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23 Gennaio 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA A novembre, il fatturato industriale è risultato poco variato sia sul mese (dopo gli incrementi di settembre e ottobre) che sull’anno (dopo cinque mesi in negativo). In entrambi i casi la stabilità è il risultato di un aumento sul mercato domestico e di una flessione sul mercato estero.
Ancora una volta, pesa l’energia (-2,9% m/m, -11,6% a/a), al netto della quale il fatturato registrerebbe un progresso sia su base congiunturale (+0,3%) che su base annua (+1%). Per il secondo mese, il fatturato è spinto da beni strumentali e durevoli.
Sempre a novembre, gli ordini all’industria sono calati sia nel mese (-0,3%) che sull’anno (-4,3%). Il dato tendenziale, a differenza di quello sul fatturato, non è però corretto per i giorni lavorativi (che sono stati uno in meno rispetto allo stesso periodo del 2018). Anche nel caso degli ordinativi, comunque, il dato è affossato soprattutto dalle commesse dall’estero. A livello settoriale, diversi comparti mostrano una flessione su base annua sia per il fatturato che per gli ordini: le attività estrattive, il legno, carta e stampa, la raffinazione, la chimica, la metallurgia, l’elettronica.
Da notare inoltre il crollo tendenziale degli ordini di apparecchiature elettriche (-25,7% a/a), pur in recupero nel mese. Mostra un incoraggiante recupero sia nel mese che sull’anno il comparto cruciale della meccanica, mentre i mezzi di trasporto evidenziano un sensibile rimbalzo nel mese ma restano in calo su base annua. Il settore più brillante (sostenuto dall’export) resta quello farmaceutico.
Nell’insieme i dati di novembre sull’industria (produzione, ordini e fatturato) evidenziano un tentativo di stabilizzazione dopo la flessione vista nel 2018 e per buona parte del 2019.

FRANCIA – L’indice di fiducia presso le imprese manifatturiere elaborato dall’INSEE si è portato a 100, leggermente al di sotto del consenso, in aumento da 98 di dicembre. Il dato di dicembre, tuttavia, è stato rivisto al ribasso di ben quattro punti dal 102 precedente. Lo spaccato evidenzia un giudizio più positivo sul livello degli ordini rispetto a dicembre, così come migliora un po’ il giudizio sulle prospettive di produzione a breve.
L’evoluzione dei livelli occupazionali è valutata in leggero miglioramento. Tra i migliori settori, l’agroalimentare e i materiali da trasporto. Nel complesso il clima nel manifatturiero francese a cavallo d’anno rimane oscillante sulla media di lungo termine, in marginale deterioramento rispetto all’autunno scorso. Prevediamo una stabilizzazione o un ulteriore lieve deterioramento nella parte iniziale dell’anno.

STATI UNITI – Le vendite di case esistenti a dicembre aumentano più delle attese, salendo a 5,54 mln di unità ann., da 5,34 mln di novembre e segnando un aumento di 10,8% a/a. In media d’anno, le vendite del 2019 sono stabili a 5,34 mln rispetto al 2018. Secondo la National Association of Realtors, il mercato delle case esistenti rimane caratterizzato da scarsità di offerta e da un costante calo di accessibilità, soprattutto per gli acquirenti che entrano per la prima volta sul mercato immobiliare. Le scorte di case sono pari a 3 mesi di vendite, in calo da 3,7 mesi a novembre e su livelli storicamente bassi. La domanda rimarrà sostenuta da un mercato del lavoro positivo e da tassi sui mutui in media a 3,9% nel 2019, in calo di 50 pb calo rispetto al 2018.

 

COMMENTI:

BCE – Si prevede che la riunione di politica monetaria del Consiglio Direttivo si concluda senza alcuna variazione. L’andamento dei dati è andato ulteriormente nella direzione attesa dal Consiglio, che già a dicembre si era detto soddisfatto dell’evoluzione più recente. La giornata potrebbe diventare più interessante se la BCE spiegasse le modalità e gli obiettivi della strategy review, che a dicembre era stata soltanto prospettata. Questa è la prima riunione a cui partecipano i nuovi membri del Comitato Esecutivo, Isabel Schnabel e Fabio Panetta.

FRANCIAIl governo ha sospeso l’applicazione dell’imposta sulle vendite digitali in attesa che l’OCSE raggiunga un accordo su un accordo multilaterale in merito, che però dovrà essere “solido, credibile ed equo”. Se l’accordo non fosse raggiunto entro fine 2020, l’imposta sarà nuovamente applicata, richiedendo anche quanto dovuto per i mesi pregressi. Anche Regno Unito, Italia, Austria e Turchia hanno progetti nazionali di tassazione delle vendite via web. Gli Stati Uniti avevano minacciato di imporre dazi su 2,4 miliardi di importazioni alimentari dalla Francia dopo l’introduzione dell’imposta, nel luglio 2019, e recentemente Trump ha minacciato di imporre dazi anche sulle auto importate dall’Unione Europea.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro si è pressoché stabilizzato risalendo comunque dai minimi del giorno precedente, anche grazie ai buoni dati USA (vendite di case migliori delle attese). Oggi, in assenza di novità di rilievo, la fase di stabilizzazione dovrebbe proseguire. Il biglietto verde potrebbe comunque reagire di riflesso agli sviluppi sul fronte BCE attraverso la dinamica dell’euro. Maggiori spunti arriveranno mercoledì prossimo con il FOMC.

EUR – In attesa della riunione BCE di oggi l’euro è sceso ancora (minimo a 1,1068 EUR/USD) mantenendosi in un range abbastanza stretto in area 1,10 EUR/USD. La ragione principale di tale debolezza rimane di natura fondamentale: crescita ancora debole anche se in via di stabilizzazione e conseguente necessità di lasciare i tassi a zero/negativi per un periodo di tempo abbastanza protratto. A favorire le pressioni al ribasso hanno comunque contribuito i dati (nell’area euro il calo della fiducia delle imprese francesi maggiore del previsto), l’incertezza legata agli sviluppi politici italiani a pochi giorni dalle elezioni regionali e quella che aleggia sul fronte delle relazioni commerciali USA-UE.
Dalla riunione BCE di oggi non si attendono variazioni nei parametri di policy, mentre potrebbero esserci novità in merito al processo di revisione strategica della politica monetaria. Rilevante per l’euro sarà comunque la valutazione aggiornata dello scenario dell’area in relazione agli sviluppi recenti: un eventuale giudizio migliorativo, seppur cauto, sul quadro di crescita e inflazione potrebbe favorire una stabilizzazione del cambio. Meno probabile invece un rafforzamento significativo, o perlomeno duraturo, fintantoché non viene modificata la guidance. Il basso livello dei tassi area euro, soprattutto nel confronto rispetto agli Stati Uniti, dovrebbe continuare a rappresentare un elemento di debolezza per la moneta unica, a meno di un peggioramento dello scenario USA.

GBP – La sterlina si è rafforzata ulteriormente sia contro dollaro da 1,30 a 1,31 GBP/USD sia contro euro approfondendo la salita in area 0,84 EUR/GBP sull’indagine CBI per il settore industriale che ha mostrato un miglioramento superiore alle attese in gennaio. La probabilità attesa di un taglio dei tassi BoE alla riunione di giovedì prossimo si è ridimensionata ancora dal 61% al 55%. Il rafforzamento della sterlina potrebbe proseguire se anche i PMI in uscita domani dovessero rivelarsi migliori delle attese.

JPY – Lo yen si è rafforzato ulteriormente sia contro dollaro, da 110 a 109 USD/JPY sia contro euro ampliando la salita in area 121 EUR/JPY ancora a causa delle preoccupazioni per il virus cinese. Se queste dovessero aumentare il rafforzamento potrebbe proseguire. In caso contrario, dovrebbe tendenzialmente mantenersi nel range 109-110 USD/JPY contro dollaro e 121-122 EUR/JPY contro euro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – L’indice di fiducia dei consumatori elaborato dalla Commissione Europea è visto in risalita a gennaio a -7,6 da -8,1 di dicembre, riportandosi sui livelli medi di fine 2019.
Il morale rimane poco al di sopra della media storica ma è in indebolimento rispetto al livello medio dell’anno scorso.