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21 Marzo 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
– Ieri i dati sul commercio estero di gennaio hanno registrato un calo degli scambi più ampio per le importazioni (-1,8% m/m) che per le esportazioni (-1,1%).
Di conseguenza il disavanzo commerciale destagionalizzato si è ristretto a -11,3 miliardi di euro dai -13,4 miliardi di dicembre.
Nei prossimi mesi il calo dei prezzi energetici dovrebbe continuare ad alleviare le pressioni sulle ragioni di scambio.
– Nel 4° trimestre il tasso di posizioni vacanti è rimasto stabile al 3,1%, solo un decimo al di sotto del record storica toccato la scorsa primavera.
Su base settoriale è rimasto stabile nell’industria (2,8%) e calato nei servizi (3,3% da 3,5%).
Il dato è ancora compatibile con un contesto di eccesso di domanda anche a fine 2022.

 

COMMENTI:

BCE – Ieri Christine Lagarde in audizione alla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo ha ribadito che l’esposizione del sistema bancario europeo nei confronti di Credit Suisse è molto limitata (nell’ordine dei milioni).
La Presidente della BCE ha comunque dichiarato che gli sviluppi di mercato vengono monitorati con attenzione e che la Banca centrale è pronta ad intervenire se necessario.
Lagarde ha infine riconosciuto le tensioni finanziarie possono avere un impatto sulla domanda e quindi “fare parte del lavoro che sarebbe stato altrimenti fatto dalla politica monetaria e dal rialzo dei tassi”.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in ulteriore calo, penalizzato dall’ulteriore calo dei rendimenti, che sta prevalendo sul biglietto verde rispetto all’aumento della risk aversion per via dell’ampiezza della correzione (i rendimenti a due anni sono scesi di oltre 120 pb in soli sette giorni dal fallimento di SVB).
Il dollaro dovrebbe quindi riprendersi, almeno in parte, sull’esito del FOMC di domani sera, dove ci aspettiamo che – a meno di sviluppi negativi sul fronte bancario – la Fed alzi i tassi di 25 pb e indichi che altri rialzi seguiranno nei prossimi mesi.
L’elevata incertezza mantiene tuttavia ancora rischi verso il basso.

EURL’euro ha aperto la settimana al rialzo, da 1,06 a 1,07 EUR/USD, perlopiù di riflesso al calo del dollaro ed è in salita anche questa mattina.
Ieri infatti Lagarde ha rassicurato sulla portata molto limitata dell’esposizione del sistema bancario europeo a Credit Suisse e sulla disponibilità della BCE a intervenire comunque se necessario, aggiungendo che le tensioni finanziarie dell’ultima settimana possono avere un effetto restrittivo sulla domanda, facendo parte del lavoro che sarebbe altrimenti stato fatto con i rialzi dei tassi.
L’incertezza sul sentiero dei tassi ufficiali nei prossimi mesi è significativa, ma al momento lo scenario centrale rimane che in assenza di un deterioramento del quadro bancario/finanziario, la BCE proceda con i rialzi, prospettiva che agisce a favore dell’euro.
Domani, intanto, cruciale sarà il FOMC e se anche la Fed procederà con i rialzi il dollaro dovrebbe recuperare almeno in parte e l’euro arretrare di riflesso.

GBPAnche la sterlina ha aperto la settimana al rialzo sulla debolezza del dollaro da 1,21 a 1,22 GBP/USD ma sta ritrattando questa mattina sulla parziale risalita dei rendimenti USA.
Il calo dovrebbe proseguire domani sull’atteso rialzo dei tassi Fed, ma dovrebbe essere limitato in prospettiva che anche la BoE alzi i tassi di 25 pb giovedì.
Oggi la sterlina è in arretramento anche contro euro, seppure contenuto in area 0,87 EUR/GBP, complice anche il rafforzamento dell’EUR/USD, aiutato dal rialzo dei tassi della scorsa settimana (+50 pb) e dalle dichiarazioni rassicuranti di Lagarde.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in ulteriore rafforzamento ieri da 132 a 130 USD/JPY sul calo del dollaro, ma sta ritrattando oggi sulla parziale risalita dei rendimenti a lunga USA.
Se questi continueranno il recupero in vista dell’atteso rialzo Fed di domani lo yen dovrebbe indebolirsi ancora.
Oggi lo yen è in calo anche contro euro da 140 a 142 EUR/JPY, complice anche il rafforzamento dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

GERMANIA – Questa mattina la lettura di marzo dell’indice ZEW potrebbe risentire delle turbolenze sui mercati finanziari degli ultimi giorni, e perdere terreno fino a 17,8 da 28,1.
La correzione sarebbe di entità minore per l’indice sulla situazione corrente, visto a -46,5 dopo la salita a -50 registrata il mese scorso.
Segnali più attendibili sullo stato di salute dell’economia tedesca si avranno dalle survey PMI e IFO, meno sensibili alle fluttuazioni dei mercati finanziari.

AREA EURO – In calendario in Eurozona anche i dati di produzione nelle costruzioni di gennaio che, dopo due mesi di calo, prevediamo in rialzo di circa il 4% m/m.

STATI UNITI – Oggi le vendite di case esistenti a febbraio sono previste in rialzo a 4,2 mln da 4,02 mln di gennaio, alla luce delle indicazioni positive dei contratti di compravendita, in rialzo da due mesi e dell’aumento delle scorte di abitazioni disponibili.