli e le vendite di case nuove dovrebbero essere in calo a febbraio. La stima finale del PIL del 4° trimestre è storia antica, con una conferma di +2,1% t/t ann.