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23 Dicembre 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
 – Ieri, i dati hanno mostrato un balzo delle vendite di case esistenti a novembre, in aumento di 1,9% m/m, sui massimi da gennaio e un rialzo della fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a dicembre, grazie a un modesto miglioramento dei timori legati all’inflazione e alla variante Omicron.
– La stima finale del PIL del 3° trimestre è stata rivista verso l’alto a 2,3% t/t ann. da 2,1% t/t ann. delle stime precedenti.

 

COMMENTI:

BCEHolzmann (OeNB) ha dichiarato ieri che in casi “estremi” e “determinati dall’andamento dei dati” la BCE potrebbe interrompere gli acquisti netti APP già nel 2022, liberando la strada a un rialzo dei tassi che potrebbe avvenire alla fine del 2022 o all’inizio del 2023.
Holzmann ha anche spiegato quanto prima del rialzo dei tassi la BCE potrebbe interrompere gli acquisti: l’annuncio che l’APP viene fermato è un forte segnale che i tassi ufficiali saranno alzati entro uno o due trimestri.
Anche Schnabel, in un’intervista a Le Monde pubblicata ieri, ha dichiarato che il passo della normalizzazione “può essere modificato in base ai dati”.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Le indagini di fiducia di dicembre potrebbero riflettere i timori relativi alla nuova ondata pandemica.
Il morale dei consumatori è visto in calo per il terzo mese, a 117 da 117,5 di novembre.
L’indicatore composito di fiducia delle aziende è atteso a 114,5 da 115,1 precedente; la flessione dovrebbe essere più accentuata per i servizi e il commercio al dettaglio che non per il manifatturiero, dove l’indice è visto rimanere vicino ai massimi storici, a 115,8 da 116 precedente.

SPAGNA – La stima finale dovrebbe confermare che nel 3° trimestre il PIL è cresciuto del 2,0% t/t.

STATI UNITI
 – Oggi ci sono diversi dati in uscita.
Gli ordini di beni durevoli a novembre (prel.) sono attesi in ripresa di 1,1% m/m dopo -0,4% m/m di ottobre, grazie a un rimbalzo del comparto auto e alla crescita solida evidenziata dalle indagini presso le imprese.
– La spesa personale a novembre è prevista in aumento di 0,6% m/m, con variazioni solide sia per i beni
sia per i servizi, oltre a un ampio contributo dei prezzi.
Il reddito personale dovrebbe crescere di 0,5% m/m, come a ottobre, grazie a un ampio incremento del reddito da lavoro.
Il deflatore dei consumi è previsto in aumento di 0,6% m/m (5,6% a/a), mentre l’indice core dovrebbe aumentare di 0,4% m/m (4,6% a/a), come a ottobre.
I dati dovrebbero confermare la diffusione dei rialzi a tutti i comparti, e preludere a variazioni di 0,4% m/m a dicembre per entrambi gli indici.
– Le vendite di case nuove a novembre sono previste in rialzo a 765 mila, in linea con la ripresa del trend verso l’alto in atto dalla fine dell’estate.
– Infine, la fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a dicembre (finale) dovrebbe confermare il calo visto con la stima preliminare, e rimanere sui minimi da 10 anni, a 69.