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23 Febbraio 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice di fiducia delle imprese è salito da 90,3 a 92,4 in febbraio.
Il miglioramento più ampio si è riscontrato per le aspettative, salite di 2,7 punti a 94,2, ma anche il giudizio sulla situazione corrente è migliorato di 1,4 punti a 90,6.
La fiducia è migliorata in tutti i settori, ma i progressi più marcati si osservano nel comparto manifatturiero (+7 punti a 16,1), peraltro l’unico comparto produttivo dove il saldo dei giudizi è positivo.
Malgrado i progressi di febbraio, il clima di fiducia resta molto negativo nel commercio al dettaglio (-31,5, cioè 2,5 punti meglio di gennaio), e leggermente negativo nelle costruzioni (-3,6), nei servizi (-2,2) e nel commercio all’ingrosso (-1,5).
Nel commercio e nelle costruzioni il miglioramento è esclusivamente legato alle aspettative di miglioramento futuro, mentre nei servizi e nel manifatturiero le imprese segnalano anche un miglioramento della situazione recente.
Malgrado il recupero osservato questo mese, il livello medio del clima di fiducia da inizio anno è inferiore a quello del 4° trimestre 2020 di 0,6 punti.
L’indice settimanale di attività economica pubblicato dalla Deutsche Bundesbank, calato ulteriormente nella seconda settimana di febbraio a -0,7, è coerente con una contrazione del PIL di -1,1% t/t nel 1° trimestre, circa uguale alla nostra previsione corrente (-1,2%), con una probabilità di variazione negativa del 97%.
Il probabile allentamento delle restrizioni nel corso del mese di marzo dovrebbe però favorire la ripresa di fiducia e indici reali di attività prossimo mese, con un trascinamento favorevole al secondo trimestre.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il secondo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi ha disposto la proroga fino al 27 marzo del divieto di spostamenti tra Regioni (o Province autonome), salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione). Il decreto ha anche prorogato, sempre fino al 27 marzo, il divieto di spostamenti verso abitazioni private diverse dalla propria nelle zone rosse; restano invece consentiti, tra le 5 e le 22, gli spostamenti verso abitazioni private in zona gialla all’interno della stessa Regione e in zona arancione all’interno dello stesso Comune, per nuclei fino a un massimo di due persone con figli minori di 14 anni o persone conviventi disabili o non autosufficienti; nelle zone arancioni, per gli abitanti di Comuni con popolazione non superiore a 5 mila abitanti, restano consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.

BCE – Nel discorso al parlamento europeo, la presidente Lagarde ha ripetuto l’impegno a garantire condizioni finanziarie favorevoli a tutti i settori dell’economia, monitorando “indicatori collocati lungo l’intera catena di trasmissione della politica monetaria – dai tassi risk-free ai costi di rifinanziamento degli stati, ai mercati dei capitali, al credito bancario”.
Quindi ha precisato che particolarmente importanti sono i tassi OIS e i rendimenti dei titoli di stato, in quanto ottimi indici anticipatori di quanto accade a valle della catena di trasmissione.
Di conseguenza, la BCE sta monitorando attentamente l’evoluzione dei rendimenti nominali delle obbligazioni a più lungo termine”.
La frase è stata interpretata da una parte del mercato come un segnale che la BCE non vorrebbe ancora vedere il rialzo dell’inflazione implicita nella curva rafforzato da un aumento dei tassi reali.

REGNO UNITO – Il piano di riapertura annunciato dal governo ieri prevede quattro fasi:
(1) l’8/3 ci sarà la riapertura delle scuole;
(2) Il 29/3, saranno allentati i divieti di incontro fra nuclei familiari, mantenendo la regola del numero massimo di persone, e sarà allentato l’obbligo di lavorare da casa;
(3) dopo il 12/4, saranno riaperti i negozi non essenziali, alcuni servizi alla persona, attività sportive al chiuso, piscine, biblioteche e musei;
(4) dopo il 17/5, avverrà anche la riapertura di bar e ristoranti per il servizio all’interno.
Nel Regno Unito, circa il 25% della popolazione ha già ricevuto almeno una dose di vaccino.

STATI UNITI
– La Commissione Bilancio della Camera ha approvato il disegno di legge per l’emergenza COVID, con misure per 1,9 tln di dollari, facendo un passo importante per l’iter dell’intervento e incorporando il lavoro delle diverse commissioni competenti per le diverse parti del piano. In settimana il disegno di legge dovrebbe essere votato in aula, dove dovrebbe essere approvato con una maggioranza lungo linee di partito (221-211).
La strada in Senato sarà più complessa, con un primo ostacolo rappresentato dall’opposizione da parte di due senatori democratici contro l’inclusione della richiesta di graduale rialzo del salario minimo verso 15 dollari/ora.
Per ora non è neppure chiaro se tale richiesta potrebbe essere incorporata in una futura legge da approvare con la procedura di reconciliation, per via di regole specifiche del Senato.
Su questo punto potrebbero esserci negoziati. Tuttavia, se i due senatori democratici moderati si concentrano sul salario minimo, appare più probabile che siano disposti a votare il disegno di legge con il totale delle misure per 1,9 tln.
L’obiettivo dei democratici è avere le misure di emergenza approvate entro marzo, quando scadranno gli effetti del pacchetto approvato a fine 2020.
Biden, nel discorso sullo Stato dell’Unione, dovrebbe ribadire le linee guida dell’azione di governo: unità, lotta alla pandemia, misure di emergenza per famiglie e imprese, riforma dell’immigrazione, difesa dell’ambiente, cooperazione internazionale con gli alleati storici.
Il presidente dovrebbe anche indicare che oltre all’American Rescue Plan per 1,9 tln mirato a contrastare l’emergenza, l’amministrazione predisporrà l’American Recovery Plan, un piano per la ripresa con progetti ambiziosi di investimenti in infrastrutture (soprattutto mirati a contrastare il cambiamento climatico) e di riforme per ridurre le disuguaglianze.
Powell, nella prima delle due audizioni in Congresso di questa settimana, dovrebbe mantenere il messaggio dovish espresso finora.
Powell dovrebbe riaffermare che l’economia rimane molto lontana dalla piena occupazione inclusiva, con un tasso di disoccupazione effettivo vicino al 10%, se si includono anche gli individui che non partecipano alla forza lavoro ma vorrebbero un’occupazione, quindi ben superiore al 6,3% misurato con la definizione standard di disoccupazione.
In questa ottica, Powell probabilmente ripeterà che è meglio eccedere con lo stimolo piuttosto che fornirne troppo poco.
Sui rischi di inflazione Powell dovrebbe ripetere che sono limitati e che la Fed ha gli strumenti per contrastare un eventuale (e per ora improbabile) rialzo indesiderato.
Per quanto riguarda eventuali commenti sul recente aumento dei rendimenti a lungo termine, sarà importante vedere se Powell si allinea alle posizioni espresse negli ultimi giorni diversi partecipanti al FOMC, che hanno interpretato il rialzo dei rendimenti come una conseguenza benevola di uno scenario economico in miglioramento.
Barkin (Richmond Fed) ha detto di non essere preoccupato per il rialzo dei rendimenti a lungo termine, che restano su livelli storicamente bassi e riflettono il miglioramento dello scenario economico.
Anche Kaplan (Dallas Fed) ha fatto commenti sulla stessa linea, affermando che con il proseguimento della crescita non è sorprendente, e può anche essere un “segnale incoraggiante e sana vedere un ceto rialzo dei rendimenti”.
Williams (NY Fed) aveva detto due giorni fa di non essere preoccupato per il trend verso l’alto del tratto lungo della curva, che a suo avviso “riflette la percezione del mercato di uno scenario economico più forte”.
La Fed potrebbe voler usare i “bond vigilantes” per calmierare parzialmente il boom di crescita atteso in seguito all’arrivo del nuovo massiccio stimolo fiscale e della futura immunità di gregge, senza dover intervenire in modo prematuro con una svolta della politica monetaria.

STATI UNITI-Covid19 – Il Presidente Biden ha tenuto una cerimonia commemorativa per ricordare i 500 mila morti per COVID, soglia raggiunta ieri.
I nuovi casi restano in calo (ieri, 55.195, media settimanale a 66.393, in calo di -44% rispetto a due settimane prima).
La campagna vaccinale sta riaccelerando, dopo il blocco in molte aree dovuto al maltempo.
La media di immunizzazioni è risalita a 1,161 mln di dosi al giorno, con il 13% di individui che hanno ricevuto almeno una dose e 5,9% che hanno ricevuto entrambe le dosi.
Il governo federale sta aumentando la distribuzione di vaccini e cooperando con gli stati per aumentare il tasso di utilizzo delle dosi distribuite (ora in media pari all’85%).
La Federal Drug Administration ha annunciato che le società farmaceutiche non dovranno condurre ampie sperimentazioni randomizzate per vaccini già approvati e in seguito adattati per contrastare le nuove mutazioni.
L’FDA richiederà sperimentazioni su piccoli campioni come avviene ora annualmente per i vaccini antiinfluenzali. Moderna e Pfizer stanno già sviluppando dosi di richiamo per rafforzare l’effetto dei loro vaccini contro nuove varianti del virus.
Parallelamente all’adattamento dei vaccini, secondo Dr. Fauci, sarà indispensabile sviluppare terapie anti-virali specifiche, rafforzando l’arsenale di strumenti a disposizione per contrastare Covid nei prossimi anni.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in calo, non su novità negative negli USA quanto su sviluppi positivi altrove (area euro e Regno Unito in primis).
Il movimento si colloca comunque in un contesto dove i dubbi sollevati dai dati recenti, non positivi, sul mercato del lavoro e il calo dei differenziali di rendimento reali frenano il rialzo avviato dal dollaro a inizio anno.
Questa dovrebbe essere tuttavia una fase transitoria, in attesa che i dati diano effettiva conferma di una maggior ripresa negli USA che altrove.
Oggi intanto i riflettori saranno sull’intervento di Powell: se confermerà la linea espressa di recente dalla Fed, di politica monetaria massimamente accomodante a oltranza, anche in caso di nuovo ampio stimolo fiscale, il dollaro potrebbe indebolirsi ancora.

EURL’euro ha aperto la settimana al rialzo da 1,20 a 1,21 EUR/USD, aiutato dall’IFO tedesco che ha sorpreso positivamente.
A meno però di sorprese a più ampio raggio sulla crescita dell’area nel 1° trimestre, la maggior debolezza del quadro europeo rispetto agli USA dovrebbe comprimere l’upside della moneta unica.
Inoltre, dalla BCE Lagarde ha dichiarato che la banca centrale “sta monitorando da vicino l’evoluzione dei rendimenti obbligazionari nominali a lunga scadenza – recentemente saliti sulla scia dell’ascesa dei rendimenti USA – a indicare che la BCE intende ancora mantenere condizioni monetarie molto accomodanti (i.e. tassi/rendimenti molto bassi) per favorire la ripresa dalla pandemia.
L’euro è arretrato solo marginalmente su tali dichiarazioni, nonostante i rendimenti euro siano scesi significativamente.
Al di là del brevissimo termine, se i differenziali di rendimento andranno allargandosi a favore degli USA, l’euro dovrebbe tornare a scendere.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana inaugurando nuovi massimi contro dollaro da 1,39 a 1,40 GBP/USD e rafforzandosi anche contro euro, ma di poco, mantenendosi in area 0,86 EUR/GBP.
La valuta britannica continua a trarre beneficio dalla prospettiva di una miglior ripresa economica grazie alla rapidità con cui stanno procedendo le vaccinazioni.
E ieri Johnson ha annunciato il piando di smantellamento delle misure di contenimento.
Il piano prevede quattro stadi, di cinque settimane ciascuno, a partire dal rientro a scuola l’8 marzo, per chiudere con l’ultima fase che partirà non prima del 21 giugno. Il piano è graduale, ma irreversibile.
Comunque il passaggio da una fase a quella successiva non scatterà automaticamente sulle date prefissate ma sulla base dei dati (sull’evoluzione della pandemia).

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in (leggero) rialzo sul dollaro da 105 a 104 USD/JPY, complice una seduta negativa sull’azionario. Più contrastata la dinamica contro euro, comunque perlopiù stabile nel range 127-128 EUR/JPY.
In fase di generalizzata discesa del dollaro, lo yen dovrebbe rafforzarsi su quest’ultimo ma tendenzialmente indebolirsi contro euro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione in salita a +0,9% a/a da -0,3% a/a, in linea con la prima lettura.
L’indice core BCE, al netto di alimentari freschi ed energia, dovrebbe anch’esso confermare il dato della stima preliminare (a +1,4% a/a da 0,3% a/a).
I prezzi dovrebbero essere confermati in crescita di due decimi nel mese, spinti al rialzo dal rincaro dei listini energetici e degli alimentari freschi.

STATI UNITI – La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a febbraio è attesa in aumento a 91 da 89,3 di gennaio.
Il miglioramento del quadro sanitario, l’accredito degli assegni da 600 dollari, la ripresa dei programmi di sostegno federale ai sussidi di disoccupazione, insieme alle aspettative di un nuovo programma di stimolo fiscale mirato al reddito disponibile delle famiglie dovrebbe spingere verso l’alto sia la componente coincidente sia quella delle aspettative, rafforzando il timido rialzo dell’indice visto a gennaio dopo l’ampio calo di dicembre.