Seguci su twitter

Categorie

22 Febbraio 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri le stime flash dei PMI di febbraio hanno evidenziato una riaccelerazione della ripresa in scia al calo dei contagi (PMI composito a 55,8 da 52,3, sui massimi da settembre 2021) dopo la frenata subita a cavallo d’anno.
L’indice dei servizi è salito a 55,8 da 51,1 mentre il PMI manifatturiero ha frenato a 58,4 da 58,7.
La correzione manifatturiera è però imputabile ad un allentamento delle strozzature all’offerta mentre riaccelerano produzione e ordinativi.
L’attenuamento dei colli di bottiglia industriali si riflette in un ridimensionamento della crescita dei costi degli input, ma i prezzi degli output toccano un nuovo massimo storico.

 

COMMENTI:

UCRAINA – Oggi, i mercati finanziari non potranno non essere condizionati dalla nuova escalation sul fronte russo-ucraino: ieri sera, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, e ha successivamente ordinato l’invio di truppe nella regione del Donbass (formalmente, come forze di pace). Stati Uniti e Unione europea hanno condannato la decisione annunciando sanzioni.

STATI UNITI – Ieri, Bowman (Board Fed) ha detto che sosterrà “un’azione rapida e incisiva” per ridurre l’inflazione, valutando i dati “da vicino” per decidere la dimensione appropriata del rialzo alla riunione di marzo.
Bowman prevede che livelli di inflazione “spiacevolmente elevata” prevarranno fino alla parte centrale dell’anno e ritiene che ci siano rischi significativi di prosecuzione del trend attuale anche successivamente.
Bowman conferma che nel Comitato non si è ancora formato un consenso sulla dimensione del rialzo da attuare a marzo.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – È stata un’apertura di settimana contrastata per il dollaro, inizialmente in calo ieri, poi in recupero e poi in ulteriore salita al montare della risk aversion dopo che Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, ordinando poi l’invio di truppe nella regione del Donbass per “assicurare la pace“.
Se l’escalation non dovesse rientrare il dollaro ne trarrebbe ulteriore beneficio.
Sul fronte macro dai dati odierni (PMI e fiducia dei consumatori) si attendono indicazioni miste che, salvo sorprese favorevoli, non sarebbero quindi in grado di favorire autonomamente oggi un rafforzamento del biglietto verde, le cui prospettive restano però di risalita successivamente in vista del FOMC.

EURApertura di settimana contrastata anche per l’euro, inizialmente in salita ieri, seppur contenuta in area 1,13 EUR/USD, poi in calo nonostante i PMI migliori del previsto e in ulteriore discesa sull’escalation ucraina, fino in area 1,12 EUR/USD questa notte.
Ora è in risalita, aiutato anche dall’IFO tedesco, uscito migliore del previsto.
Se la crisi ucraina dovesse aggravarsi ulteriormente l’euro correggerebbe di nuovo.
Sul fronte macro rimane temporaneamente supportato mentre la salita del dollaro è in pausa, ma dovrebbe poi indebolirsi in vista del FOMC.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in lieve rafforzamento ieri sia contro dollaro da 1,35 a 1,36 GBP/USD sia contro euro pur restando in area 0,83 EUR/GBP, favorita dagli ottimi PMI e dalla prospettiva di altri rialzi dei tassi BoE nel breve.
Ha poi ceduto anch’essa sull’escalation della crisi ucraina, arretrando, comunque moderatamente, sia contro dollaro sia contro euro.
In caso di maggiori tensioni, ne verrebbe ulteriormente penalizzata, ma dovrebbe poi tornare a rafforzarsi in prospettiva dei rialzi BoE.
Da seguire i vari discorsi BoE in programma: oggi Ramsden.

JPYLo yen ha aperto la settimana in rafforzamento sulla non-salita dei rendimenti USA e sul nuovo aumento della risk aversion, sia contro dollaro da 115 a 114 USD/JPY sia contro euro da 130 a 129 EUR/JPY.
Finché l’avversione al rischio non rientrerà tenderà a restare supportato, soprattutto se i rendimenti (a lunga) USA non torneranno a salire in modo robusto.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi l’Istat pubblicherà la seconda lettura dell’inflazione di gennaio, che dovrebbe confermare la stima preliminare (4,8% a/a sul NIC e 5,3% sull’armonizzato).

GERMANIA – Questa mattina l’indagine IFO di febbraio dovrebbe evidenziare un miglioramento delle attese a 95,8 da 95,2, mentre l’indicatore sulla situazione corrente è visto crescere di mezzo punto (a 96,6).
L’indice sintetico è atteso quindi passare da 95,7 a 96,2 punti.

STATI UNITI
– Il PMI manifatturiero Markit flash di febbraio dovrebbe mostrare un rialzo a 56,1, da 55,5 di gennaio, grazie a moderati miglioramenti per occupazione e output, pur in presenza di vincoli sulle scorte e ulteriori pressioni verso l’alto sui prezzi.
Il PMI dei servizi dovrebbe segnare un aumento più significativo sulla scia del calo dei contagi, salendo a 53,5 da 51,2 di gennaio e recuperando circa metà del terreno perso da dicembre.
– La fiducia dei consumatori di febbraio rilevata dal Conference Board è prevista in ulteriore calo, a 109 da 113,8, alla luce dell’ampia correzione registrata dagli altri indici di fiducia questo mese.