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21 Giugno 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
 – La produzione nelle costruzioni è calata a sorpresa per il secondo mese consecutivo ad aprile, di -0,4% m/m dal -1,7% (rivisto al rialzo da -2,4%) del mese precedente.
Dopo aver contribuito positivamente alla crescita del valore aggiunto nel 1° trimestre, il settore potrebbe tornare a frenare il PIL dal trimestre in corso.
Il dato italiano verrà pubblicato questa mattina e potrebbe registrare anch’esso una contrazione dell’output nel settore.
– Ieri l’avanzo di partite correnti nell’Eurozona si è ridotto a 4 miliardi di euro ad aprile, dai 31 miliardi di marzo.
La flessione è sintesi di una marcata riduzione del surplus sui beni, in discesa a 16 miliardi rispetto ai 41 registrati a marzo e di una, più modesta, nei servizi (4 da 5 miliardi).

STATI UNITI – Ieri, i nuovi cantieri residenziali di maggio hanno sorpreso ampiamente verso l’alto, balzando a 1,631 mln da 1,340 mln di aprile (+21,7% m/m), con rialzi diffusi sia alla componente unifamiliare sia a quella multifamiliare.
L’entità della variazione di maggio potrebbe essere amplificata da problemi di correzione stagionale, ma testimonia un significativo aumento della domanda a fronte di un’offerta di case sempre insufficiente.
Il trend verso l’alto della fiducia dei costruttori è in linea con l’aspettativa di una ripresa dell’attività nell’edilizia residenziale, spinta anche dalla scarsità di unità abitative esistenti sul mercato.
Le licenze sono cresciute in misura più limitata, a 1,491 mln da 1417 mln, ma sono comunque in linea con una riaccelerazione delle costruzioni residenziali.

 

COMMENTI:                                  

BCE – I governatori delle banche centrali nazionali continuano a esplicitare la propria posizione sulla probabilità che i rialzi BCE continuino oltre luglio.
Ieri è toccato al croato Vuj?i? e al lituano Šimkus.
Quest’ultimo non soltanto ha detto che non sarebbe sorpreso se i tassi salissero ancora a settembre, ma ha anche espresso un’opinione favorevole a discutere di una riduzione attiva del portafoglio APP.
Vuj?i? è stato più cauto, ma ha avvisato che non è sempre possibile garantire “un atterraggio morbido” dell’economia nel perseguimento della stabilità dei prezzi.
Oggi sono in agenda interventi da parte dei ‘falchi’ Schnabel e Nagel a Berlino in tema di inflazione.

STATI UNITI – Il calendario odierno è privo di dati macro, ma l’audizione di Powell di fronte alla Commissione Affari Finanziari della Camera sarà un evento cruciale.
Powell dovrebbe ribadire il bias hawkish del Comitato espresso alla riunione della settimana scorsa, sottolineando la valutazione di mercato del lavoro molto sotto pressione e di inflazione ancora persistentemente elevata.
Powell dovrebbe anche ripetere che la pausa di giugno va letta in un contesto di sentiero dei tassi sempre verso l’alto, solo con un ritmo meno rapido, e confermare implicitamente l’elevata probabilità di un intervento a luglio e la possibilità di una mossa successiva, condizionata all’evoluzione dei trend dei prezzi e del mercato del lavoro.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è leggermente risalito negli ultimi giorni, e apre al rialzo anche oggi, aiutato dalla stabilizzazione dei rendimenti e ieri dai dati sul settore immobiliare che hanno sorpreso verso l’alto.
Si tratta tuttavia di un recupero in parte tecnico dopo l’ampia correzione post-FOMC (e post-BCE) della settimana scorsa.
In attesa di spunti chiarificatori circa l’effettivo sentiero dei rialzi dei tassi Fed nei prossimi mesi (un solo rialzo a luglio o due, a luglio e settembre?) il biglietto verde potrebbe perlomeno riuscire a stabilizzarsi.
Oggi da seguire l’audizione di Powell, per eventuali aperture sull’entità dell’ulteriore restrizione monetaria attesa nel breve.

EURL’euro si è leggermente indebolito da 1,09 a 1,08 EUR/USD ieri, principalmente di riflesso al recupero del dollaro.
Questa mattina sta provando a risalire, ma con difficoltà. In prossimità di quota 1,10 EUR/USD fa infatti fatica ad accelerare al rialzo in assenza di segnali che supportino in modo robusto lo scenario di più di un rialzo BCE nel breve.
Si tratta di una fase di attesa in cui il cambio potrebbe mantenersi ancora in range prima di salire ulteriormente andando ad aggiornare i massimi recenti.

GBPLa sterlina è salita questa mattina di mezza figura fino a sfiorare quota 1,2800 GBP/USD sui dati di inflazione che hanno sorpreso verso l’alto mostrando una stabilizzazione dell’indice headline a 8,7% contro attese di calo a 8,4%, ma soprattutto un imprevisto aumento dell’indice core da 6,8% a 7,1% contro attese di stabilizzazione a 6,8%.
La sterlina poi non è riuscita a mantenere i guadagni ed ha in parte ritrattato, sull’idea che maggiore è la restrizione monetaria adesso (i mercati sul dato sono arrivati a scontare con probabilità quasi piena 150 pb di rialzi entro fine anno contro i 125 pb incorporati fino a ieri) maggiore sarà l’effetto negativo sulla crescita, già fragile, nei prossimi trimestri.
Analoga la reazione della sterlina contro euro, che si mantiene in area 0,85 EUR/GBP.
I dati odierni suffragano le attese per un altro rialzo dei tassi domani e almeno un altro ad agosto, con possibilità di un ulteriore aumento anche a settembre.
Le attese sono per un aumento di 25 pb domani, ma dopo il dato odierno il rischio è che il rialzo possa essere di 50 pb.
In previsione di ulteriore restrizione, più poderosa di quanto previsto in precedenza, da parte della BoE, la sterlina dovrebbe rafforzarsi ancora nel breve sia contro dollaro sia contro euro, ma potrebbe trattarsi di un rafforzamento modesto e/o di breve durata per le attese ricadute negative sulla crescita.

JPYLo yen ha recuperato ieri contro dollaro da 142 a 141 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA, ma oggi sta arretrando di nuovo sulla parziale risalita degli stessi e il movimento potrà proseguire se i rendimenti si manterranno in ascesa sull’audizione di Powell.
Analoga la dinamica dello yen contro euro, in rafforzamento ieri da 155 a 154 EUR/JPY ma in calo oggi.