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21 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – A marzo la produzione nelle costruzioni è cresciuta di +2,7% m/m dopo la contrazione di -2,0% m/m registrata a febbraio, con progressi diffusi ai lavori edilizi e di ingegneria civile.
Le costruzioni concludono quindi il 1° trimestre in espansione di +0,3% t/t, fornendo un contributo marginalmente positivo alla crescita del valore aggiunto.
In termini tendenziali la variazione si attesta a +18,3% da -5,4% precedente, sostenuta dal confronto favorevole con marzo 2020 quando l’attività venne penalizzata dall’introduzione delle misure restrittive.
L’edilizia risulta tra i settori più colpiti dal rincaro e dalla carenza delle materie prime; fattori che potrebbero limitare la ripresa nei prossimi mesi nonostante i segnali positivi relativi alle condizioni di domanda provenienti dalle più recenti indagini di fiducia.
Tra le principali economie le costruzioni dovrebbero aver fornito un apporto positivo al PIL nel 1° trimestre in Italia e in Francia e negativo in Germania e Spagna.
In Germania l’ampio rimbalzo di marzo (+10,8% m/m da -1,4% m/m) non è infatti risultato sufficiente a compensare le flessioni registrate a inizio anno, probabilmente imputabili anche alla scadenza del taglio temporaneo dell’imposta sul valore aggiunto che aveva spinto gli agenti economici ad anticipare l’attività, ove possibile, a fine 2020.
In Italia invece l’output, che è ormai ritornato sui livelli pre-COVID, è cresciuto per il terzo mese consecutivo (+3,6% m/m da +1,3% m/m).
In calo, infine la produzione in Francia (-7,3% m/m da -4,9% m/m) e in Spagna (-0,9% m/m da -4,1% m/m).

STATI UNITI
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa l’8 maggio correggono a 473 mila, da 507 mila della settimana precedente, e toccano il minimo dal 14 marzo 2020.
I nuovi sussidi totali (statali e federali) sono pari a 597 mila.
I sussidi statali esistenti nella settimana del 1° maggio calano a 3,655 mln da 3,7 mln della settimana precedente.
I sussidi totali in essere al 24 aprile sono ancora in aumento, a 16,855 mln (+696 mila). I dati indicano che il miglioramento del mercato del lavoro prosegue a maggio e danno segnali positivi per l’employment report di questo mese.
L’indice della Philadelphia Fed a maggio corregge a 31,5, dal livello record di aprile (50,2), ma mantiene indicazioni ampiamente espansive per il settore, con il 43% delle imprese che riporta aumento dell’attività e 12% che segnala una flessione.
Ordini e consegne calano di 4 punti ciascuno scendendo a 32,5 e 21, rispettivamente.
Per il mercato del lavoro, l’indice occupazione è a 19,3 (-12 punti), mentre le ore lavorate aumentano a 35,5 (+6 punti).
Gli indici di prezzo sono in ulteriore rialzo, a 76,8 per i prezzi pagati (+8 punti) e a 41 (+7 punt) per quelli ricevuti.
Le imprese restano ottimiste riguardo allo scenario a 6 mesi, anche se l’indice generale cala a 52,7 (-14 punti), dal massimo degli ultimi 20 anni toccato ad aprile.
Ordini, consegne e occupazione rimangono molto elevati, a 50,3, 57,4 e 52,1 rispettivamente.
Per i prezzi le imprese vedono una prima flessione dopo mesi di rialzi, con i prezzi pagati a 66,7 da 71,5 e quelli ricevuti a 58,4 da 63,6.
Le domande speciali del mese riguardano le previsioni delle imprese per i prezzi di vendita e per l’inflazione al consumo nei prossimi 4 trimestri.
La previsione mediana è di aumento dei prezzi di vendita di 5%, da 3% previsto nell’indagine di febbraio, contro un aumento mediano effettivo dei prezzi nell’ultimo anno pari a 2,3%.
Le imprese prevedono che le retribuzioni dei loro dipendenti siano in rialzo di 4%, da 3% del trimestre precedente.
Riguardo all’inflazione al consumo, l’aspettativa mediana è per prezzi in aumento di 4%, da 3% del trimestre precedente, mentre l’aspettativa per l’inflazione su un orizzonte a 10 anni è stabile a 3%. L’indagine conferma l’espansione corrente e attesa del manifatturiero, con pressioni verso l’alto sui prezzi su un orizzonte a 1 anno, in possibile rallentamento su un periodo più prolungato.

GIAPPONE
 – Il CPI ad aprile è in calo di -0,4% a/a (consenso: -0,1% a/a), e l’indice al netto degli alimentari freschi corregge di -0,1% a/a (consenso: -0,2% a/a), come a marzo.
L’indice al netto degli alimentari freschi è in calo di -0,5% m/m, spinto verso il basso da riduzioni delle tariffe della telefonia mobile, che premeranno verso il basso l’inflazione anche nei prossimi mesi, a fronte di rialzi dei prezzi dell’energia e di alcuni servizi (tariffe alberghiere, assicurazione auto, istruzione universitaria).
Escludendo anche l‘energia, i prezzi sono in calo di -0,2% a/a (da +0,1% a/a di marzo) e di -0,7% m/m.
Nei prossimi mesi l’inflazione dovrebbe risalire in territorio positivo sulla scia del trend in rialzo dell’energia e della protratta sospensione dei programmi di sostegno al turismo (che avevano spinto verso il basso le tariffe alberghiere e dei servizi ricreativi in generale) per via dello stato di emergenza e dell’ondata pandemica in atto.
– Il PMI manifatturiero flash a maggio corregge a 52,5, minimo da febbraio, da 53,6 di aprile, confermando la continua espansione del manifatturiero pur in una fase di misure di contenimento sui servizi dovuta allo stato di emergenza in atto da fine aprile.
Le componenti produzione e ordini e ordini dall’estero rallentano, mentre occupazione e prezzi sono ancora in accelerazione.
Le imprese restano comunque ottimiste sulle prospettive.
Al momento, in seguito alle misure restrittive in atto da un mese, l’ondata pandemica di aprile sembra avere toccato un picco, con la media settimanale dei contagi in calo nell’ultima settimana.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto-legge (“Decreto Sostegni Bis”) che introduce misure a favore di imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali. Il decreto è finanziato dallo scostamento di bilancio da 40 miliardi autorizzato dal Parlamento.
I principali interventi sono i seguenti:
Contributi a fondo perduto e abbattimento dei costi fissi per le imprese (circa 23 miliardi):
* Contributi a fondo perduto (15,4 miliardi): replica del precedente intervento previsto dal primo decreto “sostegni” (per le partite IVA che abbiamo subito un calo del fatturato di almeno il 30% tra il 2019 e il 2020), cui si aggiunge una seconda componente basata sul calo medio mensile del fatturato tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021, e una terza componente assegnata sulla base del peggioramento del risultato economico d’esercizio (che terrà conto dei ristori e sostegni già percepiti).
* Credito d’imposta per canoni di locazione e affitto di immobili ad uso non abitativo per i mesi da gennaio a maggio 2021 (fino a luglio 2021 per imprese del settore alberghiero e turistico, agenzie di viaggio e tour operator): la misura vale oltre 1,8 miliardi;
* Esenzione della Tari per gli esercizi commerciali e le attività economiche colpite dalla pandemia (600 milioni);
* Proroga a luglio 2021 del contributo per il pagamento delle bollette elettriche per le imprese;
* Aumento della dotazione del Fondo per l’internazionalizzazione delle imprese (1,6 miliardi);
* Ulteriori stanziamenti per Fondi di supporto a specifici settori produttivi (Fondo per gli operatori del turismo invernale, Fondo per sostenere le attività connesse con eventi e matrimoni e i parchi tematici, “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse”);
* Rinvio a gennaio 2022 dell’entrata in vigore della cosiddetta “plastic tax”.
Accesso al credito e liquidità delle imprese (circa 9 miliardi):
proroga sino a fine 2021 della moratoria sui prestiti e degli strumenti di garanzia previsti dal Fondo di Garanzia per le Pmi e da Garanzia Italia di Sace;
introduzione, nell’ambito del Fondo Pmi, di uno strumento di garanzia pubblica di portafoglio a supporto dei crediti a medio-lungo termine per finanziare progetti di ricerca e sviluppo e programmi di investimento;
stanziamento di 2 miliardi per la patrimonializzazione delle imprese attraverso un regime transitorio straordinario della disciplina dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica);
agevolazioni fiscali per favorire gli apporti di capitale da parte delle persone fisiche in start-up e Pmi innovative;
ampliamento della possibilità di utilizzare crediti d’imposta compensabili o rimborsabili.
Sanità (2,8 miliardi):
interventi per ridurre le liste di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie e per l’erogazione di prestazioni specialistiche per il monitoraggio, la prevenzione e la diagnosi di eventuali complicanze del COVID-19.
Lavoro e politiche sociali (4,2 miliardi):
quattro ulteriori mensilità per il “Reddito di Emergenza”;
nuova indennità una tantum per i lavoratori stagionali, del turismo e dello sport;
blocco della progressiva riduzione dell’indennità prevista con la Naspi;
estensione al 2021 del contratto di espansione per le imprese con almeno 100 dipendenti e nuove risorse per i contratti di solidarietà;
introduzione del contratto di rioccupazione (per incentivare l’inserimento dei lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro);
istituzione di un fondo da 500 milioni per misure a sostegno delle famiglie vulnerabili.
Sostegno agli enti territoriali (1,9 miliardi):
vengono destinati 500 milioni al trasporto pubblico locale e 100 milioni per compensare le minori entrate dell’imposta di soggiorno, e viene istituito un fondo da 500 milioni per il risanamento dei Comuni in disavanzo strutturale.
Giovani, scuola e ricerca (1,4 miliardi):
ampliamento della platea dei giovani destinatari delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della casa; potenziamento del Fondo Gasparrini (Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto per la prima casa) e del Fondo di Garanzia prima casa;
risorse per la scuola in vista dell’anno scolastico 2021-22 (adeguamento degli spazi e delle aule e potenziamento dei centri estivi diurni).
Ricerca di base e sviluppo farmaci innovativi:
nuovo “Fondo ricerca per l’Italia” con una dotazione iniziale di 50 milioni per l’anno 2021 e 150 milioni dal 2022;
credito d’imposta per le imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per farmaci innovativi, inclusi i vaccini.
Misure di carattere settoriale (trasporti, cultura, spettacolo, agricoltura).
Trasporto areo di linea:
aumento di 200 milioni per il 2021 della dotazione del Fondo per il sostegno alle grandi imprese in difficoltà finanziaria;
concessione a Alitalia di un finanziamento a titolo oneroso non superiore a 100 milioni di euro e della durata massima di sei mesi, per la continuità operativa e gestionale.

UNIONE EUROPEA-Covid19 – La Commissione Europea e Pfizer-BioNtech hanno firmato il contratto per la fornitura di altre 1,8 miliardi di dosi del vaccino Comirnaty fino al 2023, con l’opzione di acquisto su altri 900 milioni di dosi.
Il vaccino Comirnaty è l’unico che è stato reso disponibile in quantitativi superiori rispetto ai piani di distribuzione concordati; i piani di distribuzione di Vaxzevria (AstraZeneca) e Ad26.COV2.S (Jannsen/J&J) sono ampiamente al di sotto delle attese, mentre quello di mRNA-1273 (Moderna) dovrebbe rispettare gli obiettivi; altri progetti di vaccino sono in ritardo rispetto ai piani, e non hanno ancora raggiunto la fase autorizzativa.
Nel complesso, i ritmi attuali di somministrazione sono compatibili con l’immunizzazione completa di almeno 2/3 della popolazione over-15 entro fine settembre.
Sul fronte delle riaperture, gli Stati membri hanno raggiunto un accordo a livello di ambasciatori presso l’UE per il lancio di un “passaporto sanitario elettronico” europeo, che certificherà lo stato del titolare rispetto a vaccinazione, guarigione pregressa da Covid-19 o test effettuato nei 2 giorni precedenti.
I diritti di movimento conferiti ai viaggiatori dal passaporto dipenderanno comunque dalle normative nazionali e non saranno necessariamente omogenei.
Sul fronte dei contagi, soltanto due paesi (Grecia e Danimarca) riscontrano un peggioramento, mentre a livello aggregato il tasso di incidenza quindicinale è sceso per la sesta settimana di fila a 224 ogni 100mila abitanti.
L’unico paese che registra un incremento della mortalità è la Lettonia.
L’andamento dei dati epidemiologici e della campagna vaccinale rafforza l’attesa di un allentamento delle restrizioni nelle prossime settimane, sebbene con molte zone d’ombra a causa del ritardo delle vaccinazioni negli Stati balcanici e baltici.

STATI UNITI – La Fed ha comunicato che sta analizzando la possibilità di adottare una Central Bank Digital Currency (CBDC).
Finora non è stata presa alcuna decisione al riguardo, ma la Fed ritiene che, visto il ruolo centrale del dollaro a livello globale, sia essenziale impegnarsi nella ricerca sul tema e nello sviluppo di opzioni di policy. La Fed collabora con la CBDC Coalition della Banca per i Regolamenti Internazionali e pubblicherà un lavoro di analisi in estate, come inizio di un processo di valutazione e decisioni, supportato anche dalla raccolta di commenti pubblici sull’argomento.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto di nuovo ieri, perdendo buona parte di quanto aveva recuperato dopo i verbali del FOMC il giorno precedente.
Il calo è stato guidato da quello dei rendimenti, parallelamente a nuove indicazioni incerte dai dati, con il Philly Fed in particolare che è sceso più del previsto.
In caso di altre delusioni dai PMI oggi, soprattutto nel confronto diretto con i PMI dell’area euro, il dollaro resterebbe sulla difensiva.
Viceversa, se i dati USA dovessero sorprendere positivamente, soprattutto rispetto a quelli europei, il dollaro potrebbe recuperare, almeno in parte.

EURL’euro è risalito sul calo del dollaro da 1,21 a 1,22 EUR/USD. Oggi, se il confronto tra i PMI dell’area e quelli USA sarà favorevole ai dati europei, l’euro dovrebbe rafforzarsi ancora.
Viceversa, dovrebbe arretrare almeno in parte in caso di un confronto favorevole ai dati USA.
Rivediamo parzialmente al rialzo il profilo atteso del cambio EUR/USD.
Nelle ultime settimane, in particolare dall’employment report in avanti, l’euro si è infatti tendenzialmente apprezzato, salendo da 1,19 a 1,22 EUR/USD (avvicinando i massimi d’inizio anno in area 1,23), principalmente grazie ad alcune delusioni dai dati USA, che hanno frenato i rendimenti statunitensi (Fig. 1).
Contemporaneamente però si è osservato un altro sviluppo che ha ulteriormente favorito la tendenza rialzista della moneta unica, ovvero la contestuale salita dei rendimenti euro (Fig. 1), in linea con l’evoluzione più favorevole dei dati dell’area, che potrebbe infatti mostrare una ripresa leggermene più forte di quanto atteso in precedenza.
Il rafforzamento del cambio è così andato di pari passo con il restringimento dei differenziali di rendimento (Fig. 2) a favore di quelli euro.
Nel brevissimo termine pertanto, fintantoché i dati USA possono ancora dare qualche segnale di debolezza, l’euro dovrebbe quindi restare supportato, mantenendosi sopra quota 1,20 EUR/USD e in caso di eventuali nuove delusioni dai dati USA potrebbe riavvicinare/rivedere i massimi d’inizio anno in area 1,23 EUR/USD.
Una volta invece che i dati USA tornino a confermare uno scenario di ripresa USA solida e più forte che altrove favorendo la salita dei rendimenti statunitensi, l’euro dovrebbe correggere, riportandosi sotto quota 1,20 EUR/USD (target ribassisti principali in area 1,17).
Il consolidarsi dello scenario di ripresa USA dovrebbe infatti traghettare verso l’annuncio del tapering Fed, evento che è da considerarsi favorevole al dollaro a livello generalizzato, e quindi sfavorevole all’euro, che potrebbe scendere verso il livello successivo di supporti, collocato nel corridoio 1,16-1,15 EUR/USD. Successivamente invece, il consolidarsi della ripresa anche nell’area euro dovrebbe agevolare un graduale recupero della moneta unica, con ritorno sopra quota 1,20 EUR/USD verso l’orizzonte a un anno.
Il recupero dovrebbe però essere limitato, perché comunque negli Stati Uniti si andrebbe a preparare il terreno per l’avvio del ciclo di rialzi dei tassi ben prima che nell’area euro.
Il nuovo profilo atteso del cambio è dunque 1,20-1,17-1,16-1,21-1,23 EUR/USD sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m-24m (rispetto al precedente 1,19-1,17-1,15-1,17-1,20 EUR/USD).
I rischi dello scenario di previsione sono leggermente sbilanciati verso l’alto nel breve, ovvero a favore di un euro che possa rivelarsi più forte delle attese soprattutto in caso di un atteggiamento particolarmente cauto e/o attendista della Fed, e leggermente verso il basso successivamente, qualora la Fed si trovasse ad avviare il ciclo di rialzi dei tassi prima del previsto e con ancor più largo anticipo rispetto alla BCE.

GBPAnche la sterlina si è rafforzata sul calo del dollaro, restando però ieri in area 1,41 GBP/USD, e mantenendosi contro euro in area 0,86 EUR/GBP.
Questa mattina è salita ulteriormente sulle vendite al dettaglio domestiche che sono risultate migliori delle attese.
Oggi, se i PMI domestici non deluderanno, potrebbe riuscire a consolidare.

JPYLo yen si è rafforzato di nuovo contro dollaro sul calo di quest’ultimo portandosi da 109 a 108 USD/JPY, indebolendosi contro euro da 132 a 133 EUR/JPY.
Si mantiene la divergenza di comportamento dello yen tra dollaro ed euro in fase di debolezza generalizzata del dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Le indagini PMI di maggio dovrebbero beneficiare dell’allentamento delle misure restrittive deciso dai governi nazionali.
I dati ad alta frequenza segnalano un incremento della mobilità personale e le indagini nazionali disponibili (ZEW in Germania e la componente sulle aspettative della BdF in Francia) puntano verso un miglioramento dell’attività nel mese di maggio.
L’indice relativo ai servizi dovrebbe infatti salire a 51,3 da 50,5 sostenuto dall’allentamento delle misure restrittive sulle attività del settore.
Il PMI manifatturiero potrebbe invece correggere a 62,3 da 62,9 precedente continuando comunque a godere di una solida domanda, interna ed esterna all’area euro, a fronte di segnali di stress all’offerta lungo le filiere produttive.
Da monitorare infatti con attenzione le componenti relative ai tempi di consegna e agli ordinativi inevasi.
Il PMI composito dovrebbe quindi portarsi a 54,2 da 53,8 di aprile, su livelli coerenti con un’accelerazione della ripresa.
L’indagine di fiducia dei consumatori della Commissione Europea di maggio dovrebbe beneficiare dell’alleggerimento delle restrizioni in corso in gran parte dei Paesi membri.
L’indice è quindi atteso in miglioramento a -7,5 da -8,1 di aprile, confermandosi al di sopra della media di lungo periodo (-10,6) ed in graduale riavvicinamento ai livelli pre-COVID.

STATI UNITI
 – Il PMI Markit manifatturiero flash a maggio è previsto in modesta correzione a 60,2 da 60,5 di aprile, con indicazioni sempre solide per il settore, pur con indicazioni di freni dal lato dell’offerta segnalati da tempi di consegna elevati.
L’indice preliminare dei servizi dovrebbe aumentare a 64,9 da 64,7, e confermare ritmi di crescita in aumento.
Entrambe le indagini evidenzieranno ancora pressioni verso l’alto sui prezzi pagati e ricevuti.
– Le vendite di case esistenti ad aprile sono attese a 6,08 mln da 6,01 mln, con un parziale recupero dell’ampia correzione di marzo.
I contratti di compravendita hanno segnato un modesto rialzo che segnala una probabile interruzione del trend in calo dei mesi recenti.
Tuttavia, la scarsità di scorte, evidenziata da livelli di case in vendita su minimi storici, e i prezzi in aumento di 17,2% a/a, continueranno a limitare la dinamica delle vendite nei prossimi mesi.