Seguci su twitter

Categorie

21 Settembre 2022 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Ieri, i cantieri residenziali di agosto hanno mostrato un aumento inatteso, salendo a 1,575 mln da 1,404 mln di luglio (+12,2% m/m, -0,1% a/a).
Le licenze sono calate di -10% m/m, a 1,517 mln da 1,685 ml di luglio, chiudendo il differenziale con i cantieri.

 

COMMENTI:

PAESI BASSI – Ieri, il Governo olandese ha approvato un pacchetto di misure da 18 miliardi per aiutare le famiglie a far fronte alla crescita dell’inflazione, tra le quali un aumento del 10% del salario minimo.
Il pacchetto fiscale verrà finanziato attraverso la tassazione degli extra-profitti delle imprese energetiche, nonché dagli introiti del giacimento di Groningen.

STATI UNITI – Oggi il focus sarà sulla riunione del FOMC che dovrebbe concludersi con un nuovo rialzo dei Fed Funds di 75pb, a 3,25%, e con la conferma dell’impegno della Fed a proseguire la marcia spedita verso condizioni finanziarie restrittive.
Dopo la sorpresa del CPI di agosto, è probabile che sia stato discusso un rialzo di 100pb, da attuare a settembre o nelle riunioni successive.
La comunicazione diventerà più hawkish, sia attraverso la conferenza stampa sia con ampie revisioni delle proiezioni macroeconomiche.
La nostra previsione è che incrementi da 100pb, pur entrando nel radar della Fed alla prossima riunione, restino condizionati al ricevimento di nuove informazioni.
Powell dovrebbe però notare la svolta verso il basso delle aspettative di inflazione e potrebbe rilevare che i movimenti dei mercati ora lavorano in sintonia con la strategia della Fed mirata a condizioni finanziarie restrittive.
Le nuove proiezioni macroeconomiche saranno determinanti per il sentiero dei tassi, dato che il Comitato concorda su una strategia di azione aggressiva in tempi rapidi.
Le variabili macro dovrebbero essere in linea con una recessione mite, con un netto rallentamento della crescita e un incremento del tasso di disoccupazione oltre il 4,5% a fine 2023.
L’orizzonte previsivo verrà esteso al 2025, quando l’inflazione core dovrebbe tornare al 2%.
Per quanto riguarda i tassi, dopo settembre restano solo due riunioni, quindi il grafico a punti fornirà indicazioni quasi in tempo reale: prevediamo che la mediana a fine 2022 sia intorno al 4% o poco sopra.
Il punto di arrivo per il 2023 dovrebbe essere compreso fra 4% e 4,5%, con la svolta prevista nel 2024.
Manteniamo la previsione per un picco dei fed funds a 4,5%, con significativi rischi verso l’alto.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ancora, aggiornando oggi i massimi dell’anno, in attesa che il FOMC di questa sera annunci un sentiero di rialzi più robusto.
Le attese sono per un aumento odierno di 75 pb, a 3,00-3,25%, ma è possibile che si discuta anche l’opportunità o meno di un rialzo di 100 pb.
Cruciale per il dollaro sarà comunque soprattutto il nuovo sentiero atteso dei rialzi da qui all’anno prossimo.
Se sarà superiore a quanto sconta attualmente il mercato (200-225 pb entro il primo trimestre del 2023) il dollaro dovrebbe beneficiarne significativamente.
Se invece fosse analogo o inferiore la reazione immediata del biglietto verde potrebbe essere una stabilizzazione o un leggero ritracciamento, che lascerebbe comunque ancora il dollaro favorito nel breve. Importanti saranno però anche le nuove previsioni di crescita e inflazione.

EURL’euro ha corretto nuovamente scendendo tra ieri e oggi dalla parità a 0,98 EUR/USD, in prossimità dei minimi recenti, penalizzato soprattutto da attese di un sentiero di rialzi Fed più robusto rispetto alla BCE ma anche dalla risalita dei prezzi del gas.
I rischi restano verso il basso: quand’anche l’euro dovesse parzialmente recuperare nel caso in cui la Fed annunciasse un sentiero atteso di rialzi inferiore a quanto sconta il mercato, le attuali fragilità dell’area euro provocherebbero nuova debolezza successivamente (downside nella fascia 0,97-0,95 EUR/USD).

GBPLa sterlina si è deprezzata ulteriormente contro dollaro da 1,14 a 1,13 GBP/USD aggiornando qui nuovamente i minimi, penalizzata dal fragile scenario dell’economia domestica e dall’incertezza sull’azione della BoE.
Contro euro si è perlopiù stabilizzata, in area 0,87 EUR/GBP, mostrando una leggera tendenza al recupero. Importante domani sarà la riunione BoE.
Le attese sono per un altro rialzo dei tassi di 50 pb che potrebbe tenere sotto scacco la sterlina.
Il mercato però ora attribuisce una maggior probabilità (circa 90%) ad un aumento più ampio, di 75 pb, che potrebbe rafforzare leggermente la sterlina o perlomeno ridurne il downside anche prossimamente.
Domani si attende anche il Budget d’Autunno, presentato dal nuovo ministro delle finanze Kwarteng, che potrebbe contenere riduzioni delle imposte e fornire dettagli sul piano anti-caro energia varato dal nuovo governo di Liz Truss.
Le misure di sostegno all’economia potranno aiutare a mitigare la crisi, ma il deterioramento dei conti pubblici che ne deriverà unitamente all’aumento in atto del deficit delle partite correnti manterranno comunque la sterlina sulla difensiva.

JPYLo yen si è stabilizzato contro dollaro tra 142 e 144 USD/JPY, ma resta esposto a nuova debolezza, soprattutto se i rendimenti a lunga USA saliranno ancora post-FOMC.
Questa notte da seguire sarà però anche la riunione BoJ: le attese sono che lasci invariati i termini di policy (massimamente espansivi), ma importanti saranno i commenti sulle prospettive dell’inflazione che più avanti potrebbero iniziare ad aprire a una svolta di policy (non prima della fine del mandato di Kuroda ad aprile 2023), favorendo un successivo recupero dello yen.
Contro euro lo yen si è rafforzato tra ieri e oggi da 144 a 141 EUR/JPY, prevalendo il calo dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Oggi vengono pubblicate le vendite di case esistenti, previste in calo a 4,7 mln, in linea con il trend verso il basso in atto da più di un anno, esacerbato dai rialzi dei tassi sui mutui.