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23 Luglio 2021 – nota economica giornaliera

AREA EUROL’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea ha registrato un inatteso calo a luglio (-4,4 da -3,3 precedente, consenso -2,5).
Il morale delle famiglie potrebbe aver iniziato a risentire delle preoccupazioni circa l’evoluzione della situazione epidemiologica ma l’indice rimane comunque al di sopra dei livelli di maggio e superiore alla media di lungo periodo.
La propensione al consumo potrebbe risentire della maggiore incertezza prospettica ma al momento continuiamo a ritenere che le spese delle famiglie possano contribuire positivamente alla crescita del PIL nel 2° semestre.
Lo scenario rimane espansivo ma la diffusione della variante Delta, che sta spingendo i governi nazionali a rallentare il processo di riapertura delle economie, rappresenta comunque un rischio al ribasso per la ripresa nei prossimi mesi.

FRANCIA – L’indice INSEE di fiducia economica di luglio ha corretto di un punto a 113 rimanendo comunque ben al di sopra dei livelli pre-crisi e della media di lungo periodo.
Su base settoriale si registrano progressi per l’industria (110 da 108 precedente) a fronte di una stabilizzazione per i servizi (112) e di un contenuto calo per il commercio al dettaglio (a 115 da 116), entrambi comunque su livelli ampiamente espansivi e al di sopra delle medie di lungo periodo.
L’ottavo rialzo consecutivo dell’indice manifatturiero, che si porta sui massimi da aprile 2018, è sintesi di un’accelerazione degli ordinativi a fronte di segnali di stress lungo le filiere produttive.
Dai risultati dell’indagine trimestrale emerge infatti come la percentuale di imprese che lamenta problematiche all’offerta (circa il 40%) sia salita ai massimi da fine 2000, con il comparto auto (dove la proporzione sale al 77%) tra i più penalizzati per la difficoltà di reperire input produttivi (in particolare semiconduttori).
La stabilizzazione registrata nei servizi riflette invece una valutazione per l’attività nel settore leggermente meno ottimistica (ma ancora al di sopra della media di lungo periodo).
Al momento non sembrerebbero però ancora emergere indicazioni che la risalita dei contagi dovuta alla diffusione della variante Delta stia frenando in maniera significativa la ripresa: al contrario si registra un netto miglioramento del morale nei servizi ricettivi e ristorativi, il comparto che potenzialmente potrebbe risultare il più colpito.
Sul fronte dei prezzi invece si registrano attese di incremento dei listini nei prossimi mesi diffusi a tutti i settori, che confermano i rischi al rialzo per l’inflazione nel secondo semestre.
Infine, risulta in miglioramento anche l’indice relativo all’occupazione (108 da 105), sui massimi dalla primavera del 2019, sostenuto da valutazioni incoraggianti sulle assunzioni nei servizi: un segnale positivo per la ripresa del mercato del lavoro.
In sintesi, le indagini di luglio confermano il quadro di solida espansione per l’economia francese nei mesi centrali dell’anno.
Nel 2° trimestre la crescita dovrebbe essere tornata in positivo, e potrebbe irrobustirsi durante l’estate.

STATI UNITI – I dati sulle nuove richieste di sussidio sono inaspettatamente saliti di 51mila unità a 419mila, smentendo le attese di calo.
Molta della sorpresa potrebbe riflettere problemi di destagionalizzazione dei dati, ma forse anche la ripresa dei contagi potrebbe aver giocato un ruolo in alcuni stati.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Governo ha deciso ieri di prorogare lo stato di emergenza sino a fine anno e di modificare i criteri per la “colorazione” delle Regioni, e ha definito le modalità di utilizzo del “Green Pass”.
I criteri-guida per la definizione dei “colori” delle Regioni saranno, dal 1° agosto, non più l’incidenza dei contagi ma il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.
Dal 6 agosto, sarà richiesta certificazione verde Covid-19 comprovante l’inoculamento almeno della prima dose vaccinale Sars-CoV-2 o la guarigione dall’infezione (con validità 6 mesi), oppure l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus (con validità 48 ore), per svolgere o accedere alle seguenti attività o ambiti:
servizi per la ristorazione per consumo al tavolo al chiuso;
spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;
musei, luoghi di cultura e mostre; piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi;
centri termali, parchi tematici e di divertimento;
centri culturali, sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, dei centri estivi e delle relative attività di ristorazione;
attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
concorsi pubblici.
Nel frattempo, il Senato ha approvato la fiducia chiesta dal Governo al Decreto “Sostegni Bis (con 213 sì, 28 no e un astenuto), dando così il via libera definitivo al provvedimento che vale 40 miliardi e prevede un nuovo e più esteso pacchetto di indennizzi alle imprese e proroghe fiscali; il DL ha assorbito il decreto legge con lo sblocco graduale dei licenziamenti e la sospensione del cashback.

BCE – La Banca Centrale Europea ha agganciato le indicazioni prospettiche sui tassi ufficiali (o forward guidance) al nuovo obiettivo simmetrico del 2%.
Inoltre, la BCE ha deciso di utilizzare la metà lontana dell’intervallo di previsione come riferimento per valutare se l’obiettivo è conseguito: infatti, l’obiettivo deve essere raggiunto “ben prima” della fine dell’orizzonte di previsione e quindi mantenuto “per il resto del periodo”; inoltre, deve essere confermato dalla dinamica corrente dell’inflazione sottostante.
Si badi, però, che la regola non sarà applicata meccanicamente: resta una valutazione ‘politica’ effettuata del consiglio direttivo.
Come la presidente Lagarde ha segnalato, la decisione sulla forward guidance è stata presa a larghissima maggioranza, e non all’unanimità.
Entra nel comunicato l’avvertenza che la BCE sarà paziente nel reagire al conseguimento dell’obiettivo, perché “nessuno di noi vuole stringere prematuramente”, e che quindi l’inflazione potrebbe transitoriamente e moderatamente eccedere il 2%.
Secondo la presidente, però, ciò sarà ‘accidentale’ e non deliberato.
Inoltre, anche tale aspetto è lasciato alla discrezione del consiglio, perché non viene indicato alcun riferimento né temporale, né quantitativo sull’entità dello scostamento.
Comunque, i paletti per avviare il ciclo di rialzo dei tassi sono stati spostati significativamente rispetto al precedente assetto formale della politica monetaria.
Non ci sono altre modifiche: in particolare, tutto è rimasto immutato su APP, PEPP e TLTRO.
L’indicazione prospettica sull’APP resta collegata a quella sui tassi, come prima. PEPP e TLTRO non sono neppure stati oggetto di dibattito in questa occasione.
Riteniamo che la discussione sugli acquisti netti PEPP avverrà a settembre sulla base delle nuove previsioni dello staff.
Con l’ascesa della variante Delta in pieno sviluppo, diventa più probabile che non sia decisa una riduzione neppure in tale occasione, sebbene la BCE si sia mostrata abbastanza positiva riguardo alla possibilità di osservare un impatto economico contenuto.
In effetti, la BCE prevede un ritorno ai livelli pre-crisi nel primo trimestre 2022, sottolinea che la fiducia nella ripresa sta già generando ricadute sulla domanda di credito per investimenti e ricorda che lo scenario dello staff includeva già un’ipotesi di restrizioni estese fino al quarto trimestre 2021.
In effetti, i rischi per lo scenario di crescita sono giudicati “bilanciati”, e non verso il basso.
– Oggi la BCE pubblicherà i risultati aggregati della Survey of Professional Forecasters, il sondaggio macroeconomico condotto prima di ogni riunione di politica monetaria.
La prossima settimana sarà invece pubblicata la Survey of Monetary Analysts.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ieri sui sussidi di disoccupazione USA che hanno mostrato un inatteso peggioramento, ma poi ha recuperato e oggi apre in modesto rialzo.
Il rientro della risk aversion lo ha privato del supporto che aveva ricevuto nei giorni precedenti, ma il tema principale resta l’avvicinarsi dell’annuncio del tapering Fed e finché il quadro generale dei dati rimane complessivamente favorevole la tendenza di fondo del dollaro dovrebbe restare positiva.
Oggi escono i PMI, attesi favorevoli, il che dovrebbe aiutare il biglietto verde a chiudere la settimana almeno stabile o in leggero rialzo.
L’attenzione poi si sposterà sul FOMC di mercoledì prossimo.

EUR – L’euro è rimasto in calo ieri, in prossimità dei minimi dei giorni precedenti (minimo di ieri a 1,1756 EUR/USD), ma non è stato quasi per nulla penalizzato dall’esito della riunione BCE, nonostante la forward guidance sia stata modificata ed indichi ora un approccio di policy potenzialmente più accomodante.
Nella nuova formulazione infatti ora la BCE indica che i tassi non verranno alzati fino a che non riterrà che l’inflazione possa raggiungere il 2% prima della fine dell’orizzonte previsivo e stabilizzarsi intorno a tale livello per il resto dell’orizzonte monitorato, il che potrebbe comportare una fase temporanea di inflazione sopra target.
Nella formulazione precedente invece era sufficiente che l’inflazione si portasse stabilmente verso – ma al di sotto – del target.
Virtualmente questo comporta un approccio di policy più accomodante più a lungo.
Ciononostante, l’euro, almeno nell’immediato, non ne è stato di fatto penalizzato.
La ragione principale della mancata reazione al ribasso della moneta unica risiede nel fatto che, avendo la BCE ieri confermato lo scenario macro di giugno, nel quale aveva pubblicato previsioni di inflazione a 1,9% quest’anno, 1,5% il prossimo e 1,4% nel 2023, al momento nel concreto la nuova forward guidance non determina un cambiamento nello scenario dei tassi, in quanto – con le attuali previsioni di inflazione – rimane improbabile un rialzo almeno fino a tutto il 2023.
Ovvero la nuova formulazione comporta un approccio di policy più accomodante solo “virtualmente”, perché “concretamente”, allo stato attuale, finché lo scenario macro non viene modificato, le prospettive di policy non vengono di fatto modificate.
Altre due ragioni che hanno contribuito a non far scendere l’euro sono il fatto che la formulazione della nuova guidance sia stata sostanzialmente in linea con quanto preannunciato già l’8 luglio quando la BCE ha annunciato la nuova strategia e il fatto che, contemporaneamente alla conferenza stampa BCE ieri siano stati pubblicati i dati USA sui sussidi di disoccupazione che hanno deluso indebolendo il dollaro a livello generalizzato, fornendo indirettamente sostegno anche all’euro.
Anche se la nuova guidance della BCE non ha prodotto un impatto ribassista marcato sul cambio nell’immediato, avvalora però la previsione di nuovo ulteriore indebolimento a venire dell’euro (sotto quota 1,17 EUR/USD) all’avvicinarsi del tapering Fed, perché aumenta la distanza rispetto all’azione di policy della Fed.
Stamani intanto l’euro ha tratto beneficio dai PMI dell’area, risultati leggermente migliori delle attese, ma l’upside associato è scarso fintantoché il quadro rimane positivo anche negli USA.

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri sia contro dollaro da 1,36 a 1,37 GBP/USD sia contro euro da 0,86 a 0,85 EUR/GBP, complici sia l’arretramento del biglietto verde sia il rientro della risk aversion.
Oggi però sta ritracciando al ribasso in entrambi i casi, penalizzata sia dal recupero in corso del dollaro sia dai PMI domestici di luglio che hanno deluso, scendendo più delle attese.
Ieri inoltre Brodabent, dalla BoE, ha indicato di non vedere accresciuti rischi verso l’alto sull’inflazione nel medio termine, che è quello che rileva per le decisioni di policy.
Tra i quattro esponenti BoE che hanno parlato nell’ultima settimana dunque al momento vi è parità: due hanno espresso indicazioni hawkish (Ramsden e Saunders) e due dovish (Haskel e Broadbent).
 Alla luce delle incertezze sull’evoluzione dei contagi, se i dati non mostrano un miglioramento inequivocabile, l’atteggiamento della BoE dovrebbe rimanere piuttosto cauto per ora, comprimendo l’upside della sterlina: l’attesa è per la riunione chiave del 5 agosto.

JPYLo yen si è marginalmente rafforzato ieri sull’indebolimento del dollaro dopo i dati sui sussidi USA, sia contro dollaro, restando comunque in area 110 USD/JPY, sia contro euro, da 130 a 129 EUR/JPY.
Oggi è invece in leggero arretramento, per via del recupero in corso del dollaro.
La tendenza al di là del brevissimo termine dovrebbe confermarsi al ribasso, soprattutto rispetto al dollaro, in attesa del tapering Fed.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Le stime flash degli indici PMI di luglio potrebbero evidenziare una correzione del morale manifatturiero mentre l’indagine sui servizi è attesa confermare il settore come comparto trainante per la ripresa durante l’estate.
L’indice PMI manifatturiero, dopo aver aggiornato i massimi storici per quattro mesi consecutivi, potrebbe correggere a 62,5 da 63,4 precedente, comunque su livelli ampiamente espansivi.
Da monitorare con attenzione il grado di stress presente lungo le filiere produttive e i relativi effetti su attività produttiva e prezzi.
L’indice PMI dei servizi dovrebbe invece salire a 59,0 da 58,3 precedente, ai massimi dal 2006.
I dati ad alta frequenza segnalano un incremento della mobilità a inizio mese, coerente con un miglioramento dell’attività nel settore, così come segnalato dalle prime indagini relative a luglio.
Alcuni Paesi stanno facendo i conti con un peggioramento della situazione epidemiologica che, almeno per il momento, non dovrebbe riflettersi in maniera significativa sulle indagini di fiducia.
Il PMI composito è visto salire a 60,0da 59,5 di giugno, confermando lo scenario di robusta crescita a inizio trimestre.